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Politica
Il distacco tra FdI e Pd scende sotto i cinque punti, i dati della Supermedia
13-12-2024, 13:56
AGI - Con l'avvicinarsi della fine dell'anno, si iniziano (finalmente) a intravedere del movimento negli orientamenti di voto degli italiani. Nella Supermedia Agi/Youtrend di oggi, infatti, ci troviamo di fronte a due tendenze opposte e che – se messe nella prospettiva dell'ultimo mese – non sembrano ascrivibili a banali oscillazioni statistiche. La prima tendenza è il calo di Fratelli d'Italia: un calo non eccessivo, parliamo di mezzo punto in due settimane, che però diventa di un punto esatto rispetto a un mese fa; soprattutto, è il dato più basso fatto registrare da FDI dalle elezioni europee di giugno. L'altra tendenza, di segno opposto, riguarda il Partito Democratico. Il 23,6% odierno significa una crescita – anche qui – di un punto esatto rispetto a quello di 6 settimane fa, nonché il miglior dato dei democratici da fine luglio. L'insieme di queste due tendenze di segno opposto fa sì che tra i primi due partiti vi sia a oggi un distacco inferiore ai 5 punti – anche questa una circostanza che non si verificava dall'inizio dell'estate, all'indomani del voto europeo. Altro elemento interessante è il fatto che sia la crescita del PD che il calo di FDI avvengono senza essere "compensati" da variazioni di segno opposto tra i partiti alleati: da un lato, infatti, Forza Italia e Lega restano stabili (e molto, molto vicini); dall'altro, anche le variazioni tra gli altri partiti di opposizione sono minime. Questo fa sì che sul piano dei rapporti di forza tra le aree/coalizioni di centrodestra e centrosinistra (e ancor più tra centrodestra e un ipotetico "campo largo") sia un po' più equilibrato rispetto a quanto visto nel recente passato. A oggi, mettendo insieme tutte le forze di opposizione (dal PD al M5S, da AVS all'ex Terzo polo), queste supererebbero il centrodestra di circa un punto e mezzo. Dunque, la tendenza che sembra emergere è – sia pur leggermente – sfavorevole a FDI (e alla maggioranza di centrodestra) e favorevole al PD (e alle forze di opposizione). Ma cosa può aver innescato questa dinamica? Se guardiamo alle maggiori vicende di politica internazionale, sembra che il Governo Meloni possa dirsi piuttosto soddisfatto: la vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali statunitensi, e il ruolo giocato da Elon Musk – che con la premier italiana ha un ottimo rapporto; la nomina di Raffaele Fitto, fedelissimo di Meloni, alla vicepresidenza della nuova Commissione UE, dopo un lungo braccio di ferro tra le forze politiche europee; l'instabilità dei governi di Francia e Germania, che ha reso quello italiano l'esecutivo più stabile tra quelli dei grandi paesi UE. Ma è sul piano interno che le vicende recenti hanno portato alla ribalta questioni che potrebbero aver scalfito i consensi del centrodestra. Una sconfitta per il Governo è certamente la decisione della Corte costituzionale, che ha bocciato ampie parti della legge sull'autonomia differenziata; una legge, peraltro, molto poco apprezzata dagli italiani: secondo Demos, se un anno fa il 50% degli elettori giudicava positivamente questa riforma, a settembre di quest'anno il dato era crollato al 35%. Un'altra questione controversa è quella dei centri per i migranti in Albania: nonostante il giudizio degli italiani sia prevalentemente critico verso le sentenze della magistratura che hanno reso (ad oggi) sostanzialmente inefficace tale iniziativa del Governo, è l'iniziativa stessa a destare più scetticismo che approvazione tra gli elettori. E anche le polemiche suscitate da Elon Musk (che ha detto che i giudici autori delle suddette sentenze “se ne devono andare”) hanno incontrato più ostilità che condivisione da parte degli italiani. Gli scioperi delle ultime settimane hanno riaperto un nuovo scontro fra i sindacati e Governo, che ha lamentato la frequenza delle manifestazioni sindacali. Ma la maggioranza degli italiani, secondo un nostro sondaggio per @SkyTG24, non la pensa così. Secondo la nostra… pic.twitter.com/zjP58Fct6d — Youtrend (@you_trend) December 10, 2024 Una dinamica per certi versi simile si è vista in occasione dei tanti scioperi (tra cui uno sciopero generale) che ci sono stati nei mesi scorsi: da un lato gli italiani in maggioranza ritengono che gli scioperi siano stati strumentali, o comunque dettati da motivazioni più politiche che puramente sindacali; dall'altro, però, si dichiarano fortemente critici rispetto alla possibilità di limitare, o comunque circoscrivere, l'esercizio del diritto di sciopero – come proposto di recente dal ministro e vice premier Matteo Salvini – e hanno un atteggiamento tutt'altro che entusiasta verso la manovra di bilancio. Ancora: di recente è stata approvata in via definitiva, con grande enfasi, la legge che rende la gestazione per altri (GPA) un reato universale, ma solo il 36% degli italiani (sondaggio Youtrend) è fortemente contraria a questo strumento. Per contro, provvedimenti in tema di diritti sia sociali che civili che talvolta vengono discussi (come il salario minimo, lo ius scholae, il fine vita, il consumo di droghe leggere), nonostante facciano registrare una netta maggioranza di italiani favorevoli, sono state ripetutamente respinti o ignorati da parte del Governo. Eppure, nessuno di questi elementi costituisce a tutti gli effetti una novità in grado di intaccare il consenso alle forze politiche di centrodestra: il vero fattore che potrebbe aver smosso le acque fin qui stagnanti dei rapporti di forza politici potrebbero essere state piuttosto le elezioni regionali in Emilia-Romagna e Umbria tenutesi qualche settimana fa. La vittoria del centrosinistra in entrambe le regioni sembra aver avuto – come già avvenuto in passato in occasioni simili – un effetto rinvigorente sui partiti d'opposizione, e in particolare il PD; al contrario, l'aura di invincibilità di cui ha goduto il centrodestra per molto tempo (sicuramente dalla vittoria alle Politiche di due anni fa) sembra essersi scalfita, e con essa l'attrattività elettorale di FDI, in particolare verso gli elettori più “periferici”. NOTA: La Supermedia YouTrend/Agi è una media ponderata dei sondaggi nazionali sulle intenzioni di voto. La ponderazione odierna, che include sondaggi realizzati dal 28 novembre all'11 dicembre, è stata effettuata il giorno 12 dicembre sulla base della consistenza campionaria, della data di realizzazione e del metodo di raccolta dei dati. I sondaggi considerati sono stati realizzati dagli istituti Eumetra (data di pubblicazione: 5 dicembre), Euromedia (11 dicembre), Ipsos (30 novembre), Ixè (11 dicembre), Noto (3 dicembre), Quorum (9 dicembre), SWG (2 e 9 dicembre), e Tecnè (30 novembre e 7 dicembre). La nota metodologica dettagliata di ciascun sondaggio considerato è disponibile sul sito ufficiale www.sondaggipoliticoelettorali.it
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