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Estero
Il Papa ai giovani, "discutere fa crescere, la guerra no"
04-09-2024, 18:15
AGI - Papa Francesco ha visitato e inaugurato a Giacarta la nuova sede di Scholas Occurrentes, la prima del Sud-est asiatico. Accolto da 200 giovani, anche provenienti da altri Paesi asiatici, il Pontefice ha completato l'opera collettiva del "Poliedro del cuore", realizzato da più di 1.500 ragazzi indonesiani e ha ascoltato le varie testimonianze dei giovani, dialogando con loro, rispondendo, come al solito a braccio, ad alcune domande. "Fare la guerra fra noi è sempre una sconfitta, invece discutere ci fa crescere", è il centro del messaggio che ha voluto lanciare Francesco che ha parlato di armonia e di pace. Momenti di commozione per Anna, giovane musulmana e volontaria del movimento lanciato nel 2013 proprio da Bergoglio. "Oggi ho provato un'esperienza che mi ha trasformata. Sono stata nella cattedrale, un luogo molto santo per i cattolici, come lo è la moschea per la mia religione", dice la ragazza. "Ho imparato la tolleranza nella mia religione. E anche Scholas mi insegna la tolleranza". E dopo che il Pontefice l'ha ringraziata per le sue parole perchè dettate dal cuore ("parlare con il cuore è molto bello"), la giovane non è riuscita a trattenere le lacrime. C'è chi parla di bullismo e che spesso "le differenze creano divisione, causano conflitti e spesso portano alla distruzione", anche nelle famiglie. E la domanda rivolta al Papa da una ragazza è: "Come insegnare la pace, in mezzo ai conflitti che accadono oggi?". "La vita va vissuta nelle differenze, se tutti fossimo uguali, sarebbe una noia", le risponde Francesco, lodando il suo coraggio. Nelle differenze, prosegue, si può avere conflitto o dialogo. "Se due Paesi sono diversi cosa faccio? Dialogo o guerra? La voglia di avere tutto in mano, fa la guerra. La parola giusta è camminare insieme". La scelta, ricorda il Pontefice, è tra fare la guerra e insultarsi, oppure "la politica della mano tesa, dell'abbraccio, dell'amore fraterno, e sempre andare avanti dialogando, discutendo ma insieme". Alle volte, chiarisce, "dobbiamo discutere tra noi, ma discutere come fratelli, per portare avanti la strada di pace". Farsi la guerra e litigare è una cosa brutta, "ma non è brutto discutere come amici e cambiare idea" perchè ci fa crescere. Prima dell'incontro con i ragazzi di Scholas, Bergoglio ha incontrato, nella cattedrale di Nostra Signora dell'Assunzione, i vescovi, i sacerdoti, i diaconi, i consacrati, seminaristi e catechisti. A loro ha rimarcato che la fede non si impone - non è proselitismo - ma si condivide con gioia. E poi spiega il senso della "compassione": non dispensare elemosine ma abbracciare i sogni di giustizia. "Ciò che manda avanti il mondo non sono i calcoli di interesse, che finiscono in genere col distruggere il creato e dividere le comunità, ma la carità che si dona". E' importante "toccare la povertà" ed essere partecipi "di chi soffre, accompagnarlo". "Compassione - ha affermato a braccio - significa patire e accompagnare chi soffre, e questo non vuol dire essere comunista. Questo vuol dire carità, vuol dire amore". "C'è chi ha paura della compassione - ha aggiunto -, perchè la considera una debolezza, ed esalta invece, come se fosse una virtù, la scaltrezza di chi fa i propri interessi mantenendosi a distanza da tutti, non lasciandosi 'toccare' da niente e da nessuno, pensando così di essere più lucido e libero nel raggiungere i propri scopi". E, a braccio, mette in guardia i presenti: "Non dimenticate una cosa: il diavolo entra dalle tasche. Sempre. E questo di avere la ricchezza come sicurezza è un modo falso di guardare alla realtà. Ciò che manda avanti il mondo non sono i calcoli di interesse - che finiscono in genere col distruggere il creato e dividere le comunità - ma la carità che si dona. Questo porta avanti. E la compassione non offusca la visione reale della vita, anzi, ci fa vedere meglio le cose, nella luce dell'amore, cioè ci fa vedere meglio le cose con gli occhi del cuore". Domani alle 9 (le 4 in Italia), Papa Francesco si recherà alla Moschea Istiqlal per un incontro interreligioso, al termine del quale firmerà la "Joint Declaration of Istiqlal 2024" insieme al Grande Imam, Nasaruddin Umar. Visiterà anche il Tunnel of Friendship, il 'Tunnel dell'Amicizia', che collega la moschea alla cattedrale di Nostra Signora dell'Assunzione, costruito dal governo quale simbolo di armonia religiosa. Di seguito è previsto l'incontro, in forma privata, con un gruppo di malati, persone con disabilità e poveri, assistiti da diverse realtà caritative legate alla Conferenza Episcopale Indonesiana. Nel pomeriggio, alle 17 (le 11 in Italia) sarà nello stadio Gelora Bung Karno per celebrare la messa nella memoria di Santa Teresa di Calcutta.
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