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Estero
Il presunto biglietto di auguri di Trump a Epstein
09-09-2025, 17:57
AGI - La lettera di Donald Trump. E quella di Bill Clinton. L'America divisa sull'autenticità della firma del presidente, ma non su quella dell'ex. Ventiquattr'ore dopo la pubblicazione della presunta lettera di auguri scritta da Trump nel 2003 per i cinquant'anni del finanziere pedofilo Jeffrey Epstein, morto in carcere nel 2019, gli americani si sono divisi. I Democratici della commissione di Vigilanza della Camera hanno pubblicato un'immagine del messaggio osceno e allusorio inviato dal tycoon. Il documento faceva parte di un "libro dei compleanni" proveniente dal patrimonio di Epstein e consegnato ieri al comitato. Di questa lettera aveva scritto il Wall Street Journal a luglio, scatenando l'ira di Trump che aveva parlato di "bufala" e annunciato una causa legale. Il post dei Democratici pubblicato sui social mostra il contorno disegnato a mano di una donna nuda con il nome di battesimo di Trump firmato nella zona pubica, insieme a una nota dattiloscritta che rappresentava una conversazione immaginaria tra Trump ed Epstein. Funzionari della Casa Bianca hanno negato che Trump abbia disegnato la donna nuda o firmato la nota. Il vice capo di gabinetto Taylor Budowich ha dichiarato che la nota dovrebbe anzi rafforzare la causa di Trump contro il Journal, perchè "non è la sua firma". Il libro dei compleanni includeva anche una lettera scritta a mano che sembra provenire dall'ex presidente Clinton, in cui faceva riferimento alla "curiosita' infantile" di Epstein e alla sua "spinta a fare la differenza". Exclusive: Jeffrey Epstein’s estate has given Congress a copy of the 2003 birthday book, including the letter with Trump’s signature that he has said doesn’t exist https://t.co/IpuR0aJIHN — The Wall Street Journal (@WSJ) September 8, 2025 Clinton ha negato di essere mai stato sull'isola privata di Epstein, dove si sarebbero verificati alcuni degli abusi, ma intanto questa lettera provoca imbarazzi. La base democratica ha preso le distanze. Alcuni commentatori progressisti, come l'attivista Amy Siskind, hanno condannato il messaggio di Clinton. Tra i repubblicani la reazione è diversa. Ieri, per tutta la sera, la rete trumpiana Fox News si è concentrata sulla lettera dell'ex presidente democratico, evitando di parlare di quella che sta destando più scalpore. Ma gli scoop potrebbero segnare le prossime settimane della vita politica americana: mentre i Repubblicani hanno bloccato la pubblicazione dei file di Epstein, le notizie sono destinate a uscire in qualche modo, mentre le vittime hanno minacciato di fare i primi noi eccellenti dei vip che frequentavano l'harem di minorenni messo in piedi da Epstein. La base Maga e la Casa Bianca sono compatti nel parlare di "montatura dei Democratici", ma nelle ultime ore sui social e sui media progressisti, tra cui il New York Times, sono apparse foto che confermano come la firma apparsa nella lettera di Trump sia compatibile con quella rilasciata negli anni passati dal tycoon. Nella lettera a Epstein appare solo il nome di battesimo, compatibile con il messaggio scritto a un amico, e in linea con altri "Donald" apparsi in una lettera del 1984 e nel 1999 in un sito di una casa d'aste. David Axelrod, storico consigliere di Barack Obama, ha sottolineato come non sia credibile l'"ipotesi che qualche esperto nel falsificare la firma avesse deciso di inserire più di vent'anni fa una lettera intestata a Trump per metterlo in difficoltà". La linea dei Repubblicani, però, non cambia: negare tutto e negare sempre. La portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt ha dichiarato che l'articolo del Wall Street Journal, che ha mostrato la lettera, "dimostra che l'intera storia del 'biglietto di compleanno' è falsa". "Come ho sempre detto - ha aggiunto, senza fornire prove - è molto chiaro che il presidente Trump non ha disegnato questo disegno e non lo ha firmato", ha affermato su X. "Questa e' fake news per perpetuare la bufala dei Democratici su Epstein!". Anche l'ipotesi della firma non corrispondente a quella del tycoon appare una difesa debole: secondo alcuni analisti americani, i progressisti avrebbero macchinato tutto per poi scivolare sull'unica prova riconducibile a Trump? Il vicepresidente J.D. Vance ha aggiunto lunedi' sera su X che ai Democratici importa solo di "inventare un altro finto scandalo" per "infangare il presidente Trump con menzogne". "Non ci casca nessuno in queste str..." ha scritto. Intanto il caso ha fatto il giro del mondo. Il post dei Democratici mostra il contorno disegnato a mano di una donna nuda con il nome di battesimo di Trump firmato nella zona pubica, insieme a una nota dattiloscritta che rappresentava una conversazione immaginaria, in forma di sceneggiatura, tra lui ed Epstein, il multimilionario che in seguito sarebbe stato accusato di traffico sessuale di minorenni. "Voce fuori campo: Ci deve essere qualcosa di più nella vita che avere tutto". Donald: "Sì, c'e', ma non ti dirò cos'è". Jeffrey: "Nemmeno io, visto che lo so anch'io cos'e'". Donald: "Abbiamo certe cose in comune, Jeffrey". Jeffrey: "Sì, è vero, a pensarci bene". Donald: "Gli enigmi non invecchiano mai, te ne sei accorto?". Jeffrey: "In effetti, me ne sono reso conto l'ultima volta che ti ho visto". La lettera si conclude con Donald che dice a Jeffrey: "Un amico è una cosa meravigliosa. Buon compleanno. E che ogni giorno sia un altro meraviglioso segreto". Il nome completo di Trump è dattiloscritto sopra la firma "Donald".
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