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Estero
La cantante iraniana Parastoo Ahmadi è stata liberata
Oggi 15-12-24, 11:27
AGI - La cantante iraniana Parastoo Ahmadi, arrestata per non aver indossato l'hijab durante un esibizione sui social media, sarebbe stata liberata. Lo riportano fonti vicine all'opposizione iraniana riportate dal canale israeliano Abu Ali Express Cosa è successo La polizia iraniana aveva negato l'arresto della cantante Parastoo Ahmadi. Secondo la polizia la donna sarebbe stata solo convocata e avrebbe poi lasciato la questura insieme alla famiglia. "Dopo la produzione e la pubblicazione di un video fuori dall'ordinario la signora Ahmadi è stata convocata dalla polizia di pubblica sicurezza e le è stato detto di rivolgersi all'autorità giudiziaria", ha annunciato la polizia della provincia settentrionale di Mazandaran in un comunicato raccolto dall'agenzia Tasnim. Ore prima, l'avvocato dell'artista Milad Panahipour ne aveva denunciato l'arresto insieme a quattro musicisti che l'avevano accompagnata nel concerto virtuale. L'avvocato aveva anche detto che non si conoscevano le accuse contro la cantante, né dove si trovi, né chi l'abbia detenuta. L'artista aveva pubblicato mercoledì su YouTube un video di 27 minuti di un "ipotetico concerto" tenutosi in uno storico caravanserraglio, in cui appare con un lungo abito nero, con le spalle scoperte e senza velo, sfidando il rigido codice di abbigliamento e il divieto di cantare in pubblico per le donne in Iran. Giovedì il sistema giudiziario iraniano ha intentato una causa contro la cantante per aver tenuto il concerto "senza permesso" e senza rispettare "norme legali e religiose". Ahmadi aveva già dovuto affrontare problemi giudiziari quando pubblicò la canzone 'Dal sangue della gioventù della patria' durante le proteste scatenate dalla morte della giovane Mahsa Amini. Consiglio supremo sospende l'attuazione della legge sulla jihab Il Consiglio supremo di sicurezza nazionale dell'Iran ha chiesto al Parlamento di interrompere l'attuazione della controversa legge sulla castità e sull'hijab, che impone severe sanzioni alle donne che non indossano il velo islamico, dopo forti critiche nei loro confronti. Lo riferisce l'agenzia Irna citando il membro del Consiglio di amministrazione del Parlamento Alireza Salimi che ha spiegato che il governo presentera' all'Assemblea un disegno di legge modificato. La "Legge sulla protezione della famiglia attraverso la promozione della cultura della castità e dell'hijab", composta da 74 articoli, era destinata a entrare in vigore ieri. Questa impone severe sanzioni alle donne e alle ragazze che sfidano i requisiti del velo, tra cui multe esorbitanti, pene detentive, fustigazioni e persino la pena di morte. Gli esperti delle Nazioni Unite hanno descritto la legge come "una forma di apartheid di genere, poiché le autorità sembrano governare attraverso una discriminazione sistematica intesa a sottomettere donne e ragazze". Anche Amnesty International ha denunciato che la norma "draconiana" intensifica la repressione e la persecuzione contro le donne che osano difendere i propri diritti.
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