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Estero
"La libertà non arriva con le bombe". L'appello degli attivisti iraniani in Italia
Oggi 17-06-25, 09:51
AGI - Un appello urgente alla comunità internazionale per fermare gli attacchi israeliani su obiettivi civili in Iran, nella convinzione che la libertà non arriva con le bombe, è stato lanciato da alcuni attivisti iraniani in Italia, riuniti nel collettivo Woman Life Freedom for Peace & Justice, nato nell'ambito del movimento iraniano Donna, Vita e Libertà. La petizione internazionale “Come cittadine e cittadini iraniani costretti a vivere fuori dall'Iran ma per questo liberi di parlare a volto scoperto senza temere persecuzioni e arresti, vogliamo lanciare un appello urgente alla comunità internazionale affinché fermi gli attacchi contro le città iraniane da parte di Benjamin Netanyahu, accusato dalla Corte dell'Aja di crimini di guerra nei confronti della popolazione palestinese della Striscia di Gaza”, si legge nella petizione pubblicata sulla piattaforma change.org. La società civile iraniana “La società civile iraniana assiste inerme a una guerra che non ha scelto e di cui rischia di pagare il prezzo più alto. Si tratta di una società civile giovane e progressista, che da anni lotta per porre fine alla dittatura religiosa della Repubblica Islamica con coraggio e determinazione, a costi altissimi. È la stessa società civile che, dopo l'assassinio di Mahsa Jina Amini, si è sollevata sostenendo il movimento Donna, Vita, Libertà”, prosegue l'appello. Il ruolo della disobbedienza civile Gli attivisti sottolineano che “è stata la disobbedienza civile delle donne a far indietreggiare il regime, portando il Paese a un cambiamento sociale ormai irreversibile”. “Il popolo iraniano è sceso in piazza a mani nude, sfidando arresti, torture, detenzioni arbitrarie e morte: non ha più chiesto l'intervento militare di potenze straniere per abbattere il regime, ha chiesto invece il riconoscimento e il sostegno al cammino verso la libertà e la giustizia intrapreso da chi, da oltre quarant'anni, promuove i valori di democrazia e uguaglianza”, ricordano gli attivisti. Ascoltare le voci della società civile “Oggi le voci più autorevoli di questa società civile sono sorvegliate a vista. Ogni loro parola sulla crisi attuale può costare il carcere”, conclude il testo, “eppure è a loro che dobbiamo dare ascolto, non ai missili. Gli attacchi degli ultimi giorni colpiscono i Pasdaran ma anche civili e oppositori e non porteranno la libertà. Israele, o qualsiasi altra potenza straniera, non può e non deve essere l'artefice del cambiamento in Iran”.
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