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Estero
La misteriosa mail che ruba i segreti strategici degli Usa
Ieri 07-09-25, 21:57
AGI - Vere e proprie operazioni di spionaggio digitale mirate a influenzare gli equilibri diplomatici e strategici globali. È quello che ha portato le autorità statunitensi ad avviare un’indagine su un grave caso di cyber-spionaggio che coinvolge una falsa email inviata apparentemente a nome del deputato repubblicano John Moolenaar. L’email, distribuita a luglio a diversi gruppi commerciali, studi legali e agenzie governative, conteneva un malware che secondo gli analisti sarebbe stato progettato per fornire informazioni strategiche alla Cina. Accuse al gruppo di hacker APT41 A riportarlo è stato il Wall Street Journal, citando fonti vicine all’inchiesta e funzionari della sicurezza nazionale. L’attacco sarebbe opera del gruppo di hacker APT41, da tempo sospettato di operare sotto la direzione dei servizi di intelligence cinesi. L’email incriminata, dal tono apparentemente ufficiale e firmata digitalmente come se provenisse da Moolenaar, conteneva un documento allegato che invitava i destinatari a esprimere la propria opinione su una proposta di legge; “Le vostre opinioni sono essenziali”, recitava. Ma aprendo l’allegato, il malware si attivava potenzialmente concedendo agli hacker un ampio accesso ai sistemi informatici dei destinatari. Al momento non è chiaro se l’attacco abbia avuto successo o se siano stati sottratti dati sensibili, ma secondo il Journal l’episodio ha suscitato “preoccupazioni significative” all’interno delle agenzie federali. Le accuse del deputato Moolenaar Il deputato John Moolenaar è presidente di una commissione del Congresso incaricata di monitorare la competizione strategica tra Stati Uniti e Cina, con particolare attenzione alle minacce alla sicurezza nazionale. In una dichiarazione rilasciata al Wall Street Journal, Moolenaar ha definito l’attacco come “un ulteriore esempio delle operazioni informatiche aggressive da parte della Cina per carpire la strategia americana”, aggiungendo: “Non ci lasceremo intimidire”. Secondo quanto riporta il WSJ, la falsa email sarebbe stata inviata poco prima di importanti colloqui commerciali tra Washington e Pechino tenutisi in Svezia, che avevano portato a una proroga della tregua sui dazi fino a novembre. Il silenzio della Cina Una portavoce dell’FBI ha confermato al Journal che l’agenzia è al corrente della minaccia e sta “collaborando con i nostri partner per identificare e perseguire i responsabili”. L’attacco è venuto alla luce dopo che membri del comitato di Moolenaar avevano ricevuto numerose domande da parte di terzi riguardo all’email, sollevando sospetti che hanno infine portato all’individuazione del malware. Interpellata dal WSJ, l’ambasciata cinese a Washington non ha risposto alle richieste di commento.
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