s

Cronaca
L'anno nero delle carceri italiane
29-05-2025, 10:41
AGI - Con "91 suicidi, il 2024 è l'anno con più morti in carcere di sempre, picco di un'emergenza in corso ormai da più di tre anni". È quanto scrive l'associazione Antigone nel suo rapporto 'Senza respiro' presentato oggi, sottolineando che "l'emergenza morti in carcere non dà segni di arresto. Anzi, continua a peggiorare. Nel 2024 sono stati almeno 91 i casi di suicidi commessi da persone private della libertà. Tra gennaio e maggio 2025, almeno 33. Il 2024 passa così alla storia come l'anno con più suicidi in carcere di sempre, superando addirittura il record del 2022 quando l'emergenza ha avuto inizio". Il 2024, afferma ancora l'associazione, "passa alla storia anche come l'anno con più decessi in carcere in generale. Sono state complessivamente 246 le persone che hanno perso la vita nel corso della loro detenzione". Divergenze nei conteggi ufficiali Antigone spiega anche perché esistono conteggi diversi sui casi di suicidio in cella: "I numeri citati provengono dal conteggio elaborato da 'Ristretti Orizzonti' nel dossier 'Morire di carcere'. Non si tratta dell'unico conteggio a disposizione, ma è quello che scegliamo di seguire in quanto tiene conto di decessi esclusi dal rilevamento del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, per ragioni a nostro avviso puramente formali". Tra questi, anche casi avvenuti in ospedale dopo un gesto suicidario compiuto in carcere o per asfissia da gas e sciopero della fame. Per il Garante nazionale, i suicidi avvenuti nel 2024 sono 83, 8 in meno rispetto a quanto riportato da 'Ristretti Orizzonti'. "Il fatto che la morte avvenga in ospedale non può e non deve produrre come risultato che quella persona è conteggiata come suicidatasi non in carcere. Il ministero deve rivedere le modalità di conteggio", afferma Antigone. Dati anagrafici e percentuali Sommando i suicidi avvenuti nel 2024 con quelli tra gennaio e maggio 2025, si arriva a un totale di 124 casi, di cui 4 donne. L'età media delle persone decedute è di 41 anni; i più giovani avevano 20 anni, il più anziano 82. Le persone straniere sono 56 (45,2%), una percentuale nettamente superiore rispetto alla loro incidenza sulla popolazione detenuta totale (31,6%). 53 erano state condannate in via definitiva (43%), mentre 49 erano in attesa di primo giudizio (40%). Oltre la media europea Secondo il Consiglio d'Europa, nel 2022 il tasso di suicidi nelle carceri italiane era più del doppio della media europea: 15 casi ogni 10mila detenuti contro una media di 7,2. Le carceri con più suicidi tra 2024 e 2025 sono Napoli Poggioreale e Verona (6 casi ciascuna), entrambe sovraffollate. Almeno 62 suicidi sono avvenuti nei primi 6 mesi di detenzione, 14 nel primo mese e 11 nella prima settimana. Luglio 2024 ha registrato 14 suicidi, quasi uno ogni due giorni. Sovraffollamento e capienza reale Oltre 62mila detenuti (62.445 al 30 aprile 2025) a fronte di una capienza regolamentare di 51.280 posti. Il tasso ufficiale di affollamento sarebbe del 121,8%, ma scende a 133% se si considerano almeno 4.500 posti non disponibili. Nel 2023 i posti non disponibili erano 3.600. In due anni la capienza è scesa di 900 posti e i detenuti sono aumentati di oltre 5.000 unità. Su 189 carceri italiane, solo 36 non sono sovraffollate. 58 hanno un tasso di affollamento uguale o superiore al 150% (erano 39 nel marzo 2023). Le più affollate: Milano San Vittore (220%), Foggia (212%), Lucca (205%), Brescia Canton Monbello (201%), Varese (196%), Potenza (193%), Lodi (191%), Taranto (190%), Milano San Vittore femminile (189%), Como (188%), Busto Arsizio, Roma Regina Coeli e Treviso (187%). Cresce la popolazione detenuta Nel solo mese di aprile 2025 ci sono stati 164 detenuti in più rispetto al mese precedente. La popolazione carceraria cresce come se ogni due mesi aprisse un nuovo carcere da 300 posti. Dei 250 milioni di euro assegnati al Commissario Doglio, 32 sono stati spesi per creare 384 posti in 16 blocchi prefabbricati destinati a nove istituti penitenziari. Le stanze da 30 mq ospiteranno quattro detenuti, ma lo spazio abitabile netto è di circa 5 mq per persona, al di sotto degli standard minimi. Tipologia di reati e ingressi Rimangono invariati rispetto al 2023 il numero medio di reati per persona (2,4) e le categorie più comuni: contro il patrimonio (35.287), contro la persona (27.382) e in materia di stupefacenti (21.131). I reati commessi da donne detenute rappresentano il 3,5% (4789), in lieve aumento rispetto al 3,3% del 2023. Dopo anni di calo, gli ingressi in carcere tornano a salire: da 35.280 nel 2020 a 43.417 nel 2024, circa 3.000 in più rispetto all'anno precedente. Al 30 aprile 2025, i detenuti stranieri erano 19.740, pari al 31,6%. La percentuale più alta risale al 2007 (37,5%). Le regioni con più detenuti stranieri sono Lombardia (20,8%), Lazio (12%), Piemonte e Emilia-Romagna (9,8%), Toscana (7,9%) e Veneto (7,3%). Alcuni istituti superano il 50% di presenza straniera: Sondrio (73%) e Trieste (70,2%). Le nazionalità più rappresentate: Marocco (21,9%), Romania (10,9%), Tunisia (10,9%), Albania (9,7%) e Nigeria (5,3%). Custodia cautelare e stato dei procedimenti A fine 2024, i detenuti con sentenza definitiva erano il 73,5%, quelli in attesa di giudizio il 26,5%. In dettaglio: 9.475 in attesa di primo giudizio (15,3%), 3.225 appellanti (5%), 1.881 ricorrenti in Cassazione (3%). Tra gli stranieri, il 28% è in custodia cautelare, contro il 23% degli italiani. La custodia cautelare in carcere resta la misura più usata (28,9%), seguita dagli arresti domiciliari senza braccialetto (15,6%) e con braccialetto (6,6%). Nel 12% dei casi, la misura si conclude con assoluzione o proscioglimento. Residui pena e accesso a misure alternative La popolazione detenuta invecchia: gli over 45 erano il 26,1% nel 2010, diventati il 42,2% nel 2024. Gli under 25 erano il 10,4% nel 2010, scesi al 5,8% nel 2022, ora risaliti al 6,4% (10,4% tra gli stranieri). Al 31 dicembre 2024, i detenuti con meno di un anno di pena residua erano 8.087 (17,5%), mentre 15.593 (33,7%) avevano tra uno e tre anni. Il 51,2% dei detenuti definitivi ha meno di tre anni da scontare, soglia che in teoria consente l'accesso a misure alternative. I condannati con pena residua inferiore a un anno erano 1.373 (3,3%). Emergenza nelle carceri minorili Record negativo per le carceri minorili: 611 giovani detenuti al 30 aprile 2025, di cui 27 ragazze. Erano 381 a fine 2022, 587 a fine 2024 (+54%). Il decreto Caivano ha facilitato il trasferimento degli over 18 in carceri per adulti: 189 trasferimenti nel 2024 (+80% rispetto al 2022). Nove istituti su 17 sono sovraffollati. A Treviso si sfiora il doppio della capienza, a Milano Beccaria e Cagliari Quartucciu si raggiunge il 150%, a Firenze il 147%. Madri detenute e bambini in carcere Al 30 aprile 2025, 11 bambini erano reclusi con le loro 11 madri (9 straniere). Tre si trovavano a Milano, tre a Venezia, uno a Torino, tre a Rebibbia e uno a Perugia. Il decreto sicurezza di aprile ha eliminato il rinvio obbligatorio della pena per donne incinte o con figli sotto l'anno di età. Prevista anche la possibilità di separare madre e figlio in caso di condotta ritenuta inadeguata. Condizioni strutturali degli istituti Celle con meno di 3 mq a persona, senza riscaldamento o acqua calda: è quanto denuncia Antigone nei 95 istituti visitati. In 30 casi i mq minimi non sono garantiti, in 12 manca il riscaldamento, in 43 l'acqua calda, in 53 la doccia. In 4 casi il WC non è in ambiente separato. In 40 istituti le biblioteche non sono accessibili, in 4 mancano spazi scolastici, in 20 spazi per il lavoro, in 12 per la socialità, in 24 per i passeggi. Casi drammatici a Sollicciano (Firenze) e Regina Coeli (Roma), quest'ultimo con sovraffollamento al 187%, stranieri al 44,7%, e un aumento nel 2024 di atti autolesivi (+7,4%) e tentati suicidi (+36,9%).
CONTINUA A LEGGERE
4
0
0