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Politica
L'Italia mette un freno alla stretta social per gli under 15. Il Dossier al Consiglio dei ministri
Ieri 11-10-25, 20:37
AGI - L'Italia si appresta a frenare sulla stretta social per gli under 15, battaglia che stanno portando avanti diversi Paesi europei, come Francia, Spagna, Grecia, Danimarca, solo per fare qualche esempio, mentre nazioni come l'Australia già hanno legiferato in questa direzione. Il dossier, secondo quanto apprende l'AGI, è stato discusso nell'ultima riunione del Consiglio dei ministri di mercoledì. Il comunicato diramato al termine della riunione recitava che la premier Giorgia Meloni ha fatto un'informativa sulle direttive europee. Il presidente del Consiglio ha chiesto prima a tutti i ministri di raccordarsi con il responsabile delle Politiche Comunitarie, Tommaso Foti. Poi ha lanciato l'invito a concordarsi su ogni posizione. Occorre essere prudenti, bisogna condividere la linea, avrebbe argomentato la premier. Il riferimento, secondo quanto si apprende, era legato alle dichiarazioni del ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara che nel pomeriggio aveva sostenuto di appoggiare pienamente la proposta di alzare l'età minima per l'accesso ai social, ricordando come alcuni Paesi abbiano già sperimentato questo approccio e sottolineando "il grande dialogo a livello europeo" e l'ampio "consenso" sul dossier tra i Paesi che fanno parte dell'Unione. La premier ha fatto capire di non essere d'accordo sulla necessità di divieti sostenendo che anche se l'Europa appoggia la stretta non è detto che debba farlo pure l'Italia. Insomma, il nostro Paese non intende aderire a livello comunitario a ulteriori divieti e restrizioni. La Commissione europea ha già presentato nuove linee guida nell'ambito del Digital Services Act (Dsa), su come le piattaforme dovrebbero proteggere i minori che utilizzano i loro servizi online e ha consentito agli Stati membri di adottare la cosiddetta "maggiore età digitale", consentendo loro di vietare l'accesso ai social media ai bambini di età inferiore a una certa età o richiedendo il consenso dei genitori. Come funziona negli altri paesi Fuori dalla Ue il Parlamento australiano ha già approvato una legge alla fine del 2024 che pone uno stop all'uso di social media come TikTok, X, Facebook e Instagram ai minori di 16 anni. Tra i Paesi europei a muoversi sono stati soprattutto la Grecia, la Spagna e la Francia e, ultimamente, la Danimarca con la prima ministra Mette Frederiksen che ha detto che l'esecutivo proporrà una legge per vietare l'utilizzo dei social network alle persone con meno di 15 anni. Anche in Italia da mesi si discute di vietare l'uso dei social media ai minori. Sono quattro le proposte di legge in esame al Parlamento che puntano alla necessità che l'attivazione di account su social network e sui servizi di condivisione video sia consentita solo ai minori che abbiano compiuto almeno 15 anni a meno che non ci sia il consenso esplicito di un genitore o di un tutore legale (una battaglia portata avanti, tra l'altro, da esponenti di Fratelli d'Italia, Partito democratico e Italia viva) mentre l'ultimo ddl arrivato in Senato porta la firma della leghista Erika Stefani e chiede di vietare "l'utilizzo delle piattaforme" ai minori di 14 anni.
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