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Estero
L'Olanda verso il voto, Wilders contro tutti
Oggi 21-10-25, 16:44
AGI - I Paesi Bassi si avvicinano al voto del 29 ottobre con un quadro politico ancora più frammentato del solito. Secondo i sondaggi, saranno ben 16 i partiti che riusciranno a entrare nella Tweede Kamer, la Camera bassa del Paese, complici una soglia di sbarramento dello 0,76% e un sistema proporzionale con un'unica circoscrizione nazionale. E in testa è dato sempre il Partito della Libertà (Pvv) del nazionalista Geert Wilders che, pur in calo di consensi, dovrebbe aggiudicarsi almeno 30 seggi in Parlamento. Con 150 seggi in palio, ne servono però 76 per aggiudicarsi la maggioranza e tutte le principali sigle hanno chiarito di non avere la minima intenzione di collaborare con Wilders. Questa chiusura non deriva tanto da pregiudiziali contro la linea dura del Pvv sull'immigrazione, che ormai anche la sinistra chiede venga limitata in modo più deciso, bensì dalla traumatica fine del governo di Dick Schoof, a cui Wilders staccò la spina lo scorso 3 giugno. Arrivato primo alle elezioni del novembre 2023, il Pvv, dopo sei mesi di faticose trattative, riuscì a formare un governo con i populisti del Movimento Contadini-Cittadini (Bbb), i centristi di Nuovo Contratto Sociale (Nsc) e i liberalconservatori di Vvd, il partito dell'ex premier Mark Rutte. A capo dell'esecutivo non andò però Wilders, ritenuto dagli alleati troppo poco istituzionale per il ruolo, ma un ex funzionario dell'intelligence come Schoof. La coalizione si sarebbe rivelata presto fragile e litigiosa. A spingere Wilders a uscire dalla maggioranza sarebbe stato il rifiuto degli alleati di sostenere alcune proposte giudicate impraticabili e populiste, come il calmiere sugli affitti e il programma anti-immigrazione in 10 punti che prevedeva, tra le altre cose, l'espulsione di tutti i rifugiati siriani e il respingimento di ogni richiedente asilo. Wilders sostiene oggi di voler formare un governo di minoranza ma la sua difficoltà nell'accettare compromessi renderà molto complicato trovare qualcuno disposto a collaborare nuovamente con lui. Lo scenario più probabile è quindi un governo di coalizione centrista, magari guidato dalle sinistre. Sembra infatti ben piazzata l'alleanza tra Verdi e laburisti (GL/Pvda), guidata dal veterano Frans Timmermans, la quale, secondo i sondaggi, potrebbe arrivare fino a 27 seggi. Sono dati in ripresa anche i Cristiano-Democratici, mentre Bbb e Nsc sono ritenuti in caduta libera. Tra le altre forze che appaiono destinate a portare alla Camera una delegazione consistente vi sono i liberal-progressisti di D66 (17 seggi, secondo le stime) e gli ultraconservatori di Ja21 (dati a 14 seggi). Si stima invece un crollo del Vvd, dovuto all'eccessiva svolta a destra: 16 seggi dai 24 attuali. Fare previsioni sulla composizione del prossimo governo olandese è quindi ancora più complicato del consueto. L'unica cosa che appare quasi certa e che il ruolo di perno non toccherà più a Wilders ma al suo opposto, l'ex commissario europeo Timmermans, vecchia volpe dei corridoi di Bruxelles, da anni nemesi e bersaglio dell'estrema destra europea.
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