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Economia e Finanza
L'Orèal è pronta a rilevare una quota di Armani
Oggi 21-10-25, 14:49
AGI - L'Oréal é "pronta a prendere in considerazione trattative con il gruppo Armani come previsto dal testamento del signor Armani", che inizialmente prevederebbero una partecipazione del 15%. Lo ha detto l'amministratore delegato del gruppo cosmetico, Nicolas Hieronimus in un'intervista a Le Figaro. Domenica, L'Oréal ha annunciato la più grande acquisizione della sua storia, l'acquisizione da 4 miliardi di euro della divisione beauty del gruppo del lusso Kering. "L'acquisizione del business beauty di Kering non cambia in alcun modo la nostra intenzione di sostenere il gruppo Armani - ha confermato Hieronimus - Né modifica le nostre capacità finanziarie". L'amministratore delegato ha anche inviato un messaggio al gruppo Armani, assicurando che "questa partnership con Kering rafforza L'Oréal Luxe nell'intero ecosistema beauty e porterà benefici anche ad Armani. Come per ciascuno dei nostri marchi, un team dedicato continuerà a gestire Armani". L'Oréal detiene la licenza di bellezza Armani, che genera un fatturato di 1 miliardo di euro. Giorgio Armani, scomparso il 4 settembre, ha chiesto ai suoi eredi di vendere "una quota del 15%" a un colosso della moda come LVMH, L'Oréal o EssilorLuxottica "tra i 12 e 18 mesi dopo l'apertura del testamento". L'azionista selezionato avrà quindi la possibilità di assumere il controllo del gruppo, uno degli ultimi marchi di lusso indipendenti rimasti, acquisendo tra il 30 e il 54,9% del capitale rimanente. Se questa vendita non dovesse andare a buon fine, lo stilista ha richiesto nel suo testamento che la sua azienda sia quotata in borsa. "Non intendiamo essere un operatore di moda, e questo non ci ha impedito di acquisire una quota di minoranza, circa il 10%, in Jacquemus", ha ricordato Hieronimus. "Potremmo fare questo investimento in Armani da soli o con un partner", ha aggiunto. "Il mio desiderio é che la moda Armani cresca e che il suo stile si trasformi, sotto la guida del suo nuovo ceo, Giuseppe Marsocci, che conosco bene", ha concluso Hieronimus.
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Il Messaggero
