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Estero
L'ultimo viaggio di tre navi millenarie vichinghe
Oggi 10-09-25, 08:27
AGI - Hanno più di mille anni e hanno resistito al tempo, al legno che cede, all’umidità. Ora tre navi vichinghe leggendarie - l’Oseberg, il Gokstad e il Tune - stanno per affrontare quello che viene chiamato il loro “ultimo viaggio”. Non si tratta di una traversata sul mare, ma di un trasferimento lento e rischioso verso la nuova ala del Museo dell’Età vichinga di Oslo, costruita per custodirle in condizioni ottimali. La prima a muoversi è l’Oseberg, considerata la nave vichinga meglio conservata del mondo. Mercoledì percorrerà appena cento metri in dieci ore, sospesa a una gru che scorre su un binario fissato al soffitto. Lo scafo di quercia, avvolto da una struttura metallica protettiva, sarà spostato con una precisione millimetrica. "C’è qualcosa di profondamente commovente nel pensare che queste navi, dopo tante traversate, stiano per compiere il loro ultimo viaggio", racconta la direttrice del museo, Aud Tønnessen. Perché serviva un nuovo museo Per quasi un secolo, l’Oseberg, il Gokstad e il Tune sono rimasti in un edificio cruciforme del 1926. Bello, ma inadeguato. "Le navi erano esposte all’umidità e alle vibrazioni. Col tempo hanno iniziato a mostrare segni di cedimento", spiega Tønnessen. Da qui la decisione: un nuovo spazio climatizzato, prolungamento dell’antico museo, dove le navi vichinghe potranno essere preservate per almeno altri cento anni. Ma spostare scafi vecchi di dodici secoli non è un’operazione banale. "Ogni manipolazione è potenzialmente dannosa», avverte il conservatore David Hauer. «Sono scafi chiodati, con tavole sovrapposte. Basta una minima deformazione e il legno si spacca". Per ridurre al minimo i rischi, il team ha coinvolto ingegneri dell’industria petrolifera, abituati a lavorare con tolleranze millimetriche a centinaia di metri sotto il mare. «Qui, però, è un altro livello», spiega Hauer. «Il grado di precisione richiesto è lo stesso dei microscopi elettronici. Con la differenza che, in questo caso, il “microscopio” va sollevato, spostato e rimesso in funzione». Il futuro di Gokstad e Tune Se tutto andrà come previsto, il Gokstad sarà trasferito in autunno, mentre il Tune dovrà aspettare fino alla metà del 2026. Ogni nave ha la sua storia: l’Oseberg, decorata con sculture raffinatissime, il Gokstad, grande 23 metri e con posto per 32 rematori, e il Tune, più fragile ma probabilmente veloce, forse una nave da guerra. Nessuna di queste imbarcazioni è un “drakkar”. Il termine, tanto diffuso nell’immaginario collettivo, fu inventato in Francia a metà Ottocento e non ha alcun fondamento storico. Le vere navi vichinghe, come Oseberg, Gokstad e Tune, raccontano un’altra storia: non solo guerra, ma anche potere, rituali e viaggi che ancora oggi riescono a emozionare.
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