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Estero
Nepal, 5 italiani coinvolti. Le ricerche continuano
Oggi 05-11-25, 19:43
Le salme di Alessandro Caputo, Stefano Farronato e Paolo Cocco, morti in due incidenti diversi in aree diverse del Nepal, si trovano a Kathmandu in attesa del rimpatrio in Italia. Per quanto concerne Marco Di Marcello, secondo fonti dei soccorsi e degli stessi media nepalesi, si trova ancora nella zona dove è caduta la valanga, mentre non è ancora stato individuato Markus Kirchler. Domani le ricerche nella zona del Yalung Ri, nella regione di Rolwaling nell'area dell'Everest, i soccorritori ritorneranno in quota, meteo permettendo, per fare ulteriore chiarezza su quanto accaduto lo scorso lunedì mattina. In serata è arrivato a Kathmandu anche un esperto soccorritore italiano che domani coadiuverà i soccorsi. Notizie confuse su valanghe e persone coinvolte Nella capitale nepalese, dove per pochi soldi ci sono ancora oggi persone locali che rivendono le fotografie degli alpinisti deceduti sulle montagne, c'è comunque confusione sul numero delle valanghe cadute e soprattutto delle persone coinvolte. Come apprende l'AGI da fonti dell'alpinismo italiano conoscitrici dell'Himalaya, gli italiani travolti dalle valanghe negli ultimi giorni sono Farronato e Caputo, morti sul Panbari Himal, Cocco, Di Marcello e Kirchler sul Yalung Ri. Ci sono cinque italiani della zona di Como impegnati in un trekking nella zona del Makalu - distante da dove si sono verificate le due 'valanghe-killer' - ma a quote più basse, poco sopra i 4.000 metri. L'agenzia nepalese, alla quale si sono affidati gli escursionisti italiani, ha confermato che il gruppo è fuori copertura telefonica fino alla giornata di domani. Il corpo di Cocco è stato recuperato da un elicottero di Heli Everest. Tratti in salvo tre alpinisti nepalesi e due francesi. Alle operazioni di soccorso congiunte hanno preso parte circa 50 uomini dell'esercito nepalese e dei vari corpi della polizia nepalese è stata mobilitata per supportare le operazioni di recupero. Controversie sui soccorsi e il ricordo di Markus Kirchler Il doppio incidente ha riacceso il dibattito sulle macchinose procedure di autorizzazione al soccorso in Nepal, con alpinisti e funzionari locali che attribuiscono la causa ai ritardi burocratici. Nel frattempo a Bolzano è stato ricordato Markus Kirchler di 29 anni originario di San Genesio Atesino. Il suo corpo non è stato ancora individuato e per questo 'disperso'. Kirchler, laureatosi a Bolzano si era trasferito a Monaco di Baviera per lavoro ma aveva proseguito a frequentare l'alta montagna. L'istituto tecnico commerciale 'Heinrich Kunter' (Wfo) di Bolzano ha voluto ricordare Markus che nel 2015 si è diplomato con 100/100 scrivendo sul sito istituzionale: "l'intera comunità scolastica della Wfo è vicina, con il pensiero, alla sua famiglia e ai suoi amici".
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