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Politica
Manovra, al Senato il primo via libera. Giorgetti: "Abbiamo fatto cose che sembravano impossibili"
Oggi 23-12-25, 18:37
AGI - E ora la manovra passa alla Camera. Il Senato ha dato infatti il primo via libera alla legge di Bilancio con 110 voti favorevoli, 66 contrari e due astenuti. Il governo incassa la fiducia e il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, si dice molto soddisfatto: “Tutto è bene ciò che finisce bene". Giorgetti, "nessun gelo con Salvini" "Sono convinto che sia una buona legge che conferma una traiettoria positiva per il Paese e per gli italiani. Andiamo avanti”, le prime parole che il titolare del Mef affida ai giornalisti, dopo il semaforo verde giunto dell’Aula di Palazzo Madama, per sgomberare il campo dai contrasti degli ultimi giorni. Nei rapporti tra la Lega e il ministro, assicura anche il segretario del partito, Matteo Salvini, “non c’è alcun gelo. A me interessava non danneggiare i lavoratori allungando l'età pensionabile. Era stata un'indicazione tecnica che la Lega ha fermato”, afferma e bolla come ricostruzioni fantasiose i retroscena pubblicati dai giornali. “Sono dei fantasy, è una bella manovra economica e sono contento”, taglia corto. Ciriani, "conta il risultato finale" Anche Luca Ciriani, ministro per i Rapporti con il Parlamento, conferma la compattezza della coalizione di centrodestra. “Quello che conta è il risultato finale”, “serietà, responsabilità e affidabilità sono la cifra di questo governo”, aggiunge. Una manovra da 22 miliardi di euro La manovra vale circa 22 mld, “siamo intervenuti su questioni che sembravano quasi impossibili” sintetizza ancora Giorgetti, mentre il viceministro Maurizio Leo ricorda le misure “di grande rilievo” per favorire il ceto medio e spiega che alcune norme sono state stralciate dal maxi-emendamento per evitare eventuali “censure sul piano costituzionale". Le critiche delle opposizioni Duro, invece, il commento delle opposizioni. Partito democratico, Movimento 5 stelle, Italia viva, Avs durante le dichiarazioni di voto elencano tutti i difetti del provvedimento. Stefano Patuanelli, capogruppo M5s, assicura il contributo del suo partito per “creare un’alternativa per mandare a casa il prima possibile il governo Meloni". Gli fa eco Francesco Boccia, presidente dei senatori del Pd: “All'Italia servono scelte coraggiose che partano dai giovani, che non vanno combattuti come fa il governo. Questa legge di Bilancio dimostra che siete pronti, sì, ma per andare via", il messaggio che invia ai banchi della maggioranza mentre i suoi colleghi di partito espongono dei cartelli con scritto ‘Voltafaccia Meloni’ e sottolineano tutte le promesse che a loro giudizio l’esecutivo non ha mantenuto, dalle pensioni all’abolizione delle accise, dagli investimenti in sanità al taglio delle tasse. Matteo Renzi, definisce la manovra “mediocre, brutta e senz’anima”, ‘ribattezza’ Giorgetti “il ministro del trasformismo” – per la sua presenza nei governi Conte, Draghi e Meloni – e attacca: “Le vostre misure hanno impatto zero sulla crescita. Avete pensato molto ai mercati e poco ai supermercati, avete aumentato la pressione fiscale e non avete detassato il lavoro dei giovani, che se ne vanno. Finirà che le nostre città rimarranno nelle mani dei maranza e perderete anche sulla sicurezza. Avete disonorato le vostre parole d'ordine. Con voi ci sono più tasse e meno sicurezza", la conclusione del leader di Iv. Critico è anche Carlo Calenda. Il segretario di Azione riconosce che la manovra “è costruita per uscire dalla procedura di infrazione”, ma rimarca l’assenza di una strategia per la crescita, per i giovani, le donne e sui salari e ribadisce la necessità "impellente” di varare una legge sul salario minimo. Domenica un Aula alla Camera Ora, si diceva, la parola passa alla Camera per la seconda lettura. L’approdo nell’Aula di Montecitorio è in programma domenica 28 alle ore 16. Il voto è previsto per il 30 dicembre.
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