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Economia e Finanza
Maserati punta tutto su Modena, il Tridente ritorna alle origini
Oggi 06-11-25, 15:57
AGI - Maserati punta tutto su Modena. La produzione della gamma GranTurismo e GranCabrio da oggi torna a casa nello storico stabilimento di Viale Ciro Menotti. Il Tridente, parte del gruppo Stellantis, si aggrappa così al proprio dna stringendo i bulloni del made in Italy. Una mossa che tende anche a blindare la casa automobilistica da voci di possibili cessioni a gruppi esteri. E che preme sul rilancio della produzione del sito modenese sfidando i recenti numeri in discesa che descrivono un calo di ricavi (-4%) e consegne (-14%), nel terzo trimestre dell’anno. Le strategie per il futuro Guardando al futuro, si punta su un sempre maggior coinvolgimento della rete dei concessionari. E soprattutto si scommette nella personalizzazione ‘artigianale’ delle auto (è partito nei giorni scorsi il progetto BottegaFuoriserie una collaborazione Maserati-Alfa Romeo) e nella protezione del valore dell’usato. Un percorso che porta i vertici del Tridente a delineare in due o tre anni l’orizzonte per il cosiddetto “break even”, ovvero il punto di pareggio. Meccanica Lirica Il ‘trasloco’ della GranTurismo e GranCabrio dallo stabilimento di Mirafiori al ‘cuore’ della Motor Valley è stato festeggiato dalla città emiliana con l’evento “Meccanica Lirica”. Lo sforzo (anche evocativo) di Maserati si traduce, infatti, in una due giorni tra i rombi dei motori e la musica lirica, entrambi nei cromosomi della città emiliana (casa di Pavarotti). Istituzioni, amministratori locali e top manager della Maserati, insieme ai lavoratori, camminano a braccetto sulla scia del ‘made in Modena’. A Modena le radici del Tridente Nello stabilimento di Viale Ciro Menotti si produrrà dunque tutta la gamma Maserati (MCPURA, MCPURA Cielo, GT2 Stradale, GranTurismo e GranCabrio) eccetto la Grecale, il suv di lusso costruito nella fabbrica Stellantis di Cassino (Frosinone). Questa mattina il taglio del nastro del nuovo corso, dentro alle palazzine rosse dello stabilimento modenese. Le due sportive ‘nuove arrivate’ in primo piano e gli ‘artigiani’ operai a circondarle. Davanti politici, top manager e una schiera di giornalisti e fotografi. “Sto aspettando questo momento da un anno con orgoglio e responsabilità”, dice il ceo di Maserati, Jean-Philippe Imparato. “Il ritorno a casa di GranTurismo e GranCabrio non è soltanto un tributo alla nostra leggendaria storia, ma una scelta strategica e identitaria che guarda al futuro con orgoglio e determinazione, confermando il ruolo centrale di Modena e la volontà di Maserati di continuare a investire in Italia, valorizzando eccellenza, competenze e visione”, aggiunge. Il top manager è ottimista sul futuro del Tridente. “Da qualche mese - spiega Imparato - vedo il valore residuo in Maserati stabilizzarsi e incominciare qualcosa di virtuoso e positivo. Dobbiamo trovare qualcosa come cinque punti di valore residuo entro due o tre anni. Se hai un livello di personalizzazione sulla gamma pari al 30, 40 per cento che è l’obiettivo di BottegaFuoriserie, saremo capaci di portare questa azienda in utile. Se manteniamo questo livello torneremo in utile entro due o tre anni”, assicura. Per il direttore operativo Santo Ficili “celebrare il legame tra Modena e il suo territorio con il ritorno a casa di due modelli iconici rappresenta un importante investimento, non solo per il Brand, ma in primo luogo per le sue persone”. L'intervista al sindaco di Modena, Massimo Mezzetti Orgoglio emiliano per il sindaco Massimo Mezzetti. “Questo marchio non può che essere qui. Prima di essere made in Italy, la Maserati è made in Modena”, rivendica. Per il governo era presente Federico Eichberg capo di Gabinetto del Mimit. “Continuate in questo segno del made in Italy”, le sue parole. Da Mirafiori a Modena Un progetto di riallocazione completato in appena 45 giorni. E' il periodo trascorso tra l’ultima vettura uscita dallo stabilimento torinese di Mirafiori e la prima realizzata interamente nel plant modenese, senza alcun impatto sulla capacità produttiva (fino a 7 vetture al giorno a tendere) né sui livelli di qualità, spiega la Maserati. Il risultato è frutto di un lavoro che ha coinvolto oltre 200 persone, tra tecnici, operai e ingegneri, e ha registrato più di 300 attività operative e 3.500 ore di formazione per trasferire competenze, aggiornare processi e garantire continuità produttiva. La GranTurismo e la Turandot Già ieri sera la GranTurismo di colore rosso velluto era salita sul palco del teatro Comunale di Modena dopo il “Nessun dorma” della Turandot. “Un incontro perfetto tra precisione ingegneristica e ispirazione musicale”, il messaggio voluto lanciare dalla Casa del Tridente che ha organizzato l’evento. La Maserati 'invade' Modena Intanto proseguirà anche nel fine settimana la celebrazione del brand di lusso. Fino a domenica quando Modena si trasformerà in un museo a cielo aperto: una parata di Maserati (di ieri e di oggi) attraverserà la città fino al Museo Panini e poi all’Autodromo a Marzaglia per i test drive (riservati ai clienti) a bordo delle MC20 e GT2 Stradale.
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