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Politica
Meloni: “Italia leale coi partner, mai subalterna. Schlein come Nanni Moretti”
Ieri 14-12-25, 15:12
AGI - Giorgia Meloni chiude la festa di Atreju organizzata da Fratelli d’Italia con un lungo intervento dal palco in cui affronta tutti i temi d’attualità, dalla politica estera a quella interna, dalla questione sindacale agli scenari futuri in Italia e in Europa. "Questo è il luogo in cui le idee, tutte le idee, hanno diritto di cittadinanza. Questo è il luogo dove Nietzsche e Marx si davano la mano direbbe Antonello Venditti, dove le identità si sfidano rispettandosi". Così la premier ha voluto sottolineare come nella kermesse di FdI hanno tutti diritto di cittadinanza e tutte le idee sono rispettate e ascoltate. L'opposizione e il presunto campo largo "Il presunto campo largo lo abbiamo riunito noi ad Atreju e l'unico che dovrebbe federarli non è venuto...", dice Meloni spiegando poi che "Atreju rompe gli schemi del passato, questo è il luogo in cui tutte le idee hanno diritto di cittadinanza, dove le identità si sfidano rispettandosi, il valore delle persone si misura sui contenuti e chi scappa dimostra di non avere quei contenuti. Voglio ringraziare tutti i leader dell'opposizione che sono venuti ad Atreju e anche Elly Schlein – aggiunge poi con ironia - che con il suo nannimorettiano ‘mi si nota di più se non vengo per niente’ ha comunque fatto parlare di noi", aggiunge. "Qualcuno ha parlato di ammucchiate, ma noi non ci ammucchieremo mai con loro", conclude. Dialogo tra pari: Europa, Stati Uniti e subalternità Parlando poi del rapporto tra Europa e Stati Uniti, la premier spiega che "serve un dialogo tra pari e non in condizioni di subalternità". Quindi una stoccata alla sinistra che, a suo dire, "il padrone gli piace: prima era Mosca, poi Parigi, Berlino e Bruxelles. Noi vogliamo un'Italia con tutti i suoi partner ma che non sia subalterna a nessuno", sottolinea. La missione di FdI: osare e scrivere la storia Parlando quindi alla sua gente, Meloni dice: "A FdI voglio dire: non smettete mai di dimenticare da dove siamo arrivati ma no a limiti, andiamo oltre ogni pronostico". Poi si esalta: "Sapevamo che governare significava decidere e che decidere significava rischiare, anche di sbagliare certo. Gli unici che non sbagliano mai sono quelli che si accontentano di sopravvivere sottocoperta, e noi non siamo nati per questo. Noi siamo nati per osare, stupire, stravolgere, incidere. Siamo nati per qualcosa di grande", sottolinea. Quindi conclude con enfasi: “Sappiamo che in ogni cuore dorme una forza che attende solo la scintilla giusta. Saremo ogni giorno, in ogni scelta, quella scintilla, una scintilla di consapevolezza, di amore, di coraggio. La accenderemo di cuore in cuore, di città in città, fino a farla divampare ovunque. La proteggeremo e non la lasceremo spegnere mai, e se ci riusciremo vi garantisco che noi non racconteremo la storia, noi la scriveremo", conclude.
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