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Missione Tajani-Piantedosi nel Sahel: "Italia sempre più ponte tra i Paesi africani e l'Ue"
Oggi 29-10-25, 03:35
AGI - Il governo italiano guarda con forte interesse alla regione del Sahel, per motivi geopolitici - dalla lotta al terrorismo al contrasto ai flussi migratori illegali - ma con un occhio anche alla crescita e allo sviluppo economico dell'area, nell'ambito del Piano Mattei fortemente voluto da Roma. Da qui, la missione del ministro degli Esteri Antonio Tajani che è volato in Africa occidentale insieme al collega dell'Interno Matteo Piantedosi per rafforzare il partenariato strategico con tre Paesi chiave, Mauritania, Senegal e Niger. Prima tappa a Nouakchott, capitale della Mauritania, dove i due ministri hanno avuto una serie di incontri con il premier Mokhtar Ould Diay e i ministri di Esteri e Interno, Mohamed Salem Ould Merzoug e Mohamed Ahmed Ould Mohamed Lemine. Occasione anche per inaugurare formalmente l'ambasciata italiana nel Paese, già attiva da qualche tempo. Nuova stagione politica e Piano Mattei Proprio l'apertura della rappresentanza diplomatica nel 2024, insieme ad altre negli ultimi anni nei Paesi vicini come Guinea, Burkina Faso, Mali e Niger, è un ulteriore segnale della rinnovata attenzione dell'Italia alla regione. "Questa missione è l'inizio di una nuova stagione politica che, nell'ambito del Piano Mattei, vuole far sì che l'Italia sia sempre più presente in questa area dell'Africa e in tutta l'Africa subsahariana", ha affermato Tajani, sottolineando che "la presenza del ministro degli Esteri e del ministro dell'Interno insieme è un segnale politico che noi vogliamo lanciare a un Paese che garantisce stabilità. Per noi la Mauritania rappresenta un punto di riferimento importante" ed è un "Paese sul quale puntiamo". Il viaggio è un'occasione per "ribadire l'amicizia non solo negli incontri politici ma anche in quelli con il mondo delle imprese", ha proseguito il titolare della Farnesina, convinto che si possa "esportare di più, ma anche importare di più in questo Paese africano dalle grandi potenzialità". "Noi contiamo di fare accordi vincenti per entrambi. Io credo che un continente ricco come l'Africa, che ha grandi risorse di materie prime ma è abitato da popolazioni che in alcune parti sono povere, possa avere delle grandi prospettive", ha aggiunto Tajani guardando alla possibilità di "esportare il nostro saper fare" ma anche a collaborazioni nel campo delle materie prime, "in un'ottica assolutamente anti-colonialistica". L'Italia come portavoce dell'Africa Perché, ha sottolineato il ministro, "noi consideriamo i Paesi africani nostri amici, e siamo anche pronti a trasformarci sempre più in portavoce dell'Africa in Europa. Siamo il Paese più vicino all'Africa e quindi conosciamo la mentalità, i problemi, la realtà e siamo pronti a fare tutto ciò che è in nostro potere per compiere un salto di qualità in questa direzione". Dal canto suo, Piantedosi ha messo l'accento sulla "consolidata tradizione dell'Italia in materia di cooperazione internazionale con le forze di polizia, nella formazione professionale per le loro istituzioni e nel contrasto a traffici internazionali di migranti, droga e armi ma anche contro il terrorismo jihadista". Guardando agli "accordi importanti che saranno firmati durante questi tre giorni", il titolare del Viminale ha messo l'accento sull'importanza della Mauritania per l'Italia alla luce dell'"approccio equilibrato e pragmatico che ha sempre dimostrato su temi molto importanti, quali appunto il contrasto al terrorismo, la gestione dell'ordine pubblico, la gestione dei flussi migratori, l'accoglienza dei rifugiati". Questo "ne fa un partner di straordinaria e strategica valenza anche nei rapporti tra Europa e Africa e quindi i Paesi del Sahel", ha sottolineato Piantedosi, ribadendo l'intenzione di "rafforzare la cooperazione" con il Paese. Tra gli obiettivi primari, c'è "trasformare i flussi migratori illegali in possibilità di migrazione legale per i ragazzi, per i giovani, per coloro che hanno progetti di migrazione positiva, quella reale, quella proficua legata al lavoro, per le quali possiamo mettere in campo anche processi di formazione al lavoro, dare quote dedicate all'ingresso - ha proseguito Piantedosi - Tutto questo abbinato invece a delle azioni molto rigorose di controllo dei flussi migratori illegali". Italia protagonista in Africa Ringraziando l'ambasciatrice Paola Botta' e la comunità italiana nel Paese all'inaugurazione della rappresentanza diplomatica a Nouakchott, il ministro Tajani ha messo l'accento sul desiderio dell'Italia di "essere sempre più protagonista in Africa, c'è sempre più richiesta di una maggiore presenza di Italia in questa parte del mondo: cambiano i regimi politici ma l'Italia resta un punto di riferimento, e noi vogliamo esserlo lavorando con loro, in modo vincente per entrambi", ha ribadito il capo della diplomazia, sottolineando la volontà di "essere sempre più ponte tra i Paesi africani e l'Ue".
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