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Estero
Usa: "Risolto il 90% delle questioni tra Mosca e Kiev". Trump: "Mai così vicini alla fine ...
Ieri 15-12-25, 22:36
AGI - L'ultimo ostacolo è trovare un accordo sulle concessioni territoriali di Kiev, ci sono posizioni diverse con gli Stati Uniti, ha ammesso Zelensky. Ma nella due giorni a Berlino, che si conclude con la cena con i leader europei alla quale partecipano i negoziatori americani, con tanto di telefonata con Donald Trump, il presidente ucraino può dirsi soddisfatto. Tutti gli attori in campo registrano i progressi nelle trattative per arrivare a una pace duratura. "Non sono dell'idea che siano gli americani a pretendere" che Kiev rinunci al Donbass, "sono i russi", spiega il presidente ucraino che non nasconde "le distanze" con gli Usa proprio sulle concessioni territoriali. I colloqui con gli Stati "non sono stati facili" ma comunque sono "risultati produttivi", afferma. Trapela ottimismo da Washington, anche Donald Trump si dice "molto soddisfatto" di come stanno andando i negoziati, "il 90% delle questioni fra Mosca e Kiev è stato risolto", secondo gli Stati Uniti. Non è mai stato vicino l'accordo come adesso, mette a verbale il padrone di casa, il Cancelliere Friedrich Merz che ha organizzato il summit. Ma da qui a pensare ad una tregua prima di Natale "dipende da Mosca". Di fatto pero' è stata costruita la 'cornice' per arrivare a quei "passi avanti" auspicati anche dalla premier Giorgia Meloni arrivata a Berlino per rilanciare l'appello alla coesione tra Stati Uniti, Ucraina e Unione europea. Condizioni e soluzioni per la pace E sono proprio i leader Ue a rilanciare le 'condizioni' per la pace. Hanno accolto con favore "i significativi progressi compiuti" nell'ambito degli sforzi del presidente americano Trump "per garantire una pace giusta e duratura". Bene la convergenza tra Usa, Ue e Kiev, l'impegno e' a "lavorare insieme per fornire solide garanzie di sicurezza". Ed ecco le soluzioni escogitate: una "forza multinazionale per l'Ucraina" a guida europea, composta da contributi di paesi disponibili nell'ambito della coalizione dei volenterosi e sostenuta dagli Stati Uniti; n meccanismo di monitoraggio e verifica del cessate il fuoco guidato dagli Stati Uniti, con partecipazione internazionale, per fornire un allarme tempestivo in caso di futuri attacchi; un sostegno "continuativo e significativo" all'Ucraina per rafforzare le sue forze armate, che dovrebbero rimanere a un livello di pace di 800.000 unita', "in modo da poter dissuadere i conflitti e difendere il territorio ucraino"; un impegno "giuridicamente vincolante, subordinato alle procedure nazionali, ad adottare misure per ristabilire la pace e la sicurezza in caso di un futuro attacco armato. Tali misure possono includere l'uso della forza armata, assistenza informativa e logistica, nonche' azioni economiche e diplomatiche"; adesione dell'Ucraina all'Unione europea. Risarcimenti e beni russi immobilizzati Ma "le decisioni sul territorio spettano al popolo ucraino" e "la Russia risarcisca l'Ucraina per i danni causati. In questo contesto, i beni sovrani russi nell'Unione europea sono stati immobilizzati", si legge in una dichiarazione congiunta dei leader europei. Il dibattito sugli asset russi e le garanzie di sicurezza Sull'utilizzo degli asset russi, sui quali Zelensky insiste per difendere Kiev, se ne parlera' a Bruxelles al Consiglio europeo. Anche la maggioranza, nella risoluzione che sara' presentata mercoledi' in Aula in occasione delle comunicazioni della premier in vista del Consiglio europeo, rimanda la discussione su questo dossier sul quale la premier resta prudente. Il governo auspica che Bruxelles valuti altre strade e in ogni caso chiede che qualsiasi soluzione non incida sui vincoli del Patto di stabilita'. Ma intanto, anche sul tema delle garanzie di sicurezza (con il riferimento all'articolo 5 della Nato) fonti italiane sottolineano come siano state accolte le proposte del nostro Paese. Si sta lavorando a un quadro composto da un piano per la pace, accompagnato da credibili e robuste garanzie di sicurezza e da una prospettiva di medio-lungo termine per la ricostruzione e la rinascita economica dell'Ucraina, hanno fatto sapere le stesse fonti. Colloqui e ottimismo di Trump e Zelensky La premier, prima di prendere parte al vertice di Berlino, ha avuto un breve colloquio con Jared Kushner, uno degli inviati del presidente americano. "Ho avuto un'ottima conversazione con i leader europei sulla guerra in Ucraina, le cose sembra stiano andando meglio. Penso che siamo piu' vicini alla pace adesso di quanto non lo siamo mai stati", ha affermato poi Trump dopo aver parlato con Zelensky e i leader europei. "Se gli incontri tra l'Ucraina e gli inviati Usa, Steve Witkoff e Jared Kushner, "si fossero svolti prima, i progressi sarebbero stati ancora maggiori", ha scritto su X il presidente ucraino
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