s

Estero
Misterioso frammento di detriti spaziali rinvenuto nel deserto australiano
Oggi 21-10-25, 11:51
AGI - Un misterioso frammento di detriti spaziali è stato rinvenuto nel cuore del deserto australiano, nella regione di Pilbara, nell’Australia occidentale. L’Agenzia spaziale australiana (ASA) ha confermato lunedì la scoperta, precisando che l’oggetto “è probabilmente un serbatoio di propellente o un recipiente a pressione proveniente da un veicolo di lancio spaziale”. Il pezzo, carbonizzato e ancora fumante al momento del ritrovamento, è stato individuato sabato da alcuni lavoratori di una miniera locale su una strada di accesso remota. Le autorità hanno escluso rischi immediati per la sicurezza pubblica, ma l’oggetto è ora al centro di un’indagine congiunta tra l’ASA, le autorità locali e altre agenzie spaziali internazionali. “Stiamo lavorando per determinare la natura esatta dei detriti e la loro origine”, ha scritto l’Agenzia in un post su X, aggiungendo che ulteriori informazioni saranno diffuse non appena disponibili. Il ritrovamento in Australia non è un caso isolato Negli ultimi anni, episodi simili hanno sollevato crescenti preoccupazioni sul problema dei detriti spaziali. Nell’estate del 2024, un frammento di circa 40 kg proveniente da una capsula SpaceX Crew Dragon era precipitato su un sentiero di montagna nella Carolina del Nord. Pochi mesi dopo, un pezzo di metallo di 1,6 libbre (circa 700 grammi) aveva perforato il tetto di una casa a Naples, in Florida: in seguito si è scoperto che proveniva da un pallet di carico rilasciato intenzionalmente dalla Stazione Spaziale Internazionale. Secondo gli esperti, questi incidenti, sebbene rari, potrebbero aumentare con il crescente numero di lanci spaziali. Oggi decine di migliaia di pezzi di spazzatura orbitale, e milioni di frammenti più piccoli, circondano la Terra a velocità che possono raggiungere i 29.000 km/h, rappresentando un rischio concreto per satelliti, veicoli spaziali e astronauti. La maggior parte dei resti dei razzi e dei satelliti dismessi viene progettata per bruciare completamente durante il rientro atmosferico. Tuttavia, non tutti i frammenti si disintegrano: alcuni riescono a sopravvivere al calore del rientro e possono precipitare sulla superficie terrestre, di solito in zone oceaniche o desertiche. “È estremamente raro che i detriti cadano in aree abitate,” spiegano gli esperti, ma la crescita del traffico spaziale aumenta il rischio di eventi simili. Per questo, la NASA, l’ESA e altre agenzie internazionali stanno investendo in programmi di ricerca e tecnologie per la rimozione dei detriti orbitali. L’obiettivo è garantire una maggiore sostenibilità delle attività spaziali e ridurre l’accumulo di materiali non controllati nell’orbita terrestre. L’Agenzia spaziale australiana ha ribadito il proprio impegno in tal senso, dichiarando su X: “Ci impegniamo a garantire la sostenibilità a lungo termine delle attività spaziali, compresa la riduzione dei detriti, e continueremo a sottolineare questo aspetto sulla scena internazionale”.
CONTINUA A LEGGERE
4
0
0