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Cronaca
Morte di Denis Bergamini, 16 anni all'ex fidanzata. Il pm, "fu un delitto passionale"
01-10-2024, 22:49
AGI - Sedici anni di carcere per Isabella Internò. E' la condanna che la corte di Assise di Cosenza, dopo circa 8 ore di camera di consiglio, ha inflitto all'ex fidanzata di Denis Bergamini, il giocatore del Cosenza Calcio che morì il 18 novembre del 1989 a Roseto Capo Spulico, nel Cosentino. Dalla requisitoria del pm è emerso che Bergamini è morto per soffocamento forse con una sciarpa e che era già senza vita quando il suo corpo è stato trovato disteso sull'asfalto della statale jonica come se il ragazzo si fosse tolto la vita gettandosi sotto un camion in transito. Per la procura, che aveva chiesto 23 anni di reclusione, Denis era stato vittima di "un delitto passionale". Isabella Internò era in aula quando è stata data lettura della sentenza. La donna è stata ritenuta responsabile del reato di concorso in omicidio volontario, con l'esclusione delle aggravanti dall'aver agito in stato di crudelta' e dall'aver agito "con mezzo venefico o insidioso". All'unica imputata di questo segmento processuale sono state concesse le attenuanti generiche prevalenti sulle aggravanti. Internò è stata anche condannata all'interdizione perpetua dai pubblici uffici e all'interdizione legale per la durata della pena, al pagamento delle spese processuali e a risarcire le parti civili che si sono costituite in giudizio. Questa mattina, l'ex fidanzata di Bergamini aveva chiesto alla corte di poter rilasciare una breve dichiarazione spontanea nella quale ha ribadito la sua innocenza. Presenti davanti al tribunale tanti amici, tifosi del Cosenza Calcio ed ex compagni di squadra di Denis. In aula, ad attendere la sentenza, c'erano i suoi familiari e in particolare la sorella Donata con i suoi figli. La procura di Castrovillari, chiuso questo primo capitolo riguardante Isabella Internò, dovrà ora vagliare la posizione di altre sette persone nell'ambito dell'inchiesta sulla morte di Bergamini. La corte di assise di Cosenza ha deciso di trasmettere gli atti all'ufficio del pubblico ministero affinchè valuti le dichiarazioni, ritenute dubbie all'esito del dibattimento, rese in udienza da sette testimoni.
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