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Estero
'Nobody’s Girl': le scabrose verità sul principe Andrea nelle memorie di Virginia Giuffre
Oggi 22-10-25, 16:08
AGI - Nessuno saprà mai se il principe Andrea abbia rinunciato ai suoi titoli proprio a causa delle crescenti pressioni dovute alle accuse di abusi sessuali nei confronti di Virginia Giuffre. Ma quello che è certo, dalla lettura del libro appena uscito, è che Giuffre - morta suicida all'età di 41 anni lo scorso aprile - era determinata a raccontare la sua storia, e soprattutto, di come il potere, la corruzione e i presunti abusi sessuali abbiano distrutto la vita di tutte le vittime coinvolte nell'affare Epstein. La sua testimonianza straziante e spesso esplicita, menziona Andrea 88 volte, esponendo anche affermazioni dettagliate su come sia stata abusata per mano del finanziere pedofilo Jeffrey Epstein. E mentre il libro viene pubblicato, The Independent ne esamina le più grandi rivelazioni. Il primo incontro a Londra e i successivi a Manatthan e nell'isola di Epstein Giuffre descrive il suo primo incontro con il principe Andrea avvenuto a Londra, all’età di 17 anni, nella casa di Ghislaine Maxwell. Dopo una giornata passata a fare shopping con la compagna di Epstein, Virginia racconta di aver cenato con il finanziere, la stessa Maxwell e il principe, per poi essere portata in una discoteca chiamata Tramp. Tornati a casa, scrive che la figlia del magnate le avrebbe detto: “Devi fare per lui quello che fai per Jeffrey”. Secondo quanto riportato nel libro, riporta il quotidiano online inglese, quella notte ebbe luogo un primo rapporto sessuale con il principe, il quale le avrebbe poi detto "grazie" con un tono distaccato e aristocratico. Il giorno successivo, Epstein le consegnò 15.000 dollari. Il secondo presunto incontro si sarebbe, invece, verificato nella residenza di Epstein a Manhattan. Qui, Maxwell avrebbe introdotto Andrea in maniera teatrale, consegnandogli addirittura un burattino raffigurante sè stesso. Giuffrè racconta che fu mandata in una stanza per avere nuovamente un rapporto con lui. Nel libro, l’episodio viene descritto come una messa in scena che rifletteva il controllo totale esercitato dalla coppia. La terza, per cui non ricorda una data precisa, sarebbe avvenuta sull’isola privata di Epstein, Little Saint James. Giuffre scrive di aver preso parte a un’orgia che coinvolgeva Epstein, il principe Andrea e circa otto ragazze, che a suo dire sembravano tutte minorenni e non parlavano inglese. La scena viene descritta come disturbante e surreale, aggravata dal comportamento beffardo di Epstein, che ironizzava sulla loro incapacità di comunicare. Effetti psicologici Una parte importante del libro è dedicata all’effetto psicologico che questa esperienza ha avuto su Giuffre. L'autrice, in modo particolare racconta di come le teorie cospirazioniste sulla morte di Lady Diana le abbiano fatto temere per la propria vita. "Mi sentivo intrappolata in un sistema troppo grande per poter fuggire, sorvegliata e controllata da persone influenti". Timore espresso anche dal suo ex fidanzato, Tony Figueroa, il quale anche lui temeva per l'ncolumità dell'allora compagna. Giuffre rivela inoltre che, dopo aver messo in dubbio la sua credibilità, il team del principe Andrea aveva persino cercato di assumere troll su Internet per crearle ulteriore disagio. L'Intervista Incriminata Un altro momento chiave narrato nel libro è l'intervista del 2019 in cui il principe Andrea negò ogni accusa in diretta su BBC Newsnight. Per Giuffre e i suoi avvocati, quella dichiarazione pubblica rappresentò una svolta: “Per quanto devastante per lui, per noi fu come carburante”, ha scritto, spiegando che quelle parole diedero al suo team legale l’impulso per procedere con la causa intentata nel 2021. L'Accordo milionario e l'addio Nel capitolo finale, Giuffre riflette sull'accordo extragiudiziale raggiunto con Andrea – secondo alcune fonti superiore a 12 milioni di dollari – dichiarando di aver investito i fondi nella creazione della fondazione Reclaim (Soar), impegnata nella lotta alla tratta di esseri umani. Con questo libro - conclude alla fine l'analisi del giornale inglese - Virginia Giuffre ha cercato di chiudere un doloroso capitolo della sua vita, raccontando la sua verità fino in fondo. Non solo per sé, ma per tutte le vittime: “Queste memorie sono dedicate alle mie sorelle sopravvissute e a chiunque abbia subito abusi sessuali”.
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