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Estero
Oltre un miliardo di risarcimento ai dirigenti della Royal Mail per una truffa mai avvenuta
Oggi 09-06-25, 18:08
AGI - Il governo britannico ha pagato oltre 1 miliardo di sterline (quasi 1,2 miliardi di euro) a dirigenti delle Poste ingiustamente accusati di avere sottratto fondi dalle casse degli uffici che gestivano. Si tratta dell'epilogo, o quasi, di uno dei più grossi scandali della storia recente britannica. La vicenda risale alla fine degli anni Novanta del secolo scorso. Un errore nel software Horizon di gestione della Royal Mail, della giapponese Fujitsu, provocava ammanchi fittizi per cui sono finite sotto accusa centinaia di persone. Denunce e richieste di rimborsi Prima che finalmente si scoprisse l'origine dei buchi nelle casse, tra il 1999 e il 2015 le Poste hanno fatto scattare denunce e richieste di rimborsi nei confronti di 900 dirigenti di filiali in tutto il Paese. Molti degli allora dirigenti finiti sotto accusa sono andati in bancarotta dopo essere stati costretti dall'ufficio postale a sborsare di tasca propria i fondi mancanti. Alcuni sono stati arrestati e messi in carcere. Almeno in quattro si sono tolti la vita per la vergogna. E decine di dirigenti sono morti prima di vedere i loro nomi riabilitati. Scoperta del malfunzionamento La scoperta del malfunzionamento del programma usato per gestire le pratiche si deve alla tenacia Alan Bates, ex vicedirettore di un ufficio postale, che ha fatto esplodere lo scandalo e per questo è stato insignito del cavalierato da re Carlo III. Nel 2019 l'Alta Corte di Londra ha stabilito finalmente che dietro gli ammanchi non c'erano stati furti, ma un problema informatico. E da lì sono potute iniziare le pratiche per chiedere risarcimenti. Liquidazione delle richieste Il Dipartimento per le imprese e il commercio (Dbt) ha riferito che finora sono state liquidate 7.569 richieste su 11.208 ricevute, per un totale appunto di 1 miliardo di sterline. Restano 3.709 richieste di risarcimento ancora da liquidare. Il ministro delle Poste, Gareth Thomas, ha assicurato che il governo ha voluto accelerare il pagamento delle somme dovute da quando è entrato in carica nel luglio 2024. "Stiamo chiudendo casi ogni giorno, con corsie più rapide per quelli più complessi, ma il lavoro non sarà finito fino a quando ogni direttore delle poste non avrà ricevuto un risarcimento equo e giusto", ha assicurato.
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