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Cronaca
Omicidio di Rozzano, Il padre di Daniele: "Mi disse che aveva accoltellato qualcuno e poi rise"
14-10-2024, 22:11
AGI - "Ho buttato le cuffie dove c'è l'Area 51 in via Lombardia in una pattumiera pubblica di colore verde". È Maurizio Rezza, il padre di Daniele, che spiega agli inquirenti di avere gettato via l'oggetto "del valore di 14 euro" che sarebbe stato 'causa' dell'omicidio di Manuel Mastrapasqua. L'uomo, sentito il 12 ottobre, riferisce ai carabinieri anche che il figlio gli disse che "forse aveva tirato una pugnalata a un ragazzo, poi si è messo a ridere". Sentito come testimone ma avvisato della possibilità di non rispondere in quanto congiunto della persona fermata, dà la sua versione su cosa accadde la sera del delitto confessato dal figlio. "Quella sera è arrivato tardi a casa e siccome lui tante volte ne ha combinate diverse e quella sera mi ha detto 'ho fatto a botte con uno', gli ho chiesto se mi prendesse in giro: ha detto di no. Aveva portato a casa delle cuffie. Il giorno dopo mi ha chiesto di buttarle. Mi era venuto il dubbio che scherzasse sul fatto che aveva fatto a botte perché tante volte lo aveva fatto". Maurizio Rezza racconta che il figlio "era tornato a casa alle 3". Media [id:28269680]WhatsApp Video 2024-10-14 at 21.46.09 "Ho il dubbio che sia passato prima da casa e poi se ricordo bene perché era fuori dal pomeriggio dalle 15.00. Credo che sia rientrato per poi riuscire, mi disse che voleva fare due passi perché era arrabbiato dato che aveva litigato con dei nigeriani. Sono sceso a cercarlo verso le 02.40 ()È rientrato in casa e lì mi ha detto che aveva litigato con un altro ragazzo, gli detto di smetterla di scherzare. Mi ha detto che forse gli aveva tirato una pugnalata, poi si è messo a ridere. Non so se era ubriaco o aveva fumato qualcosa. Gli ho detto di smetterla di scherzare ed è andato a letto. Il giorno dopo mi ha chiesto di andare a buttare le cuffie, ma non sapevo cosa avesse fatto. Le ho buttate, dove c'e' l'Area 51in via Lombardia in una pattumiera pubblica di colore verde". Il padre afferma di essersi accorto dell'omicidio il giorno dopo. "Quando mi sono svegliato ho letto le cronache di Rozzano e dell'omicidio e ho iniziato a collegare con quello che mi aveva detto e non sapevo cosa dovevo fare. Vedevo mio figlio nervoso e gli ho chiesto se fosse stato lui e ha detto si' e poi no e non capivo se scherzasse. E la cosa e' finita li'. Poi stamattina mi ha chiesto se lo accompagnavo alla stazione ferroviaria di Pieve Emanuele perché voleva andare via da qua e andare a trovare, non so se a Torino o Alessandria, un suo amico". Il testimone ha anche spiegato che il ragazzo soffre di una patologia da piccolo e deve prendere un farmaco che può avere interazioni con l'alcol. "Gli devo stare dietro perché si dimentica di prenderlo" ha aggiunto.
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