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Economia e Finanza
Orsini (Confindustria): "La guerra dei dazi con la Cina ci preoccupa"
04-09-2024, 13:06
AGI - "La guerra dei dazi ci preoccupa, noi siamo un Paese esportatore, per essere competitivi non possiamo avere norme che ci mettano in difficoltà con gli altri Stati. Per un Paese come il nostro, che fa 620 miliardi di esportazioni, l'obiettivo è superare il Giappone e i dazi rischiano di essere un boomerang". Cosi' Emanuele Orsini, presidente nazionale di Confindustria, a Farete, la fiera degli imprenditori a BolognaFiere. Orsini, modenese, ha iniziato il suo intervento dicendo "Qui in Emilia-Romagna mi sento a casa". "Non sto dicendo che le imprese sono contro l'ambiente, anzi, sono molto attente, ma gli obiettivi che ci stiamo dando sono molto pericolosi".E ha spiegato: "Le emissioni di Co2 dell'Europa sono il 7% di quelle globali, a fronte di una quota di Pil del 15%. A noi serve un'Europa che sia forte economicamente e unita, abbiamo bisogno che vada tutta alla stessa velocità. Sarebbe miope pensare che l'Italia sta andando meglio degli altri, subito dopo la Spagna, e gli altri Paesi vanno peggio di noi", scandisce il numero uno degli industriali italiani. "Abbiamo bisogno che questa furia anti-industriale - prosegue - venga vista in una politica industriale che tenga conto di una salvaguardia europea. Abbiamo la Volkswagen che chiude gli stabilimenti e abbiamo bisogno che tutto possa essere tenuto insieme: per fare questo abbiamo bisogno di politiche sul lavoro che pensino anche al welfare, altrimenti può essere un problema per il nostro Paese", spiega Orsini. Sul Pnrr "teniamoci pronti a ricollocare fondi non spesi" "Il Pnrr sarà una grande opportunità per il Paese, dove le infrastrutture sono una necessità, aiuterà la crescita delle nostre imprese. Sono preoccupato perche', in questo Paese, i temi burocratici mettono in grande difficoltà". Ha detto il numero uno di Viale dell'Astronomia che ha aggiunto "L'8 agosto scorso al ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, abbiamo detto: 'Prepariamoci nel caso in cui certi finanziamenti non vengano spesi, dobbiamo essere pronti ad allocarli su misure automatiche come Industria 5.0'. È difficile mettere a terra i progetti, perciò bisogna correre, sono preoccupati anche gli amministratori", conclude.
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