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Cronaca
Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis sono Santi. Papa Leone, "giovani, non sciupate la vita" [VIDEO]
Oggi 07-09-25, 14:27
AGI - Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis sono Santi. Papa Leone XIV ha pronunciato, in latino, la formula di canonizzazione durante la messa, cominciata alla 10 e presieduta sul sagrato della Basilica di San Pietro. "Dichiariamo e definiamo Santi - ha detto Leone - i Beati Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis e li iscriviamo nell'Albo dei Santi, stabilendo che in tutta la Chiesa essi siamo devotamente onorati tra i Santi". Al termine della formula è stato offerto l'incenso per la venerazione delle reliquie, un frammento di cuore e un pezzo di indumento, portate all'altare. Alla messa di canonizzazione sono presenti anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il presidente della Camera Lorenzo Fontana e il ministro dell'Istruzione britannico Bridget Phillipson. Un lungo applauso ha salutato la formula di canonizzazione dei due Beati. Il cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, accompagnato dai postulatori, prima della formula, ha riassunto brevemente la vita dei due Beati e dopo la formula di canonizzazione ha ringraziato il Papa. La piazza è gremita di migliaia di fedeli, almeno 80mila, presenti alla liturgia di canonizzazione dei due giovani comuni che hanno fatto della sequela del Vangelo la loro ragione di vita. Da venerdì scorso sulla facciata della Basilica sono appesi i drappi con le immagini dei due beati, la cui canonizzazione fu annunciata da Papa Francesco rispettivamente per il 26 aprile e per il 3 agosto. I primi pellegrini hanno raggiunto i varchi di prefiltro, allestiti nel corso della notte in attuazione del piano di sicurezza messo in campo dalla Questura di Roma, già dalle 6 della mattina. "Frassati e Acutis hanno amato Dio e si sono donati a Lui" "Quanti santi e sante potremmo ricordare! A volte noi li raffiguriamo come grandi personaggi, dimenticando che per loro tutto è cominciato quando, ancora giovani, hanno risposto sì a Dio e si sono donati a Lui pienamente, senza tenere nulla per sè". Così Papa Leone XIV nell'omelia della messa presieduta con il Rito della Canonizzazione dei Beati Frassati e Acutis. "Oggi guardiamo a San Pier Giorgio Frassati e a San Carlo Acutis: un giovane dell'inizio del Novecento e un adolescente dei nostri giorni, tutti e due innamorati di Gesù e pronti a donare tutto per Lui". Il Pontefice ha ricordato che Pier Giorgio ha incontrato il Signore "attraverso la scuola e i gruppi ecclesiali - l'Azione Cattolica, le Conferenze di San Vincenzo, la Fuci, il Terz'Ordine domenicano - e lo ha testimoniato con la sua gioia di vivere e di essere cristiano nella preghiera, nell'amicizia, nella carità" e "anche oggi, la vita di Pier Giorgio rappresenta una luce per la spiritualità laicale". "Per lui - ha proseguito - la fede non è stata una devozione privata: spinto dalla forza del Vangelo e dall'appartenenza alle associazioni ecclesiali, si è impegnato generosamente nella società, ha dato il suo contributo alla vita politica, si è speso con ardore al servizio dei poveri". Carlo, "da parte sua, ha incontrato Gesù in famiglia, grazie ai suoi genitori, Andrea e Antonia - presenti qui oggi con i due fratelli, Francesca e Michele - e poi a scuola, anche lui, e soprattutto nei Sacramenti, celebrati nella comunità parrocchiale. E' cresciuto, così, integrando naturalmente nelle sue giornate di bambino e di ragazzo preghiera, sport, studio e carità. Entrambi, Pier Giorgio e Carlo, hanno coltivato l'amore per Dio e per i fratelli attraverso mezzi semplici, alla portata di tutti: la santa Messa quotidiana, la preghiera, specialmente l'Adorazione eucaristica". "Giovani, non sciupate la vita" "I santi Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis - ha detto il Pontefice - sono un invito rivolto a tutti noi, soprattutto ai giovani, a non sciupare la vita, ma a orientarla verso l'alto e a farne un capolavoro. Ci incoraggiano con le loro parole: 'Non io, ma Dio', diceva Carlo. E Pier Giorgio: 'Se avrai Dio per centro di ogni tua azione, allora arriverai fino alla fine'. Questa è la formula semplice, ma vincente, della loro santità. Ed è pure la testimonianza che siamo chiamati a seguire, per gustare la vita fino in fondo e andare incontro al Signore nella festa del Cielo", ha concluso il Pontefice. "Oggi è una festa bellissima" Prima della messa, Papa Leone XIV è arrivato sul sagrato della Basilica di San Pietro e ha salutato a braccio i fedeli in piazza. "Fratelli e sorelle, oggi è una festa bellissima per tutta l'Italia, per tutta la Chiesa, per tutto il mondo - ha detto il Pontefice -. E prima di cominciare la solenne celebrazione della canonizzazione, volevo dire un saluto e una parola a tutti voi perchè, se da una parte la celebrazione è molto solenne, e anche un giorno di molta gioia. E volevo salutare soprattutto tanti giovani ragazzi che sono venuti per questa santa messa. Veramente è una benedizione del Signore, e trovarci insieme voi che siete venuto da diversi Paesi, è veramente un dono di fede che vogliamo condividere". "Dopo la santa messa se potete avere un po' di pazienza spero di venire e salutare voi in piazza", ha aggiunto il Papa tra gli applausi. "Se siete lontani adesso, speriamo almeno di poterci salutare". Promessa mantenuta perchè Papa Leone XIV, dopo la messa, è salito sulla jeep bianca per il giro tra i fedeli in piazza San Pietro e in viale della Conciliazione, tra applausi e cori degli oltre 80 mila accorsi in Vaticano. A concelebrare la messa con il Pontefice, anche 1.700 sacerdoti, 36 cardinali, 270 vescovi. Sono presenti le delegazioni ufficiali dall'Italia, dalla Gran Bretagna, dalla Polonia e dall'Ordine di Malta. Chi sono Frassati e Acutis Due santi giovani, pieni di vitalità con il cuore infiammato dall'amore per Cristo, vissuti nel mondo ma non del mondo, come ha affermato ai media vaticani il cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle cause dei santi. Pier Giorgio Frassati (1901-1925) e Carlo Acutis (1991-2006), giovani diversi per età - il primo morì a 24 anni, il secondo a quindici - simili nella dedizione ai poveri e nel nutrimento quotidiano dell'Eucaristia. Due santi "della porta accanto", come amava ripetere Papa Francesco. Frassati e il modello del fedele laico "Pier Giorgio Frassati - ha sottolineato il prefetto del Dicastero delle cause dei santi - incarna il modello del fedele laico offerto dal Concilio Vaticano II. È colui che, impegnato nella vita, ha una particolare esperienza in diverse realtà del mondo, è quella che il Concilio chiama l'indole secolare del fedele laico che ha vissuto in piena consonanza con il Vangelo, incarnandolo in ogni aspetto". Quel fare il bene senza gridarlo che si manifesterà poi in una corposa presenza ai funerali del giovane torinese di persone povere, diseredate, gente ai margini che lui aveva aiutato sempre nel nascondimento. Un'umanità che squarcia il velo sugli occhi della famiglia, ignara della dedizione del figlio verso gli ultimi. Acutis, il santo dei Millennial Anche al funerale di Carlo Acutis, il "santo dei Millennial" (considerato il "patrono di Internet") parteciparono tanti poveri e anche la sua famiglia non sapeva. "Acutis è stato una scoperta anche per i suoi genitori, ha fatto quello che ha fatto con le sue possibilità di adolescente, con le sue possibilità di giovane". Carlo è espressione della "santità di un ragazzo, pronto ad aprirsi alla vita avendo come punto di riferimento l'Eucaristia, la sua autostrada per il cielo", ha aggiunto Semeraro.
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