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Cronaca
Preso il killer della 19enne a Molfetta
23-09-2024, 12:35
AGI - I carabinieri hanno fermato a Bari una persona per l'omicidio di Antonia Lopez, la 19enne uccisa la notte tra sabato e domenica nel locale Bahia beach di Molfetta. Durante l'agguato un proiettile ha colpito la Lopez, recidendole l'aorta e uccidendola in pochi minuti. Le indagini sono coordinate dalla Dda di Bari. A premere il grilletto verso Lopez sarebbe stato un pregiudicato 21enne, originario di Bari. L'uomo avrebbe agito al culmine di un litigio sorto per futili motivi, esplodendo almeno sei colpi di arma da fuoco in direzione di un gruppo di ragazzi presenti all'interno della discoteca Bahia, sul litorale di Molfetta. I colpi, oltre a uccidere la ragazza, hanno raggiunto altri quattro uomini originari di Bari (C.F. 20enne, P.E. 20enne, R.D. 25enne, C.G. 22enne), tutti medicati e ricoverati al Policlinico di Bari, non in pericolo di vita. Obiettivo dell'agguato, probabilmente, il fidanzato di Lopez: il 20enne Eugenio Palermiti, nipote dell'omonimo boss del quartiere Japigia di Bari. La rissa poi i colpi, il racconto del killer Sarebbe stato il 21enne Michele Lavopa a premere il grilletto di una calibro 7,65, togliendo la vita ad Antonella Lopez, incensurata residente nel quartiere San Girolamo di Bari, e ferendo i suoi amici, tra cui il 20enne Eugenio Palermiti, il 25enne Davide Rana, il 22enne Giammarco Ceglie e il 20nne Francesco Crudele, mentre si trovavano all'interno del lido disco-bar Bahia, sito sul litorale di Molfetta (Ba), nella notte tra sabato e domenica scorsi. Lavopa è accusato di omicidio e tentato omicidio. I militari sono giunti nel locale poco dopo il "fuggi fuggi" generale, a seguito di una segnalazione. Arrivati nella zona bar, rialzata rispetto alla pista da ballo, hanno trovato una ragazza riversa sul pavimento, mentre il personale sanitario della Misericordia di Bisceglie tentava di rianimarla. Poco dopo è stato constatato il decesso di Lopez. Nella zona adiacente sono stati rinvenuti numerosi bossoli di pistola e un'ogiva deformata. Dalle immagini di videosorveglianza del locale, che hanno aiutato nella ricostruzione dei fatti, si è potuto comprendere che, intorno alle 2:30, Lopez era arrivata con i suoi amici, dal "fare baldanzoso", ignorando il divieto di accesso al locale imposto dai vigilantes all'ingresso. Da quel momento sarebbe iniziata una discussione tra il gruppo capeggiato dal rampollo dei Palermiti e un altro gruppo di giovani "di cui si individuava Giuseppe Fresa" (detto Tupac). Dopo alcuni minuti, le immagini hanno immortalato un parapiglia, con i giovani presenti che si davano alla fuga. I ragazzi feriti, sentiti come persone informate sui fatti prima di essere trasferiti al Policlinico di Bari, già al pronto soccorso di Molfetta, "rilasciavano dichiarazioni di circostanza e palesemente omertose, nonostante la loro giovane amica fosse deceduta". Lavopa, invece, che si è presentato spontaneamente dai carabinieri su sollecitazione della madre, interrogato dal pm Federico Perrone Capano della Dda, avrebbe spiegato che si era recato in discoteca con la fidanzata e un gruppo di amici per trascorrere la serata "senza alcuna intenzione belligerante", portando con se' una pistola calibro 7,65 per difendersi da eventuali aggressioni, "come spesso accade ormai nei locali notturni baresi". Notato il gruppo capeggiato da Palermiti, con cui aveva "regressi trascorsi", per evitare problemi "decidevano di spostarsi in un'altra zona del locale", subendo però "offese e minacce dalla comitiva di Palermiti". Secondo Lavopa, nel corso dell'alterco, Palermiti "tentava di estrarre un'arma, scatenando la sua reazione di fuoco". La musica della serata "Hasta el Amanecer, fluo edition", organizzata per salutare l'estate 2024, è stata interrotta. Dopo l'esplosione dei colpi, Lavopa sarebbe fuggito a piedi dal locale e sarebbe stato recuperato da alcune ragazze del suo gruppo, rientrando al quartiere San Paolo. Da qui, insieme a due amici, si sarebbero recati prima nell'agro di Bitonto, dove avrebbero nascosto l'arma del delitto, per poi rientrare al quartiere e disfarsi degli indumenti indossati in discoteca. Tuttavia, durante la verifica dei carabinieri nel luogo indicato, non e' stata trovata alcuna arma. Tenuto conto delle dichiarazioni rese da Lavopa, è stato disposto il fermo e il trasferimento nel carcere di Bari, in attesa dell'udienza di convalida
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