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Estero
Putin gela il mondo: "Prenderemo il Donbass con la forza"
Oggi 17-12-25, 17:41
AGI - Mentre l'amministrazione Trump preme su Kiev perché accetti un compromesso in grado di far sedere i russi al tavolo negoziale, il leader del Cremlino Vladimir Putin ha annunciato di essere pronto a continuare a combattere nel 2026 per conquistare tutto il Donbass e creare una zona di sicurezza in altre tre regioni ucraine, qualora i negoziati di pace con gli Stati Uniti falliscano. "Non siamo stati noi a iniziare la guerra nel 2022... L'Occidente ha scatenato la guerra. Stiamo solo cercando di porvi fine", ha affermato Putin, incontrando i vertici delle Forze armate russe e del ministero della Difesa. Il leader del Cremlino ha elogiato la volontà del presidente statunitense Donald Trump di raggiungere una soluzione negoziata al conflitto, ma ha ritenuto "improbabile" che le questioni ancora aperte possano essere risolte "pacificamente" con l'attuale élite europea. E all'Ue, alle prese con la scelta cruciale sull'utilizzo degli asset russi congelati per sostenere Kiev, Putin riserva parole particolarmente aggressive: "I maialini europei" erano convinti di poter distruggere rapidamente la Russia e trarne profitto, ma hanno fallito. "Si sono subito uniti all'amministrazione Biden nella speranza di trarre profitto dal crollo del nostro Paese", ha denunciato il presidente russo. Le posizioni di Kiev e Mosca Sebbene non abbia fatto riferimento ai colloqui di questa settimana a Berlino, Putin ha risposto direttamente all'affermazione del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, secondo cui Kiev non rinuncerà al suo territorio, né de jure né de facto. "Preferiremmo eliminare le cause profonde del conflitto attraverso la diplomazia. Se l'avversario e i suoi sostenitori stranieri si rifiutano di discuterne, la Russia otterrà la liberazione dei suoi territori storici con mezzi militari", ha garantito il leader di Mosca. In veste anche di comandante supremo delle Forze armate, Putin ha riferito che le truppe russe hanno liberato più di 300 località quest'anno, sebbene esperti indipendenti stimino che le conquiste si fermino a meno dell'1% del territorio ucraino. La strategia militare russa Il capo di Stato russo ha aumentato a livello record nelle ultime settimane i suoi incontri pubblici con i vertici militari. Secondo gli analisti si tratta di una strategia per convincere Washington di una certa sconfitta degli ucraini in campo militare. Putin ha lodato "l'elevata capacità di combattimento" dei soldati russi - "non esiste un esercito come questo al mondo" - nonostante Kiev possieda "il potenziale dei Paesi membri del più grande blocco politico e militare del mondo: la Nato". "L'anno appena trascorso è stato una tappa importante nell'adempimento delle missioni dell'operazione militare speciale. L'esercito russo mantiene l'iniziativa strategica lungo tutta la linea del fronte", ha poi assicurato. Le dichiarazioni di Belousov Il presidente russo, che venerdì terrà la sua conferenza stampa di fine anno, ha garantito che Mosca continuerà ad "espandere" la zona di sicurezza nelle regioni ucraine di Kharkiv, Dnipropetrovsk e Sumi. Nel suo rapporto, il ministro della Difesa Andrei Belousov ha affermato che esistono le "condizioni reali" affinché la guerra in Ucraina possa proseguire fino al 2026. "Le Forze Nato hanno avviato preparativi accelerati per uno scontro con la Russia negli anni '30 del XXI secolo. Questa politica crea le condizioni reali per proseguire l'azione militare nel prossimo anno, il 2026", ha ammonito. Belousov sostiene che le Forze russe "hanno ridotto il potenziale militare dell'esercito ucraino a un terzo". La spesa per la difesa Economista nominato a capo della Difesa per gestire le ingenti risorse di un dicastero gravato da una corruzione dilagante, Belousov ha riconosciuto l'aumento della spesa per la difesa al 7,3% del Pil, un punto percentuale in più rispetto al 2024, di cui il 5,1% destinato alle operazioni militari. È la prima volta che Mosca rende noto quanto stanzia per la guerra in Ucraina. La Russia potrebbe trovarsi entro il 2026 nella situazione di dover finanziare estese operazioni militari su un fronte lungo oltre 1.000 chilometri, in un momento in cui l'economia è stagnante e le entrate statali sono drasticamente diminuite a causa del calo delle esportazioni di idrocarburi provocato dalle sanzioni statunitensi. La sovranità russa In ogni caso, Putin è rimasto fermo sulla sua posizione. "La cosa più importante accaduta durante l'operazione militare speciale è che la Russia ha pienamente recuperato la sua sovranità", sottolineando che dopo la caduta dell'Urss, la Russia non è mai stata accettata come "pari" nella famiglia delle nazioni occidentali.
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