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Estero
Regali e tangenti agli eurodeputati. Huawei nella bufera
Oggi 13-03-25, 14:26
AGI - Un nuovo presunto scandalo di corruzione scuote il Parlamento europeo. All'alba, un centinaio di investigatori della polizia giudiziaria federale, su mandato di un giudice istruttore finanziario e della procura federale belga, ha perquisito 21 indirizzi nella regione di Bruxelles, nelle Fiandre, in Vallonia e in Portogallo. L'indagine riguarda diversi lobbisti che lavorano per il gigante cinese delle telecomunicazioni Huawei, sospettati di aver corrotto attuali o ex eurodeputati per favorire la politica commerciale dell'azienda nel Vecchio Continente. Le informazioni, confermate dalla procura federale, sono state rivelate da Le Soir, in collaborazione con il settimanale Knack, la piattaforma investigativa olandese Follow The Money e i giornalisti investigativi greci di Reporters United. Il ruolo di un dirigente locale di Huawei Al centro del presunto caso di corruzione di Huawei al Parlamento europeo ci sarebbe un dirigente locale dell'azienda che in passato è stato assistente parlamentare di almeno due eurodeputati italiani, uno di S&D (socialisti) e uno del PPE (popolari) per dieci anni. Secondo le informazioni di Le Soir e dei suoi partner, la presunta corruzione avrebbe assunto la forma di doni di oggetti di valore (tra cui smartphone Huawei), biglietti per partite di calcio (Huawei ha in particolare una tribuna privata al Lotto Park, la casa dell'RSC Anderlecht) o bonifici di alcune migliaia di euro. Secondo il codice di condotta dei deputati al Parlamento europeo, qualsiasi regalo fatto da terzi di valore superiore a 150 euro deve essere dichiarato e inserito pubblicamente nel registro dei regali. Modalità della presunta corruzione "La corruzione sarebbe stata praticata regolarmente e in modo molto discreto dal 2021 a oggi, sotto le mentite spoglie di attività di lobbying commerciale e assumendo varie forme, come la remunerazione per posizioni politiche o persino regali eccessivi, come spese di vitto e di viaggio, o persino inviti regolari a partite di calcio", ha confermato la procura federale, senza menzionare espressamente Huawei. Indagini in corso Allo stato attuale non ci sono eurodeputati indagati nell'ambito del presunto caso di corruzione Huawei, ma - scrive sempre Le Soir - non è escluso tuttavia che nel corso delle indagini la procura federale chieda la revoca delle immunità parlamentari di diversi eurodeputati. Secondo le informazioni fornite da Le Soir e dai suoi partner, gli inquirenti hanno sospetti concreti di corruzione nei confronti di una manciata di attuali o ex rappresentanti eletti di diversi partiti politici, e una quindicina di eurodeputati sono nel mirino di un'indagine giudiziaria che si preannuncia di vasta portata. Reazioni della Commissione Europea "Non abbiamo alcun commento da fare su questa specifica indagine. Tuttavia, permettetemi di ricordare che la sicurezza delle nostre reti 5G è ovviamente cruciale per la nostra economia. Per questo motivo, nella nostra comunicazione del 2023, la Commissione ha valutato che Huawei rappresenta un rischio significativamente maggiore rispetto ad altri fornitori di 5G, ed è per questo che la Commissione ritiene che gli Stati membri potrebbero adottare decisioni per limitare o escludere Huawei dalle loro reti 5G". Lo ha dichiarato il portavoce della Commissione europea per la Sovranità digitale, Thomas Regnier, nel briefing quotidiano con la stampa, in risposta all'indagine che riguarda accuse di presunta corruzione da parte di Huawei rivolta verso alcuni eurodeputati. "Ciò sarebbe in linea con gli strumenti a nostra disposizione per intervenire sul 5G. Ora esortiamo tutti gli Stati membri ad agire, perché la mancanza di un'azione tempestiva esporrebbe l'Ue nel suo complesso a un rischio evidente", ha aggiunto.
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