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Politica
Schlein-Conte, dialogo più forte e nuove strategie
Oggi 14-09-25, 03:37
AGI - Elly Schlein e Giuseppe Conte si sono scambiati i palchi in un weekend che ha segnato, da una parte, l'avvio della volata finale verso le elezioni nelle Marche e, dall'altra, la ripresa dello scontro politico con la maggioranza. Reazioni all'assassinio e accuse di odio L'assassinio dell'influencer ultraconservatore Chrlie Kirk, in un college americano, è stato l'innesco con il governo, Giorgia Meloni in testa, che ha chiamato in causa il "silenzio" della sinistra e i leader dell'opposizione che hanno respinto le accuse e avvertito: "Così si alimenta l'odio". Rafforzamento del dialogo tra Pd e M5s Sullo sfondo di questo scambio, resta il dato politico di un dialogo che sembra rafforzarsi fra Pd e M5s. Tanto che ieri a Reggio Emilia, sul palco Pd, Giuseppe Conte ha dialogato con Dario Franceschini, uno dei padri fondatori del Pd, fra i più ascoltati esponenti dem. A Roma, invece, Elly Schlein sedeva a fianco di Antonio Padellaro, alla Festa del Fatto Quotidiano. Schlein al Fatto Quotidiano: sostegno all'Ucraina e alleanze Una platea difficile, per la segretaria le cui parole sulla necessità di sostenere l'Ucraina contro "la criminale aggressione della Russia" hanno sollevato malumori e fischi. Tanto da costringere il 'padrone di casa', Marco Travaglio, ad intervenire: "Ho invitato io Elly Schlein per ascoltare chi non la pensa esattamente come noi, altrimenti ce la cantiamo e ce la suoniamo da soli", ha rimproverato il direttore del Fatto. La leader dem non si è scomposta: "So che su questi temi non la pensiamo allo stesso modo". Il discorso è virato sulle alleanze e su quel "testardamente unitari" che è diventato il 'claim' del Pd a trazione Schlein e che ha consentito di arrivare, come rivendica la dem, "a schierare candidature unitarie in tutte le regioni che andranno al voto". Appoggio al candidato M5s in Campania Gli applausi sono arrivati quando la segretaria ha assicurato il pieno sostegno al candidato M5s in Campania: "Siamo nella città, Roma, in cui ci sono ferite profonde, in cui è stato fatto dimettere un sindaco eletto, con il modo che si è visto. Noi abbiamo bisogno di tenere uniti partito e coalizione per consentire a Fico, non solo di vincere, ma di governare senza che nessuno lo metta in discussione il giorno dopo". Conte a Reggio Emilia: progetto progressista A Reggio Emilia il clima è stato diverso: Conte ha strappato applausi in più passaggi, specie quando ha assicurato che il Movimento intende mettersi "a disposizione di un progetto progressista, partendo dai contenuti". Questo, "se non veniamo giudicati in modo denigratorio da chi è interessato a fare i propri interessi e non il bene pubblico", ha aggiunto. Un inciso che è sembrato chiamare in causa Carlo Calenda, anche ieri caustico nei confronti del Movimento: "Peggio del M5s c'è solo Trump", ha detto il leader di Azione. "Non condivido gli attacchi di Calenda al M5s", la replica di Schlein dal palco del Circo Massimo. E in quel di Reggio Emilia i 'suoi' militanti hanno sottolineato con i fischi il nome dell'alleato riluttante. Tanto che Conte ha risposto, con ironia: "Cosa avete contro il povero Calenda?". La questione della premiership e il ruolo di Franceschini Al di là degli assist scambiati a distanza fra Conte e Schlein, la risposta più attesa riguarda la premiership: come verrà scelto il candidato premier della coalizione? Una domanda che comincia a farsi impellente: la campagna elettorale delle regionali è lo starter a una corsa che, nel giro di un anno, vedrà gli italiani al voto anche per il referendum e, soprattutto, per le elezioni politiche. La segretaria non si è sbilanciata: "Decideremo insieme". Dal palco di Reggio Emilia Conte ha risposto che si parte dal "progetto", ovvero dai contenuti. E' toccato, allora, a Dario Franceschini dare qualche indicazione in più. "Non è più tempo di candidati centristi o moderati", ha spiegato l'ex ministro: "Non funziona più che una coalizione di centrosinistra candidi una personalità moderata per togliere voti alla destra. Il mondo è cambiato, non si vincono più le elezioni togliendo voti all'avversario: si vincono convincendo i propri elettori ad andare a votare, più che una candidata o un candidato di centro serve una personalità forte che rappresenti una alternativa alla destra". Insomma, conta dei voti alle urne o primarie di coalizione che siano, di sicuro a guidare un prossimo, eventuale governo di centrosinistra sarà uno dei leader dei partiti o una personalità a loro culturalmente sovrapponibile.
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