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Cronaca
Scontri a Roma tra manifestanti e polizia. Auto e cassonetti in fiamme. Oltre 260 identificati
Ieri 04-10-25, 23:50
AGI - Comincia bene, con "un milione di persone in piazza", ma finisce male la manifestazione nazionale a Roma a sostegno della Palestina con un 'fiume' umano di tre chilometri che si snoda da Piramide fino a Piazza San Giovanni, con bandiere della Palestina, dei sindacati (Cobas e Usb) e arcobaleno. I dati della questura ridimensionano il numero dei partecipanti ("sono 250mila"), ma l'adesione a questa manifestazione contro la politica di Israele e contro "l'atteggiamento vile" del governo italiano è massiccia. Questa che segue è la cronaca della giornata. Spinto dal coro “Palestina libera” il corteo parte da Porta San Paolo a Roma dopo le 15. Migliaia di persone accompagnano lo striscione “Stop complicità con Israele. Contro occupazione e genocidio. Con la Resistenza palestinese”, simbolo della nuova giornata di mobilitazione indetta dai movimenti palestinesi. Il fiume di manifestanti ha attraversato il centro della Capitale per approdare in piazza San Giovanni. In corteo manifestanti di tutte le età Nelle strade della Capitale sfilano persone di tutte le età. Tra le bandiere e i cori a sostegno di Palestina libera, tra gli esponenti delle sigle sindacali con le loro bandiere - Cobas, USB, Cgil - spiccano i volti di giovani e giovanissimi. Anche di neonati, portati nei passeggini, nonostante la folla, da giovani madri e spesso da giovani padri. Ci sono bambini di tutte le età: c'è chi partecipa contento - un bambino neanche di 8 anni avvolto nella bandiera palestinese cammina felice a bordo di un monopattino - e chi invece sarebbe voluto tornare a casa ma si fa trascinare dal padre che non vuole abbandonare il corteo. Ovviamente ci sono anche rappresentanti 'senior', over 70, che sfilano sfilato con il loro passo tranquillo (chi si aiuta con un bastone), qualcuno addirittura avvolto nella bandiera palestinese, con la gioia dipinta nel volto. Il lungo serpentone umano è chiuso dalle forze di polizia a garanzia dell'ordine. Per fortuna non si registrano problemi, anche grazie all'azione di prevenzione della polizia che ha bloccato cinque ragazzi, tutti minorenni, nei pressi del parco di Colle Oppio diretti al corteo ProPal. Ai giovani, provenienti da Pisa, dopo essere stati identificati dalla polizia di Stato, sequestrano caschi, fumogeni, bottiglie in vetro e bombolette spray. Sequestrate anche mazze di legno, caschi e maschere antigas nel corso dei controlli, partiti questa mattina alle 7. Fermate diverse vetture: una macchina nonché due pullman a bordo dei quali si trovano maschere antigas, indumenti usa e getta abitualmente utilizzati per aggirare il rischio di identificazione da parte delle forze dell'ordine, oltre ad aste metalliche e in legno Slogan e striscioni controversi Non mancano, purtroppo, striscioni indegni a sostegno dei terroristi. Tra gli striscioni più visibili quello con la scritta “7 ottobre resistenza palestinese”, accanto al quale sventolano bandiere di Hamas e di Hezbollah, entrambe organizzazioni terroristiche. Non mancano cartelli e slogan contro il premier Giorgia Meloni e l’esecutivo, accusati di sostenere Israele e di essere complici dei bombardamenti, ma anche cori diretti alla stampa italiana, accusata dai partecipanti di “nascondere la verità” e di fare propaganda. Profanata statua di Papa Wojtyla In mattinata desta indignazione la profanazione della statua di Papa Wojtyla alla Stazione Termini su cui è stato scritto con lo spray "Fascista di m...". Tensione a Santa Maria Maggiore Nel tardo pomeriggio, si registra il primo momento di tensione a Santa Maria Maggiore, nel centro città, dove sfila un troncone del grande corteo. La polizia fronteggia i manifestanti con lacrimogeni e idranti, isolando il gruppo proprio accanto alla storica basilica romana. La coda del corteo, con diverse persone incappucciate, tenta di forzare il varco di sicurezza verso piazza Vittorio ma, di fronte al muro degli agenti in tenuta antisommossa e a una camionetta con idranti, fa retromarcia proseguendo lungo il percorso. Anche gli altri poliziotti lungo il corteo estraggono i manganelli e osservano i manifestanti. Gli incappucciati poi incendiano un cassonetto e acceso petardi. Un gruppo di manifestanti si stacca dal corteo pro Pal e devia in direzione di Santa Maria Maggiore, dove c'è il blocco della polizia. Si tratta di un gruppo di circa 100 persone. Si azionano gli idranti, ma non viene posta in essere alcuna carica di alleggerimento. I poliziotti sono in tenuta anti sommossa con i manganelli in mano verso San Giovanni, dov'è il cuore della manifestazione pro-Pal a Roma. E alla gente che va via urla "è pieno di black block" per far capire cosa sta succedendo. Negli scontri tra manifestanti e polizia resta ferito un manifestante, medicato sul posto e poi portato via in ambulanza. Altri manifestanti reagiscono rivolgendo insulti alle forze dell'ordine. I disordini veri e proprio scoppiano all'altezza di largo Brancaccio, su via Merulana, dove avviene un fitto lancio di bombe carta e molotov contro le forze dell'ordine. Viene data alle fiamme un'auto civetta al centro di via Merulana, la polizia risponde con i lacrimogeni. Gli agenti, schierati in tenuta antisommossa con camionette a presidio della zona, riescono a contenere l'avanzata dei manifestanti più violenti. In zona San Giovanni, viene arrestata, in flagranza, una persona che aveva aggredito un agente di polizia nel corso della manifestazione pro Pal. Undici i manifestanti fermati per identificazione in via Labicana, all'altezza di Largo Brancaccio. Altri 5 fermi a Porta Maggiore. Due dei fermati sono stati poi arrestati in serata. Il bilancio della Questura "Al termine della giornata, un gruppo di alcune centinaia di persone, incappucciate e travisate, hanno dato luogo a varie intemperanze che hanno richiesto l'intervento delle Forze dell'ordine". E' quanto si legge in un comunicato della Questura. "Prima un gruppo di estremisti si è diretto verso il centro, col volto travisato e incappucciato, con l'intento di raggiungere obiettivi sensibili. Tutti sono stati bloccati alle spalle di piazza Santa Maria Maggiore e via Lanza, per poi essere identificati e rilasciati. Complessivamente sono state identificate 262 persone. Per tutte sarà valutato il deferimento per i reati di danneggiamento, adunata sediziosa e resistenza a pubblico ufficiale. Nelle successive fasi di deflusso, gruppi di facinorosi hanno dato alle fiamme due autovetture e diversi cassonetti, lanciando oggetti e petardi all'indirizzo delle Forze dell'ordine. Per questi fatti 12 persone, tutte appartenenti alla frangia antagonista, sono state fermate, foto segnalate e avviate al deferimento alla autorità giudiziaria per gli stessi reati. La Digos della Questura di Roma è già in possesso di molte immagini per il successivo sviluppo delle indagini". Alla fine, sono 35 gli agenti di polizia di Stato, 3 operatori della guardia di finanza, 2 dell'Arma dei carabinieri e uno della polizia penitenziaria che hanno fatto ricorso alle cure mediche. Meloni ringrazia le forze dell'ordine "Un sentito ringraziamento alle forze dell'ordine per il lavoro straordinario svolto in questi giorni complessi, nonostante abbiano dovuto fronteggiare aggressioni, lanci di oggetti e tentativi organizzati di scontro. La mia vicinanza va a tutti gli agenti rimasti feriti: la loro professionalità, il loro coraggio rappresentano un presidio indispensabile per la sicurezza della nostra nazione". Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sui social.
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