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Politica
Separazione delle carriere, dai penalisti un decalogo per il 'Sì'
Oggi 06-11-25, 02:11
AGI - "Dieci buone ragioni" per dire 'Sì' alla separazione delle carriere: sono quelle indicate dall'Unione delle Camere penali e raccolte in un 'decalogo' lanciato oggi, in occasione della presentazione del Comitato per il 'Sì' al referendum. Nel documento vengono illustrati i punti chiave della riforma, approvata la scorsa settimana in via definitiva dal Parlamento: "Un giudice terzo è la prima garanzia di libertà, perché senza un giudice terzo non ci può essere il necessario riequilibrio del potere del pubblico ministero", "ruoli diversi, stesse garanzie: due carriere diverse, una sola giustizia al servizio delle persone". Un processo equo e parità delle parti E ancora: "Per un processo davvero equo, ad armi pari, solo la parità delle parti garantisce i diritti di tutti", "Come in tutte le democrazie liberali: l'Europa separa i ruoli, l'Italia deve colmare il ritardo", "Una giustizia che fa paura non è giusta. Chi crede nello Stato deve poter credere anche nella sua giustizia". Autonomia e indipendenza del giudice Quindi, secondo i penalisti, "separare per difendere autonomia e indipendenza del giudice: l'autonomia si protegge distinguendo i ruoli, non confondendoli". Trasparenza nel CSM e ruolo del presidente Quanto al sorteggio dei togati al CSM "più trasparenza e meno correntismo: la giustizia deve rispondere ai cittadini, non ai gruppi di potere", si legge ancora nel decalogo, nel quale si parla poi del "Presidente della Repubblica, garante dell'equilibrio e dell'unità della giustizia: il Capo dello Stato resta il custode della Costituzione e della libertà dei cittadini". L'Alta Corte disciplinare Tra i punti in rilievo, infine, l'Alta Corte disciplinare "per una giustizia che risponde a tutti". Una battaglia di libertà e civiltà La riforma, concludono le Camere penali, è "una battaglia di libertà, non di potere: è la riforma di chi crede nella Costituzione e nella giustizia come servizio ai cittadini. È la storica battaglia trentennale dell'Unione delle Camere Penali Italiane: non contro qualcuno, ma per tutti. Perché separare le carriere non è uno slogan, ma un atto di civiltà. Dire 'Sì' significa restituire credibilità e autorevolezza alla magistratura, avere un processo più giusto e una giustizia più trasparente nell'interesse di tutti i cittadini".
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