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Spalletti lascia la Nazionale. L'ultima partita contro la Moldova
08-06-2025, 18:50
AGI - Sarà una Nazionale italiana con un ct in uscita quella che domani sera a Reggio Emilia affronterà la Moldova nella seconda gara del girone di qualificazione ai prossimi Mondiali 2026. Luciano Spalletti, infatti, lascerà il suo incarico al termine della sfida del Mapei stadium, chiudendo anticipatamente la sua avventura iniziata il 18 agosto 2023. L'annuncio di Spalletti "Ieri sera con il presidente federale Gabriele Gravina siamo stati un po' insieme, come accade in tutti i ritiri e non solo, e mi ha comunicato che sarò sollevato dall'incarico di ct della Nazionale. A me è dispiaciuto visto anche il rapporto che abbiamo" ha annunciato Spalletti che subito dopo ha puntualizzato: "Non avevo nessuna intenzione di mollare. Soprattutto quando le cose non vanno bene preferirei rimanere al mio posto e continuare a fare il mio lavoro. Però esonero è, per cui devo prenderne atto anche perché con il presidente ho un buonissimo rapporto. Devo prendere atto di quello che è stato il percorso e di quelli sono stati i risultati. Effettivamente qualche brutto risultato è venuto fuori e visto che questo ruolo l'ho sempre interpretato come un servizio alla patria, è mia intenzione agevolare in ogni modo il futuro della Nazionale, perché quando si veste questa maglia è giusto fare così, non essere invidiosi, non essere gelosi, è giusto cercare di trovare il meglio tutti insieme, per cui farò la risoluzione del contratto. Fino a domani sera sarò lì a fare l'allenatore e riscuoto economicamente da martedì non riscuoto più (ride ndr)". Responsabilità e supporto "Ho sempre sostenuto che i miei calciatori siano forti, ed è quello che ho ribadito anche al presidente Gravina dopo la partita e ieri sera, ma visto che i risultati sotto la mia gestione sono questi, debbo assumermi le responsabilità", anche perché "dalla Federcalcio ho ricevuto tutto il supporto possibile per le scelte che volevo fare" ha puntualizzato Spalletti che a chi gli ha chiesto cosa gli dia maggior dispiacere in questo momento, ha spiegato: "Mi ha fatto male non aver raggiunto quel livello di qualità di gioco che volevo raggiungere e di conseguenza sono dispiaciuto di me stesso perché accettando questo incarico sapevo che ci sarebbe stati dei momenti da attraversare un po' difficili, che c'erano delle cose da mettere a posto, che c'era da entrare dentro le situazioni per poi diventare un corpo unico con i calciatori, ed invece non ci sono riuscito". L'ultima partita da ct Spalletti dunque lascia, contro la Moldova sarà la sua ultima partita da ct. "Vincere e convincere domani sera sarebbe sicuramente importante per aprire nel miglior modo possibile il ciclo a chi verrà a sostituirmi -ha puntualizzato Spalletti-. Io amo questa maglia, amo questo lavoro, amo i calciatori che ho allenato e domani sera gli chiederò di dimostrare quello che io mi sono sempre aspettato da loro, ovvero di dare il meglio di se stessi, cosa che nella mia gestione non sono riuscito a fare perché ho visto molti calciatori sotto le loro possibilità. Ora è il carattere che farà la differenza". Il periodo da ct Dopo aver evidenziato come nell'ultimo periodo da ct "per quello che è il mio carattere ho lisciato forse troppo, sono andato sempre verso gli abbracci, sempre verso il comprendere tante cose e dopo l'Europeo sono stato meno ossessivo, più amico, più disponibile, più rotondo nelle richieste d'allenamento e via dicendo", a chi gli ha domanda se si sia sentito tradito da qualcuno in questi suoi quasi due anni da ct, Spalletti ha elencato per nome molti dei membri del suo staff dirigenziale legato al mondo azzurro: "Gravina, Giancarlo, Marco, Mauro, Roberto, Emiliano.", prima di lasciare visibilmente commosso ed emozionato l'aula magna di Coverciano e tornando a concentrarsi sul suo ultimo allenamento da commissario tecnico della Nazionale italiana. Toto-ct per il dopo Spalletti Con l'annuncio di Luciano Spalletti del suo imminente esonero, si apre la corsa alla successione come ct della Nazionale: in pole, stando alle voci che circolano in queste ore, ci sarebbero Claudio Ranieri e Stefano Pioli. Il primo sarebbe il preferito dalla federazione e gode di grande popolarità tra i tifosi ma 'Sir Claudio', a 73 anni, dovrebbe lasciare la Roma in una fase delicata. Il tecnico romano ha infatti appena detto addio alla panchina giallorossa e da dirigente deve gestire la transizione in panchina con il successore che lui stesso ha contribuito a scegliere, Gian Paolo Gasperini. La pista Pioli Più semplice la pista che porta a Pioli: il 59enne tecnico emiliano si potrebbe liberare dall'Al-Nassr, la squadra saudita che allena attualmente. Dopo le panchine di Lazio e Milan, Pioli sarebbe disposto a misurarsi con quella più complicata di tutte, quella azzurra.
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