s

Estero
Stretta sull'immigrazione nel Regno Unito, essenziale la conoscenza della lingua inglese
Ieri 12-05-25, 17:34
AGI - Più tempo per ottenere la cittadinanza, limiti ai visti per il lavoro e la richiesta di una conoscenza più adeguata della lingua inglese. Sono alcuni dei punti del piano con cui il primo ministro britannico, Keir Starmer, intende ridurre i flussi migratori nel Regno Unito, obiettivo diventato centrale a causa del crescente successo di Reform Uk, il partito anti-immigrazione di Nigel Farage. In una conferenza stampa a Downing Street, Starmer ha promesso di "riprendere finalmente il controllo" delle frontiere, parole che riecheggiano i vecchi slogan a favore della Brexit e ha promesso un irrigidimento del sistema che consentirà maggiori controlli, a partire dai "visti di lavoro, di ricongiungimento familiare e di studio". Il premier laburista ha parlato di misure "radicali" e ha sancito la fine di un "esperimento sulle frontiere aperte". Nel dettaglio, ora sarà necessario trascorrere dieci anni nel Paese per richiedere la residenza permanente o la nazionalità britannica e solo infermieri, medici, ingegneri e manager nel campo dell'intelligenza artificiale potranno continuare a presentare domanda dopo cinque anni. Un'altra novità riguarda il livello di inglese richiesto per l'immigrazione, che dovrà essere più elevato anche per gli adulti a carico del titolare del visto. Verrà poi ridotto anche il periodo di permanenza degli studenti internazionali nel Regno Unito dopo gli studi. Il piano prevede anche un inasprimento delle condizioni per il rilascio dei visti di lavoro, la seconda fonte di ingresso di stranieri nel Paese (369.000 nel 2024). Secondo il ministro degli Interni, Yvette Cooper, ciò ridurrà il numero di lavoratori poco qualificati che arriveranno nel Regno Unito "fino a 50.000" l'anno prossimo. "Per anni, il nostro sistema ha incoraggiato le aziende ad assumere lavoratori sottopagati, anziché investire nei nostri giovani", ha affermato Starmer, promettendo una "netta rottura con il passato". Le aziende che vorranno assumere personale dall'estero dovranno quindi investire nella formazione dei lavoratori britannici. E il settore dell'assistenza agli anziani, che dipende molto dai lavoratori stranieri, non sarà più in grado di reclutare personale straniero, misura quest'ultima che sta suscitando alcune rimostranze. "Il governo ci sta infliggendo un duro colpo quando siamo già a terra", si è lamentato Martin Green, amministratore delegato di Care England. Starmer ha assicurato che l'attuazione del piano "sarà più rigorosa che mai" e che "il numero di immigrati diminuirà in modo significativo entro le elezioni generali del 2029". Il governo non ha pero' fissato obiettivi specifici. Da quando è salito al potere a luglio, il partito laburista ha promesso di ridurre l'immigrazione netta, ovvero la differenza tra arrivi e partenze, che si attestava sulle 728.000 persone tra giugno 2023 e giugno 2024. Tra giugno 2022 e giugno 2023 l'indicatore aveva raggiunto il record di 906.000, rispetto a una media di 200.000 negli anni 2010. Il numero due del partito di Farage, Richard Tice, ha commentato che Starmer "ha ascoltato e imparato da Reform Uk" ma ha espresso dubbi sulla possibilità che il piano abbia successo. "Il primo ministro Starmer sta inasprendo notevolmente la politica migratoria per ridurre i numeri degli immigrati", osserva invece su X Alice Weidel, leader di Afd, l'ultradestra tedesca, la 'piccola coalizione', d'altro canto, sta creando caos nella politica d'asilo e ingannando gli elettori!".
CONTINUA A LEGGERE
2
0
0
Guarda anche
Agi
Ieri, 19:47