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Cronaca
TMB Viviana dà il via alla galleria sulla Torino-Lione
Oggi 17-09-25, 18:57
AGI - La TBM Viviana ha iniziato a 600 metri sotto il comune di Saint-Martin-la-Porte, il suo cammino dentro la montagna per scavare il tratto di circa 9 km del tunnel di base della Torino-Lione. L'opera, nel suo complesso, prevede nei prossimi due anni l'avvio di tutte e sette le frese che dovranno completare la galleria ferroviaria più lunga e profonda al mondo. Il tunnel di base del Moncenisio, lungo 57,5 km, rappresenta il cuore della sezione transfrontaliera della nuova linea ferroviaria merci e passeggeri che collegherà Lione e Torino. Il progetto si inserisce nel Corridoio Mediterraneo della rete TEN-T dell'Unione Europea, pensata per sviluppare una mobilità integrata e sostenibile e ridurre l'impatto ambientale del trasporto merci all'interno del continente. Per consentire a Viviana di iniziare lo scavo è stato necessario montare la testa della fresa in una galleria perpendicolare all'asse del tunnel di base, e farle poi compiere una rotazione di 90 gradi per metterla in linea all'asse di scavo. L'operazione ha comportato lo spostamento e l'allineamento preciso della macchina da 1300 tonnellate attraverso una serie di operazioni di sollevamento e traslazione. Caratteristiche tecniche della TBM Viviana Dietro la testa, del diametro di 10,4 metri, la fresa è composta da 9 rimorchi, che vengono aggiunti man mano che la macchina avanza in galleria e che sono necessari al suo funzionamento. La TBM è dotata infatti di tecnologie di ultima generazione che permettono di scavare in sicurezza e con estrema precisione anche in condizioni geologiche complesse. Per il suo funzionamento sono necessarie una quindicina di persone su tre turni al giorno, tra ingegneri, tecnici e operai specializzati. Processo di scavo e stabilizzazione Dopo il suo passaggio, Viviana posa direttamente i conci di cemento armato (8 segmenti) per garantire la stabilità della galleria dove passeranno i treni tra Italia e Francia. Si tratta di una vera e propria fabbrica viaggiante con una potenza di 8.100 kW, che trasporta in superficie la roccia, tramite un sistema di nastri trasportatori integrati, ottimizzando il processo di scavo e di riutilizzo dei materiali estratti. Il cantiere è attivo 24 ore su 24 e impiega attualmente un totale di oltre 1.300 operai.
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