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Economia e Finanza
Trump attacca i giudici: "Puro odio contro di me?"
Ieri 30-05-25, 07:40
AGI - "La Corte del Commercio Internazionale degli Stati Uniti si è incredibilmente pronunciata contro gli Stati Uniti d'America per quanto riguarda le tariffe doganali, di cui c'è un disperato bisogno, ma fortunatamente l'intero gruppo di 11 giudici della Corte d'Appello degli Stati Uniti per il Circuito Federale ha appena sospeso l'ordine della Corte del Commercio Internazionale con sede a Manhattan". Commenta così in un lungo post sul social Truth il braccio di ferro sui dazi il presidente degli Usa Donald Trump. "Come è possibile che abbiano potenzialmente fatto un tale danno agli Stati Uniti d'America? Si tratta di puro odio per "TRUMP"? Quale altra ragione potrebbe essere?" prosegue poi ricordando che "In base a questa decisione, il nostro Paese perderebbe trilioni di dollari, denaro che renderà l'America "grande" di nuovo. Sarebbe la sentenza finanziaria più dura mai emessa nei nostri confronti come nazione sovrana. Il Presidente degli Stati Uniti deve poter proteggere l'America da coloro che la stanno danneggiando economicamente e finanziariamente". Le decisioni delle Corti Gli ultimi pronunciamenti delle corti sui dazi Usa hanno creato confusione tra gli investitori e a Wall Street. La situazione appare dinamica e in continua evoluzione. I dazi in vigore, al momento, sono quelli del 25% su acciaio e alluminio provenienti da partner storici come Unione Europea, Canada, Messico, Giappone e Corea del Sud. Il 25% resta su auto e parti non conformi al patto commerciale tra Usa, Canada e Messico e su prodotti derivati che includono minerali rari, batterie e microchip. Riguardo alla Cina resta il 30% su tutte le merci, incluso un 20% legato alla crisi dell'oppioide Fentanyl e un 10% di dazio universale. Le tariffe fino al 145% sono state sospese per novanta giorni. Il dazio universale del 10% era stato bloccato dalla Corte del commercio internazionale ma reintrodotto dalla Corte d'appello federale. I dazi "reciproci" che vanno dall'11 al 50% e applicati a quei Paesi che Donald Trump considera non corretti con gli Usa sono, invece, tutt'ora sospesi. Un dazio del 10 per cento su petrolio e gas canadesi è stato sospeso dopo il suo annuncio da parte del tycoon, a causa delle pressioni politiche e per il timore del rincaro del costo dell'energia.
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