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Estero
Trump valuterà oggi lo stop all'invio di armi a Kiev. Il Cremlino, da Londra un piano di guerra non di pace
Ieri 03-03-25, 11:31
AGI - Il presidente americano, Donald Trump, incontrerà oggi i suoi principali assistenti alla sicurezza nazionale, tra cui il segretario di Stato Marco Rubio e il Segretario alla Difesa Pete Hegseth, per valutare, e possibilmente agire, su una serie di opzioni politiche per l'Ucraina. Lo rende noto il New York Times che cita un funzionario dell'amministrazione Usa. Queste opzioni includono la sospensione o l'annullamento degli aiuti militari americani all'Ucraina, comprese le spedizioni finali di munizioni ed equipaggiamento autorizzate e pagate durante l'amministrazione Biden. Intanto Londra precisa che Francia e Gran Bretagna non hanno concordato un piano di tregua parziale per l'Ucraina. Lo ha affermato il ministro della Difesa britannico, Luke Pollard a Times Radio, dopo che il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato la proposta di Londra e Parigi. "Non è stato raggiunto alcun accordo su come dovrebbe essere una tregua", ha detto Pollard. Un funzionario del governo del Regno Unito ha anche detto all'Afp che "non è stata concordata una tregua di un mese". Non c'è accordo su come dovrebbe essere una tregua", ha detto Pollard alla radio. "Ci sono sul tavolo diverse opzioni, soggette a ulteriori discussioni con i partner statunitensi ed europei, ma non è stata concordata una tregua di un mese", ha affermato anche un funzionario del governo britannico. Il Cremlino, da Londra un piano non di pace ma di guerra L'aumento dei finanziamenti europei per l'Ucraina è necessario non per un piano di pace, ma per la continuazione delle operazioni militari. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmytry Peskov commentando l'esito del vertice di Londra. Al summit dei leader europei "ci sono state dichiarazioni sulla necessità di fornire urgentemente un livello di finanziamento più elevato per l'Ucraina. Questo non è chiaramente per un piano di pace, ma probabilmente per la continuazione delle operazioni militari", ha detto Peskov secondo Ria Novosti. "Tutto il resto dipenderà da quali piani di pace saranno elaborati e quali piani di pace saranno sottoposti a discussione", ha detto Peskov. Appello di Zelensky, l'Europa sostenga le nostre richieste agli Usa In un discorso alla nazione, all'indomani del vertice sull'Ucraina a Londra, il presidente ucraino Zelensky ha rilanciato il suo appello al Regno Unito, alla Francia e agli altri paesi europei affinché sostengano le richieste di Kiev nei confronti degli Usa, per ottenere garanzie di sicurezza prima di avviare qualsiasi negoziato di pace. "Siamo tutti uniti su un punto principale: la vera pace richiede vere garanzie di sicurezza. E questa è la posizione dell'intera Europa, dell'intero continente. Il Regno Unito, l'Unione Europea, la Norvegia, la Turchia", ha detto Zelensky. Ha inoltre riferito alla nazione che i contatti con i suoi partner europei continueranno nei prossimi giorni per stabilire "posizioni comuni" che "saranno presentate" agli Stati Uniti. Il Cremlino, qualcuno costringa Zelensky a volere la pace Kiev "non vuole la pace, in questa situazione gli sforzi di Washington e la prontezza di Mosca chiaramente non saranno sufficienti". Lo dice il portavoce del Cremlino, Dmytry Peskov. "È molto importante che qualcuno costringa Zelensky a cambiare la sua posizione. Lui non vuole la pace, qualcuno deve costringere Zelensky a volere la pace", incalza Peskov, secondo quanto riporta Ria Novosti. Cremlino, da Zelensky totale mancanza di capacità diplomatiche Quanto è accaduto nello Studio Ovale la settimana scorsa durante l'incontro tra il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, il presidente Usa Donald Trump e il suo vice JD Vance, "è senza precedenti", ha detto ancora Peskov, secondo il quale Zelensky "ha dimostrato una totale mancanza di capacità diplomatiche. Per usare un eufemismo". Secondo Peskov, "Putin ha tenuto conto di quanto accaduto" alla Casa Bianca. "L'intera parte russa si è convinta ancora una volta della correttezza del presidente Putin quando ha affermato che, nonostante l'apertura al processo negoziale, queste buone intenzioni si scontrano con la riluttanza del regime di Kiev a sostenere tali dinamiche. "Lo abbiamo visto in tutta la sua forza a Washington", ha aggiunto Peskov.
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