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Estero
Turchia: i gatti sono talmente sacri da entrare nelle cause di divorzio. All'ex marito le ...
Oggi 24-10-25, 14:12
AGI - Una causa di divorzio sfociata in un accordo che prevede il pagamento di un assegno di mantenimento per i due gatti di famiglia. La storia arriva dalla Turchia, Paese famoso per l'amore verso i gatti che non solo sono nutriti e accuditi nelle case, dove se ne contano circa 4,7 milioni, ma anche e soprattutto in strada, dove secondo gli animalisti più di 5 milioni di questi felini vivono liberi ma foraggiati sia dalla popolazione che dalle municipalità, che li sterilizzano e curano. Il caso di divorzio finito sui media turchi e destinato a creare un precedente riguarda una coppia di Istanbul che ha deciso di separarsi dopo due anni di matrimonio. Un divorzio consensuale, motivato da "manifeste ragioni di incompatibilitaà" e terminato con un'intesa che prevede il pagamento di circa 13 mila euro da parte dell'ex marito all'ex moglie. Oltre al risarcimento l'intesa prevede anche che i due gatti di casa rimangano con la donna, mentre l'ex marito dovrà elargire ogni 3 mesi una somma di circa 240 euro per le spese di mantenimento dei due amati felini di casa per i prossimi 10 anni. Una somma che verrà periodicamente aggiornata in base agli indici dei prezzi al consumo pubblicati dall'istituto nazionale di statistica turco. La legge turca considera i gatti come 'beni mobili', tuttavia recenti emendamenti apportati alla legge sulla protezione degli animali permettono accordi che riguardino il sostegno finanziario per la custodia, la cura e il benessere degli animali domestici a seguito di separazioni e divorzi. Emendamenti che hanno creato già casi di accordi che includono al proprio interno le spese per gli animali domestici. Tuttavia il divorzio che ha avuto luogo a Istanbul ha portato l'asticella molto più in alto. L'assegno per il mantenimento dei gatti viene previsto separatamente e strutturato in modo da essere elargito in maniera progressiva, in un tempo parametrato all'aspettativa di vita dei due animali. Un caso che, come detto, è destinato a costituire un precedente nei casi di divorzio, ennesima conferma dell'amore dei turchi per i gatti. Basti pensare all'attenzione che il Paese ha riservato alla notizia della morte di Gli, il gatto che per 16 anni ha vissuto dentro Santa Sofya ricevendo le attenzioni dei visitatori desiderosi di farsi fotografare con il felino, a sua insaputa divenuto una star dei social dopo le carezze ricevute dall'ex presidente americano Barack Obama. Una altra star dei social è stato Tombili, il grasso gatto di strada del quartiere asiatico di Kadikoy, famoso per la mole possente e per le pose uniche, definite 'da cortigiano romano su un triclinio'. Posizioni che hanno ispirato la statua dedicata a Tombili dopo la sua morte nella stessa Kadikoy, ormai una meta per gli amanti dei gatti di tutto il mondo. Nel 2019 un cittadino giapponese fu denunciato dai vicini turchi per aver catturato dei gatti. Dopo aver ammesso di averne uccisi, cucinati e mangiati ben cinque il giapponese èstato espulso dalla Turchia. Una decisione scattata anche sotto la pressione di numerosi appelli e raccolte di firme che ha evitato al 'mangiagatti' di continuare a vivere in un Paese che non lo avrebbe mai perdonato.
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