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Estero
Venezuela, la preoccupazione dell'Italia e di 6 Paesi Ue: "I diritti siano rispettati"
03-08-2024, 23:31
AGI - Su iniziativa di Italia e Francia, il Presidente della Repubblica francese, il Cancelliere della Repubblica federale di Germania, il Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica italiana, il Primo ministro dei Paesi Bassi, il Primo ministro della Repubblica di Polonia, del Primo ministro della Repubblica portoghese e il Presidente del governo di Spagna hanno adottato la seguente dichiarazione sulla situazione in Venezuela: "Esprimiamo forte preoccupazione per la situazione in Venezuela a seguito delle elezioni presidenziali di domenica scorsa. Chiediamo alle autorità venezuelane di pubblicare tempestivamente tutti i registri di voto per garantire piena trasparenza e integrità del processo elettorale". "L'opposizione - proseguono l'Italia e gli altri 6 Paesi dell'Ue - indica di aver raccolto e pubblicato oltre l'80% dei registri di voto prodotti in ogni seggio elettorale. Questa verifica è essenziale per riconoscere la volontà del popolo venezuelano. I diritti di tutti i venezuelani, in particolare dei leader politici, devono essere rispettati durante questo processo. Condanniamo fermamente qualsiasi arresto o minaccia nei loro confronti. La volontà del popolo venezuelano, così come il suo diritto a protestare e a riunirsi pacificamente devono essere rispettati. Continueremo a seguire da vicino la situazione insieme ai nostri partner e a sostenere l'appello alla democrazia e alla pace del popolo venezuelano". La dichiarazione è frutto di una intesa raggiunta venerdì 2 agosto a Versailles tra la premier Giorgia Meloni e il presidente transalpino Emmanuel Macron, a margine dei Giochi Olimpici. Nel loro incontro, i due leader hanno affrontato una serie di temi, fra cui appunto il Venezuela, il Medio Oriente e i principali dossier bilaterali. FI manifesta a sostegno del popolo venezuelano "A Roma, Milano, Torino, Firenze, Pescara, Forza Italia e' scesa in piazza per manifestare il suo sostegno al popolo venezuelano. Per la democrazia e la liberta', per elezioni trasparenti e per la scarcerazione di tutti i prigionieri politici del regime. Viva Venezuela!". Lo si legge nei canali social del partito azzurro, dove vengono postate anche alcune foto delle varie iniziative promosse. A Caracas l'opposizione in piazza. Machado, "più forti che mai" Diverse migliaia di sostenitori dell'opposizione venezuelana, guidati dalla loro leader, manifestano a Caracas per contestare la rielezione del presidente Nicolas Maduro, i cui sostenitori intendevano "celebrare la vittoria" in un Paese sotto forte pressione internazionale. La leader dell'opposizione Maria Corina Machado, che dalle elezioni del 28 luglio vive nascosta e teme per la sua vita, è apparsa a mezzogiorno su un camion con la scritta "Il Venezuela ha vinto" e ha gridato alla folla "non siamo mai stati forti come oggi, e il regime non è mai stato cosi' debole". I sostenitori le hanno risposto con il grido "Liberta'!". La signora Machado, dichiarata non eleggibile dal governo, non ha potuto candidarsi alle elezioni del 28 luglio. E' stata sostituita all'ultimo momento da Edmundo Gonzalez Urrutia che non ha partecipato alla manifestazione indetta in un quartiere esclusivo dell'est della capitale, circondato da un discreto dispiegamento di polizia. Lo spettro dell'ondata di repressione del 2017, che ha causato un centinaio di morti, già sotto Nicolas Maduro, e la mobilitazione dell'apparato di sicurezza dopo le elezioni causano evidenti timori fra i manifestanti. L'autorità elettorale ha ieri confermato la rielezione di Maduro per un terzo mandato fino al 2031, con il 52% dei voti contro Edmundo Gonzalez Urrutia (43%), senza fornire i risultati dettagliati. Secondo il conteggio dell'opposizione, Gonzalez ha ricevuto il 67% dei voti. Il capo della diplomazia americana Antony Blinken ha espresso la sua "preoccupazione" per la sicurezza della signora Machado e del signor Gonzalez Urrutia e ha riconosciuto la vittoria dell'opposizione, sostenendo che ci sono "prove indiscutibili". Sulla scia di questa dichiarazione, cinque paesi dell'America Latina hanno riconosciuto l'elezione dell'oppositore di Maduro.
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