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Politica
Gli sbarchi dei migranti diminuiscono, ma sulle altre rotte del Mediterraneo aumentano gli arrivi
16-08-2024, 10:22
I respingimenti illegali della guardia costiera libica e le migliaia di persone abbandonate nel deserto dai tunisini hanno prodotto una diminuzione degli sbarchi in Italia. Dopo il boom dello scorso anno, tra gennaio e luglio di quest'anno gli arrivi sono calati del 62,36 per cento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. I dati sono contenuti nel rapporto sulla sicurezza del Viminale, presentato ieri dal ministro dell'Interno Matteo Piantedos, e fanno riferimento a Frontex, l'agenzia dell'Ue della guardia di frontiera e costiera. In una conferenza stampa tenuta a Ferragosto il ministro, insieme ai sottosegretari e ai vertici delle forze di sicurezza e cybersicurezza, ha presentato alcuni aspetti del rapporto lungo 65 pagine. L'immigrazione Un primo dato che emerge dal rapporto è la diminuzione del fenomeno migratorio verso l'Italia. I flussi migratori sono diminuiti verso il nostro paese ma al contempo sono aumentati drasticamente verso gli altri due stati bagnati dal Mediterraneo: a fronte, infatti, della riduzione degli arrivi, pari al 64 per cento nel Mediterraneo centrale e al 75 per cento lungo la rotta balcanica, si rileva un parallelo aumento degli arrivi lungo le rotte del Mediterraneo Occidentale e di quello Orientale che hanno interessato la Spagna (+153 per cento) e la Grecia (+57 per cento). "Particolarmente significativo è quanto avvenuto a Lampedusa dove nei primi sette mesi di quest'anno sono arrivati 21mila migranti, pari a meno 64 per cento rispetto allo stesso periodo del 2023 quando erano stati ben 58mila", ha detto ieri il ministro. Che ha aggiunto: "Ci confortano inoltre i risultati raggiunti sul fronte dei rimpatri che fanno segnare un aumento del 20 per cento, anche grazie alle recenti operazioni straordinarie condotte da tutte le Questure per allontanare dal nostro paese i migranti irregolari". Rispetto al 2023 infatti i rimpatri di migranti sono aumentati del 19,71 per cento, raggiungendo quota 3079 solo nei primi 7 mesi del 2024. Allo stesso tempo, poi, sono aumentate le richieste d'asilo: tra gennaio e luglio il dato è di +35,73 per cento rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Ad aumentare vertiginosamente sono anche i "no" al riconoscimento dello status di rifugiato: +91,7 per cento le richieste rigettate, a fronte di oltre 51 mila domande esaminate (+61 per cento, sempre rispetto allo scorso anno). Di queste, 3.522 richiedenti si sono visti riconoscere lo status di rifugiato (+17,9 per cento) e 5.905 la protezione sussidiaria (+58,5 per cento). Sempre tra gennaio e luglio, i permessi di soggiorno rilasciati sono stati 1.210.943 (+11 per cento). Infine, nello stesso periodo di riferimento il governo ha revocato la protezione internazionale a 644 migranti (+65 per cento), mentre l'ha confermata a 194 (-33 per cento). In totale gli avvii per le procedure di revoca o cessazione della protezione internazionale sono aumentati del 1625 per cento, coinvolgendo in totale 1535 migranti.
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