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Estero
Ismail Haniyeh è stato ucciso a Teheran. L'Iran: "Israele sarà punito"
31-07-2024, 11:05
Hamas ha annunciato che Ismail Haniyeh è stato ucciso durante un bombardamento a Teheran. Il leader del gruppo viveva stabilmente in Qatar, aveva abbandonato la Striscia di Gaza, dove era nato, ormai da anni, e martedì era in Iran per la cerimonia di insediamento del presidente Masoud Pezeshkian, aveva incontrato sia il nuovo presidente sia l’ayatollah Ali Khamenei. I pasdaran iraniani hanno confermato che Haniyeh si trovava a Teheran, “nella sua residenza”, è stato colpito nelle prime ore del mattino e assieme a lui è morta una guardia. I funerali si terranno a Teheran e il corpo di Haniyeh sarà sepolto a Doha. Il governo dell'Iran ha annunciato tre giorni di lutto nazionale. Ieri durante la cerimonia di Pezeshkian, Haniyeh era seduto in prima fila, annuiva mentre dall’aula si levavano slogan contro Israele e contro gli Stati Uniti, la sua presenza a Teheran era assidua, era uno dei leader di Hamas che più teneva i rapporti diretti con l’Iran. Il comunicato con cui i pasdaran hanno annunciato la sua morte non accenna alle accuse: "Con le condoglianze all'eroica nazione della Palestina e alla nazione islamica e ai combattenti del fronte di resistenza e alla nobile nazione dell'Iran, questa mattina, la residenza del signor Dr. Ismail Haniyeh, il capo dell'ufficio politico della resistenza islamica di Hamas, è stata colpita a Teheran e, in seguito a questo incidente, lui e una delle sue guardie del corpo sono stati martirizzati... La causa è sotto inchiesta e sarà annunciata presto". Hamas ha accusato direttamente Israele parlando di "una subdola incursione sionista". L'ala miliare del gruppo a Gaza ha dichiarato che questo fatto "porterà la battaglia a nuove dimensioni" e avrà "enormi conseguenze in tutta la regione". Anche la testata vicina a Hezbollah, il gruppo sciita che agisce dal Libano, al Mayadeen, ha accusato lo stato ebraico, che per il momento tace. Ieri Israele ha eliminato uno degli uomini più importanti Hezbollah, Fuad Shukr, consigliere stretto di Hassan Nasrallah, il capo del gruppo, e responsabile di tutte le operazioni militari. Le reazioni Durissima la reazione dell'Iran: "La Repubblica islamica dell'Iran difenderà la sua integrità territoriale, il suo onore, e farà pentire gli invasori terroristi della loro azione codarda", ha affermato il neo insediato presidente Massoud Pezeshkian su Twitter. A parlare è anche Ali Khamenei: "Il regime criminale e terrorista sionista ha martirizzato il nostro caro ospite nel nostro territorio e ha causato il nostro dolore, ma ha anche preparato il terreno per una severa punizione". Mohsen Rezai, membro del Consiglio di Presidenza iraniano ed ex comandante delle Guardie Rivoluzionarie ha detto che: "Questo martirio è un'altra prova della debolezza della banda criminale di Tel Aviv". Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha condannato l'attacco, definendolo un "perfido assassinio" e aggiungendo: "Con una posizione più forte del mondo islamico e dell'alleanza dell'umanità, il terrore inflitto da Israele alla nostra geografia, in particolare l'oppressione e il genocidio a Gaza, giungeranno sicuramente alla fine e la nostra regione e il nostro mondo troveranno pace. La barbarie sionista non sarà in grado di raggiungere i suoi obiettivi come ha fatto finora", ha affermato su Twitter. Questa sera a Istanbul è prevista una marcia per commemorare la morte di Haniyeh. La dimostrazione è stata organizzata da IHH, un'organizzazione non governativa turca, di orientamento islamista. Dall'ufficio politico di Hamas, di cui Haniyeh era appunto il capo, Musa Abu Marzuk dice: "L'assassinio è un atto codardo e non rimarrà senza risposta". Mentre per il presidente palestinese Abu Mazen l'attacco è stato "atto vigliacco" e ha esortato i palestinesi a rimanere uniti contro Israele. "Haniyeh è stato uno dei più grandi leader della resistenza, un uomo che si è sempre opposto all'egemonia sionista e imperialista americana. Il suo martirio rafforza la determinazione dei combattenti a continuare a lottare fino alla vittoria", scrive invece il gruppo di resistenza libanese Hezbollah in una nota. Il Qatar condanna "nei termini più forti l'uccisione di Imail Haniyeh". Per il ministero degli Esteri di Doha Jassim Al Thani si tratta di un "crimine orrendo", di una "pericolosa escalation" e di una "palese violazione del diritto internazionale e umanitario". Secondo quanto riporta il quotidiano L'Orient Le Jour, il premier libanese Nagib Mikati ha esortato il mondo a "smettere di essere un semplice spettatore delle violazioni di Israele" durante una riunione del consiglio di gabinetto. "C'è una situazione molto preoccupante, noi stiamo lavorando per evitare un'escalation nell'area, stiamo seguendo le due grandi crisi di queste ore: quella in Medio Oriente e quella in Venezuela con un occhio rivolto sempre alle comunità di italiani per cercare di tutelare la loro sicurezza". Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani. "Oggi pomeriggio – ha proseguito Tajani – farò una conferenza telematica con tutti gli ambasciatori d'Italia nella regione mediorientale per valutare gli sviluppi della situazione, siamo in contatto con i nostri alleati e con i nostri interlocutori, sempre lavorando perché si possano trovare soluzioni che riducano la tensione. Fermo restando che Israele ha diritto a difendersi ma non deve esserci un'escalation, questo è chiaro". Come riporta il quotidiano israeliano Times of Israel il segretario della Difesa degli Stati Uniti Lloyd Austin ha detto che: "Washington aiuterà a difendere Israele se verrà attaccato" e che "una guerra più ampia in medio oriente non è inevitabile". Non ci sono ancora notizie sulla reazione di Israele all'attacco, sul quale, come invece riporta Radio militare israeliana, c'è il "riserbo ufficiale". Anche la Cina condanna l'uccisione di Haniyeh: "Siamo molto preoccupati per questo evento, ci opponiamo con forza e condanniamo questo assassinio", ha dichiarato il portavoce della diplomazia cinese, Lin Jian, durante una conferenza stampa, sottolineando: "C'è il rischio che quanto accaduto possa portare ulteriore instabilità nella situazione regionale. La Cina ha sempre sostenuto la risoluzione delle controversie regionali attraverso negoziati e dialogo", ha aggiunto, auspicando che a Gaza si raggiunga "un cessate il fuoco completo e permanente il prima possibile per evitare un'ulteriore escalation di conflitti e scontri".
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