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Estero
La Freccia, la fionda e lo scudo: come funzionano i tre livelli di difesa antimissile di Israele
02-10-2024, 13:33
Quando la minaccia nemica arriva in lontananza, si cerca di colpirla con la freccia. Per intercettare ciò che va avanti, scatta la fionda di Davide. E se qualcosa passa anche quello sbarramento, si apre la cupola di ferro. Così potrebbe essere sintetizzata la logica del triplice livello di difesa israeliana anti-missile, che ha mostrato la sua efficienza anche ieri. C’è stato poi l'aiuto di Stati Uniti e Giordania, ma comunque 180 missili iraniani hanno provocato solo una vittima. Palestinese, peraltro. La freccia - Arrow 3 Il livello più alto, dunque, è la Freccia. Arrow 3 in inglese, Hetz in ebraico. Entrato in servizio operativo nel 2017, è stato utilizzato per la prima volta solo lo scorso 9 novembre, con successo, contro un obiettivo lanciato contro Israele nella regione del Mar Rosso. Sviluppato e prodotto congiuntamente dal ministero della Difesa di Israele con la Israel Missile Defense Organization e dalla Missile Defense Agency degli Stati Uniti, è considerato nel suo genere il sistema di difesa aerea più avanzato al mondo per intercettare i missili balistici nello spazio, fuori dall’atmosfera (esoatsmoferico). A differenza dei predecessori Arrow 1 (non più in servizio) e Arrow 2, questa versione distrugge missili balistici, ipersonici e veicoli di rientro non con testate esplosive, ma con la semplice energia cinetica dell’urto. Hit to kill. Più in dettaglio, la Israel Aerospace Industries, completamente di proprietà del governo, è l’appaltatore principale per lo sviluppo del sistema d’arma, degli intercettori Arrow e dei radar di rilevamento. La società sviluppa il sistema di controllo e monitoraggio. La Tomer, azienda governativa per i sistemi di propulsione a razzo, e la società Rafael sono i principali subappaltatori. Dal lato Usa interviene la Boeing. Il sistema è costituito da due componenti fondamentali: radar e sistema missilistico. Il radar riesce a pattugliare e discriminare un bersaglio fino alla distanza di 1000 chilometri, in modo da poter agire anche contro quei missili tattici balistici che sono in grado di portare non solo esplosivi, ma anche testate armate con agenti chimici, biologici, radiologici o nucleari. Insomma. armi di distruzione di massa. Il sistema missilistico può colpire bersagli situati a oltre 100 chilometri di quota, volando a velocità Mach 5 (cinque volte il suono). La capacità esoatmosferica è importante perché le armi di distruzione di massa se sono intercettate e distrutte a quote così elevate vedono ridurre fortemente l'effetto nocivo che avrebbero se esplodessero a terra. La fionda di Davide - David's Sling Se qualcosa passa lo sbarramento della Freccia, si ricordava, allora arriva la Fionda di Davide: Kelah Da'vid in ebraico; David's Sling in inglese. Sistema d'arma mobile per la difesa antimissile intermedia sviluppato dalla israeliana Rafael in collaborazione con la statunitense Raytheon, è pensato per l'intercettazione di aerei, droni, missili balistici tattici campali, missili balistici tattici, missili balistici a corto raggio e missili a medio/lungo raggio. Dotato di un radar EL/M-2084 MMR della Elta e di missili Stunner della Raytheon dalla gittata di 160 Km, è stato studiato apposta per la minaccia di quei missili Iskander e DF-15 che vengono lanciati contro Israele da Siria, Libano o penisola del Sinai. Impostato nel 2009, lanciato la prima volta nel novembre 2012, in servizio dall’aprile 2017, il 23 luglio 2018 è stato impiegato per la prima volta in combattimento per intercettare con successo e abbattere due missili siriani Otr-21. I missili sono contenuti all'interno di lanciatori in grado di essere movimentati e quindi installati in vari punti del territorio, incluse piattaforme navali. La cupola di ferro - Iron Dome Se qualcosa passa anche la terza barriera, allora scatta infine la Cupola di Ferro. Iron Dome in inglese; Kipat barzel in ebraico. È un sistema d'arma mobile per la difesa antimissile sviluppato anch’esso dalla Rafael, e progettato per la difesa di punti e di piccole città, in grado di intercettare razzi a media velocità e proiettili di artiglieria con traiettoria balistica. Il sistema è dotato di un radar EL/M-2084 MMR della Elta e missili Tamir della Rafael. Pensato come contromisura difensiva per la minaccia dei razzi Grad e Katjuša lanciati dalla Striscia di Gaza, dalla Siria, dal Libano o dalla penisola del Sinai contro le popolazioni di Israele vicine ai confini, è stato dichiarato operativo nel marzo 2011. Viene presentato come capace di intercettare minacce a corto raggio dai 3 ai 72 chilometri in tutte le situazioni meteo.
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