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Estero
La sospensione della riforma delle pensioni è un passo in avanti verso un nuovo governo in Francia
Oggi 08-10-25, 10:31
Parigi. Che qualcosa si stesse muovendo in direzione di un nuovo governo, allontanando l’ipotesi di scioglimento dell’Assemblea nazionale ed elezioni legislative anticipate, si era capito già ieri sera, quando Élisabeth Borne, ex premier e attuale ministra dell’Istruzione dimissionaria si è detta favorevole in un’intervista al Parisien a una “sospensione” della riforma delle pensioni, che lei stessa aveva fatto approvare nel 2023 quando era alla guida dell’esecutivo, bypassando il voto del Parlamento con l’utilizzo dell’articolo 49.3. Secondo le informazioni riportate dallo stesso quotidiano, circa due settimane fa Lecornu avrebbe chiesto al ministero delle Finanze di studiare l’impatto di una sospensione della riforma delle pensioni sui conti pubblici. “Penso che non si debba fare di questa riforma delle pensioni un totem. Se questa è la condizione per la stabilità del paese, dobbiamo esaminare le modalità e le conseguenze concrete di una sospensione fino al dibattito che si terrà in occasione delle prossime elezioni presidenziali”, ha aggiunto Borne. La sospensione della riforma delle pensioni era una delle richieste del Partito socialista (Ps) in vista della prossima legge di bilancio. “È un passo in avanti”, ha commentato su France Info il primo segretario del Ps, Olivier Faure, che incontrerà questa mattina Lecornu per l’ultimo round di consultazioni richiesto dal presidente Emmanuel Macron. Il primo ministro dimissionario, prima dell’incontro con i socialisti, gli ecologisti e i rappresentanti del Partito comunista francese, si è presentato alle 9.30 sulla scalinata di Matignon, la stessa da cui lunedì ha ufficializzato le dimissioni, per annunciare “buone notizie” in vista della formazione di un nuovo governo. “Ho buoni motivi per dirvi che tra le buone notizie (...) c’è la volontà di avere un bilancio per la Francia prima del 31 dicembre di quest’anno”, ha detto Lecornu dalla sede dell’esecutivo, prima di aggiungere: “Questa volontà crea ovviamente un movimento e una convergenza che allontana la prospettiva di uno scioglimento (dell’Assemblea nazionale, ndr)”. Il primo ministro dimissionario ha precisato tuttavia che “il bilancio deve includere una serie di parametri che consentano alla Francia di andare avanti”. Tra questi la riduzione del deficit, che “è fondamentale, anche per la credibilità della Francia all’estero, la nostra capacità di contrarre prestiti e quindi l’impatto sui tassi di interesse, il che vale per lo stato, ma anche, ovviamente, per le famiglie e le imprese”, ha precisato Lecornu. “Tutti concordano, in ogni caso, negli incontri che ho avuto ieri, sul fatto che l’obiettivo del deficit pubblico debba essere mantenuto al di sotto del 5%, ovvero, in parole povere, tra il 4,7 e il 5 per cento in modo definitivo”, ha concluso il capo di governo dimissionario. Ieri, nel tardo pomeriggio, Macron ha ricevuto all’Eliseo Yaël Braun-Pivet, presidente dell’Assemblea nazionale, e Gérard Larcher, presidente del Senato. Su Rtl, questa mattina, Pivet ha affermato che il suo incontro con il presidente non era il preludio allo scioglimento dell’Assemblea nazionale, ma era destinato a trovare “soluzioni e possibili vie d’uscita” alla crisi politico-istituzionale. “No, ieri non abbiamo parlato di scioglimento con il presidente della Repubblica. Fa parte degli strumenti a sua disposizione, ma penso che non debba accadere (...) Non risolverebbe granché”, ha dichiarato la presidente dell’Assemblea nazionale. Scadono stasera le 48 ore concesse da Macron a Lecornu per definire “una piattaforma d’azione e di stabilità per il paese”. Tutto, alla luce delle ultime notizie, lascia immaginare che potrebbe nascere un governo più orientato a sinistra, con un premier proveniente da quel campo, anche perché la destra gollista, ha fatto sapere l’entourage del ministro dell’Interno e presidente dei Républicains Bruno Retailleau al Figaro, “è assolutamente contraria alla sospensione della riforma delle pensioni”.
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