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Nella confusione di squadre che potrebbero vincere la Serie A, per fortuna c'è la sicurezza Roma
11-11-2024, 16:13
Tra il Napoli, primo in Serie A, e la Juventus ci sono due punti e quattro squadre. Al settimo posto ci sono il Bologna e il Milan, staccate di otto lunghezze ma che potrebbero diventare cinque qualora una delle due battesse l’altra nel recupero (che non si sa ancora quando verrà giocato, forse a febbraio). Siamo a novembre, sono state giocate dodici partite di campionato e tutto è ancora incerto. Si direbbe un successone, ocio però che non è proprio così. Perché se c’è questo intruppamento davanti è dovuto soprattutto al fatto che quelle che dovevano essere più davanti alle altre hanno fatto il compitino ogni volta che si sono trovate contro un’altra delle favorite della vigilia: Juventus-Napoli 0-0, Inter-Juventus 4-4, Inter-Napoli 1-1. Tre partite, tre pareggi, tre punti totali raccolti, su nove disponibili. Soprattutto una dannata paura di perdere. E così ogni domenica sera, anzi lunedì, anzi giovedì – si perde il filo a giocare sempre – c'è una nuova candidata alla lotta scudetto. È diventato un pranzo tra parenti la Serie A, oltre alle sette sorelle di un tempo, sono arrivate anche le zie, le cugine e forse pure una nipote. Tra le sei davanti, Atalanta, Inter, Juventus e Napoli hanno giocato tre partite contro le primissime della classe, Fiorentina e Lazio due. I biancocelesti hanno sempre perso (contro la Fiorentina per 2-1 e contro la Juventus per 1-0, sempre fuori casa). I punti li hanno fatti con le “piccole” e se vale ancora la regola che per vincere lo scudetto la prima cosa è non perdere con le “piccole” ecco che... Uno dovrebbe segnarseli tutti i ragionamenti da diario delle medie che girano attorno al campionato, così almeno a maggio vede se qualcuno è giusto. Invece tutto sfuma nel dimenticatoio come il Torino capoclassifica, l’Hellas Verona pronta a stupire e il Cagliari o il Genoa già spacciati. Ocio però che almeno l’Udinese è rimasta: i bianconeri continuano a giocare bene, poi interviene qualche sciagurato cataclisma calcistico che una volta si chiama Isaak Touré, una volta Maduka Okoye, un’altra Christian Kabasele a rovinare tutto. Vabbé, non può piovere per sempre. Forse. L’unica squadra che si sta confermando coerente con se stessa da inizio campionato è la Roma. Gioca malino, sbaglia tanto, fa incavolare tifosi che già sono incavolati di suo. Ocio però che Ivan Juric è stato cacciato e quindi ora i giallorossi potranno ripartire. Certo andrebbe capito perché Gianluca Mancini, Evan N'Dicka, Bryan Cristante nelle ultime partite abbiamo deciso di contrastare i loro avversari spesso con il pensiero invece che con il corpo, ma ci sarà tempo. La cosa positiva è che l’assenza contro il Bologna di Lorenzo Pellegrini ha quanto meno evitato che tutta la colpa per la sconfitta fosse attribuita al capitano reo di non essere né Francesco Totti né Daniele De Rossi. Qualcuno alla Roma in ogni caso sulla panchina della Roma si siederà. E c’è chi ha inserito tra i possibili sostituti anche Eziolino Capuano. Dovrebbero imparare tutti dai bookmakers: ci sono cose che non meritano di essere prese davvero sul serio.
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