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Economia e Finanza
Pensioni, sanità e sostegno alla natalità: cosa prevede la manovra da oggi alla Camera
23-10-2024, 12:26
Dopo essere stato bollinato dalla Ragioneria generale dello stato e firmato dal presidente Sergio Mattarella, il testo della legge di Bilancio 2025 è stato ufficialmente trasmesso alla Camera dei deputati. Il 28 ottobre dovrebbero inziare le audizioni davanti alle commissioni parlamentari di Bilancio, mentre la finestra per presentare emendamenti dovrebbe essere fissata tra l'8 e il 10 novembre. Il testo si compone di 144 articoli e dovrà essere approvato entro la fine dell'anno. Sanità Per il 2025, il titolo VII della manovra prevede l'incremento di 1.302 milioni di euro per il finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard cui concorre lo stato, innalzato a 5.078 milioni di euro per l'anno successivo, 5.780 milioni di euro per l'anno 2027, 6.663 milioni di euro per l'anno 2028, 7.725 milioni di euro per l'anno 2029 e 8.898 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2030. Una quota delle risorse incrementali, pari a 883 milioni di euro per l'anno 2028, 1.945 milioni di euro per il 2029 e 3.117 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2030 sarà invece accantonata in vista dei rinnovi contrattuali relativi al periodo 2028-2030. Inoltre, altre risorse da a 928 milioni di euro per l'anno 2026, 478 milioni di euro per l'anno 2027 e 528 milioni di euro a decorrere dall'anno 2028 saranno destinate all'incremento delle disponibilità per il perseguimento degli obiettivi sanitari di carattere prioritario e di rilevo nazionale. Come “riconoscimento delle particolari condizioni di lavoro svolto da medici e personale del servizio sanitario nazionale operante nei servizi del pronto soccorso”, si legge nel testo della manovra, a partire da gennaio il ddl di Bilancio aumenterà la loro indennità di 50 milioni complessivi, di cui 15 milioni per la dirigenza medica e 35 milioni per il personale del comparto sanità. A questo seguirà, dal primo gennaio 2026, un successivo incremento di altri 50 milioni di euro complessivi. A ciò si aggiunge l'indennità di specificità medico-veterinaria incrementata “nei limiti degli importi complessivi lordi di 50 milioni di euro per l'anno 2025 e 327 milioni di euro annui a decorrere dal 2026”, e l'indennità di specificità sanitaria “incrementata nei limiti dell'importo complessivo annuo lordo di 5.500.000 euro a decorrere dal 2025”. Per quanto riguarda gli infermieri, l'indennità sarà incrementata “nei limiti degli importi complessivi lordi di 35 milioni di euro per l'anno 2025 e di 285 milioni di euro annui a decorrere dal 2026”. Sostegni alla natalità Le famiglie con Isee fino a 40 mila euro su base annua potranno beneficiare, nei prossimi due anni, di un bonus di 1.000 euro per ogni figlio nato o adottato a partire dal primo gennaio 2025. La misura, introdotta per incentivare la natalità in Italia, ha un costo complessivo di 330 milioni di euro per l'anno prossimo, e arriverà fino a 360 milioni annui a partire dal 2026. L’importo, erogato nel mese successivo al mese di nascita o adozione, non concorrerà alla formazione del reddito e sarà destinato non solo ai figli di cittadini italiani e di uno stato dell'Unione europea, ma anche a quelli di uno stato non appartenente all’Ue in possesso del permesso di soggiorno europeo “per soggiornanti di lungo periodo o titolari di permesso unico di lavoro” o per motivi di ricerca di almeno sei mesi. La manovra amplia la platea di beneficiarie del bonus mamme lavoratrici (sempre con Isee non superiore a 40 mila euro). Dall'anno 2025 sarà infatti riconosciuto (nel limite di spesa di 300 milioni di euro annui), un parziale esonero della quota dei contributi previdenziali non solo per le lavoratrici dipendenti con almeno due figli, a esclusione dei rapporti di lavoro domestico, ma anche anche per le autonome che percepiscono almeno uno tra redditi di lavoro autonomo, redditi d'impresa in contabilità ordinaria, redditi d'impresa in contabilità semplificata o redditi da partecipazione e che non hanno optato per il regime forfetario. L'esonero contributivo spetta fino ai dieci anni del figlio più piccolo, mentre a decorrere dall'anno 2027 la soglia di età sale a 18 anni per le madri che hanno tre o più figli. Riguardo al bonus asili nido, la manovra prevede un incremento della spesa di 5 milioni di euro annui a decorrere dal 2025 e l'esclusione del computo dell'Assegno unico per la richiesta del bonus. Le misure di supporto al pagamento di rette relative alla frequenza di asili nido saranno estese alle famiglie con un solo figlio, motivo per cui la dotazione è stata incrementata di 97 milioni di euro per l'anno 2025, 131 milioni di euro per l'anno 2026, 194 milioni di euro per l'anno 2027, 197 milioni di euro per l'anno 2028 e 200 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2029. Infine, il ddl Bilancio che estende fino a tre mesi la possibilità di congedo fino al sesto anno di vita del bambino all'80 per cento della retribuzione. Tassa sulle criptovalute e digitale L'imposta sui guadagni generati dalle criptovalute si inasprisce, passando da un'aliquota del 26 per cento (analoga a quella applicata ad altri strumenti finanziari) ad una del 42. Una stretta che rischia di pesare eccessivamente su un settore innovativo e in fermento, che tuttavia convince il presidente dell'Abi, Antonio Patuelli, che da un seminario tenuto oggi a Firenze spiega: "Io capisco che qualcuno protesta perchè c'era una situazione agevolata, ma mi chiedo perchè ci dovrebbe essere tassazione agevolata su una forma di liquidità incontrollata. Perchè le istituzioni dovrebbero fare questo favore al bitcoin?”. Rimanendo sul digitale, decade il tetto dei ricavi (pari a 750 milioni di euro globali, di cui 5 milioni di euro prodotti in Italia) per le imprese passibili di imposta, ossia tutti i soggetti esercenti attività d'impresa che realizzano ricavi derivanti da servizi digitali nel territorio dello stato. Banche Per gli istituti di credito dal prossimi anno ci sarà il rinvio delle deduzioni sulle Dta, le imposte differite attive delle banche, da cui il governo punta a raccogliere tra i 3,5 e i 4 miliardi. Tali misure “sono un sacrificio per le banche”, secondo il presidente dell'Abi, Antonio Patuelli, che comunque non si aspetta "un aumento delle tariffe e dei costi dei servizi" e assicura che la norma che "sarà assorbita nei conti economici". Cuneo fiscale e detrazioni Il taglio del cuneo fiscale punta a rafforzare la busta paga di 1,3 milioni di persone in più rispetto alla platea di 13 milioni coperta fino a oggi, estendendo le misure già in vigore anche ai lavoratori dipendenti con redditi fino a 40mila euro. La manovra infatti conferma le attuali aliquote Irpef e rialza la base delle detrazioni sul lavoro da 1.880 a 1.955 euro. Per poi prevedere per i redditi fino a 20.000 euro il riconoscimento di un bonus non tassabile che varia in funzione del guadagno (7,1 per cento fino a 8.500 euro, 5,3 per cento tra 8.500 e 15.000 euro, 4,8 per cento tra 15.000 e 20 mila euro). Superato questo importo, intervengono detrazioni aggiuntive riconosciute in busta paga, che ammontano a 1.000 euro tra 20mila e 32mila euro, e poi un decalage fino a 40mila euro. Inoltre, coloro il cui reddito oscilla tra i 75 mila e i 100 mila euro potranno portare in detrazione fino a un massimo di 14 mila euro, mentre 8mila per chi va oltre i 100 mila euro. Si dimezza la cifra per coloro che non hanno figli, mentre per chi ha un solo figlio l'importo è ridotto moltiplicando per un coefficiente di 0,85. Pensioni e incentivi a rimanere a lavoro Vengono prorogate per il 2025 le misure di flessibilità in uscita Quota 103, Ape sociale e Opzione donna. Mentre la pensione minima crescerà di 3 euro in più, passando dagli attuali 614,77 a 617,89 euro. Un incremento che non convince le opposizioni, con il leader del M5s Giuseppe Conte che su X si rivolge direttamente ai beneficiari della misura: “Ricordate quando i vertici di questo Governo promettevano pensioni minime a 1.000 euro al mese? Mentre il caro vita costringe lavoratori e pensionati a rinunciare persino alle cure, il governo fa l'elemosina. Senza pudore”. I lavoratori che scelgono di restare a lavoro, pur rispettando i requisiti per l'accesso a Quota 103 (62 anni di età e 41 di contributi), potranno “rinunciare all'accredito contributivo della quota dei contributi a proprio carico” e ricevere l'accredito direttamente in busta paga. Nelle pubbliche amministrazioni, invece si potrà scegliere di rimanere in servizio fino a 70 anni “anche per lo svolgimento di attività di tutoraggio e di affiancamento ai neoassunti e per esigenze funzionali non diversamente assolvibili”. Rinnovo contratti pubblici Stanziati 10,855 miliardi per il rinnovo dei contratti pubblici nel triennio 2025-2027: vale a dire 1.755 milioni di euro per l’anno 2025, 3.550 milioni di euro per l’anno 2026 e 5.550 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2027. Personale Rai Al fine di ridurre gli oneri di esercizio, la Rai è tenuta ad assicurare che nell'anno 2025 "non abbia luogo un incremento delle voci di spesa relative al costo del personale e all'affidamento di incarichi di consulenza rispetto al livello di spesa conseguito nell'anno 2023”. Mentre per l'anno 2026 la società è "tenuta a realizzare una riduzione del volume della spesa pari almeno al 2 per cento rispetto al corrispondente ammontare sostenuto nella media del triennio 2021, 2022 e 2023”. La riduzione della spesa salirà poi al 4 per cento nell'anno successivo. Agricoltura, turismo e imprese Ci sarà una spesa di 110 milioni di euro nel 2025 a sostegno dello sviluppo del settore turistico, mentre sono previsti 18 milioni di euro per le misure in materia di ricerca nel settore dell'agricoltura e della zootecnia: nello specifico, è concesso al Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria (Crea) un contributo di 3 milioni di euro per ciascuno degli anni 2025, 2026 e 2027, mentre allo scopo di dare “un efficiente coordinamento informatico dei dati relativi al patrimonio zootecnico nazionale”, e garantire l'operatività della Banca dati unica zootecnica è prevista una spesa di 3 milioni di euro per ogni anno fino al 2027. Sul versante imprenditoriale, il credito d'imposta per la quotazione di piccole e medie imprese in mercati regolamentati sarà prorogato fino al 31 dicembre 2027. Mentre i limiti di utilizzo sono confermati in 6 milioni per l'anno 2025 e previsti in 3 milioni per ciascuno degli anni 2026 e 2027.
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