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Più Umberto Terracini e meno Francesca Albanese
11-12-2025, 05:17
Oggi al Senato Avs tiene un convegno su Umberto Terracini. Il presidente dell’Assemblea costituente, fondatore con Gramsci dell’Ordine Nuovo, storico senatore del Pci, quando si trattava di Israele era molto lontano dalle attuali posizioni di certa sinistra. Si scagliò contro “il rifiuto testardo al riconoscimento di Israele, vero oppio per masse immiserite e incolte”. Se la prese senza infingimenti con l’Onu, “una congrega antisemita”. Aveva capito che “la crociata contro Israele è l’ultima incarnazione dell’antisemitismo”. Avs, oltre a omaggiare Terracini con un convegno, dovrebbe anche rileggerlo. Scoprirebbe che la sinistra, prima di essere sedotta da Francesca Albanese e corifei, sapeva pensare. Anni in cui gli intellettuali di sinistra con Pier Paolo Pasolini nella rivista Nuovi argomenti paragonavano i giorni dell’invasione nazista dell’Italia a quelli dell’assedio arabo al nascente stato d’Israele. Anni in cui l’ebreo Fausto Coen veniva estromesso dalla direzione di Paese Sera. A quella sinistra oggi farebbe bene, oltre ad andare sempre in pellegrinaggio a Ramallah, fermarsi a sud di Gerusalemme, nel Gush Etzion. Un “insediamento” fondato dai pochi ebrei sopravvissuti all’insurrezione del ghetto di Varsavia e uccisi armi in mano dagli egiziani. Magari ricorderebbe che al Congresso di Bologna del 1969 Terracini infranse uno dei tabù carissimi al Pci, quello che voleva gli arabi tutti innocenti e Israele tutto e solo colpevole: “Saluto gli arabi che sono qui e so che a loro è dato il giusto appoggio del movimento comunista internazionale per la lotta contro l’imperialismo, ma io so anche che nei loro paesi i comunisti stanno in galera”. E il gelò calò nel Palasport. Siamo ancora lì, a certi silenzi a sinistra sugli arabi torturati dai regimi, come Hamas.
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