s

Economia e Finanza
Stellantis: perdita netta per 2,3 miliardi nel primo semestre. Anche per colpa dei dazi
Oggi 21-07-25, 10:28
Nel primo semestre Stellantis ha riportato ricavi per 74,3 miliardi di euro e una perdita netta di 2,3 miliardi. È quanto emerge dai dati preliminari per il periodo, pubblicati dalla società, che ha indicato vari fattori che hanno avuto "un impatto significativo" sui risultati. Primo fra tutti, l'effetto dei dazi imposti dagli Stati Uniti. Nei tre mesi chiusi il 30 giugno 2025, le consegne consolidate sono state stimate in 1,4 milioni di unità, con un calo del 6 per cento rispetto all’anno precedente, proprio per via delle “pause di produzione legate alle imposizioni dei dazi nordamericani all’inizio del trimestre – prosegue la nota – oltre a un impatto ridotto, ma negativo, della transizione dei prodotti nell‘Europa allargata, dove diversi importanti modelli sono in fase di accelerazione dopo i recenti lanci, oppure in attesa di avvii di produzione previsti per la seconda metà del 2025”. Complessivamente, i primi effetti dei dazi statunitensi hanno portato un primo impatto di 300 milioni di euro. Stellantis inoltre quantifica in 3,3 miliardi di euro di oneri netti al lordo delle imposte, legati ai costi per la “cancellazione di programmi e alla svalutazione di piattaforme" poi “all’impatto netto della recente normativa che elimina la sanzione prevista dal regolamento Cafe (Stati Uniti) e alle ristrutturazioni”. Guardando ai singoli mercati di sbocco, le consegne in Nord America nel secondo trimestre sono diminuite di circa 109 mila unità rispetto allo stesso periodo del 2024, con un calo del 25 per cento su base annua. Anche qui, c'è lo zampino delle strette commerciali di Trump: il calo infatti si deve a "diversi fattori che includono la riduzione della produzione e delle spedizioni di veicoli importati, maggiormente colpiti dai dazi e delle minori vendite alle flotte aziendali". Le vendite totali sono diminuite del 10 per cento rispetto all’anno precedente, mentre negli Stati Uniti si sono mostrate relativamente stabili Jeep e Ram (due dei 14 brand Stellantis), che hanno registrato complessivamente un aumento delle vendite del 13 per cento rispetto all’anno precedente. Sul versante europeo la dimiuzione è stata di circa 50 mila unità, pari a un calo del 6 per cento rispetto all’anno precedente. Mentre sono positivi i risultati in tutti gli altri mercati del gruppo, in cui le consegne sono cresciute complessivamente di 71 mila unità, trainate soprattutto da un aumento del 30 per cento in Medio Oriente e Africa e del 20 per cento in Sud America, in cui Stellantis continua a detenere la leadership, beneficiando della crescita del settore, soprattutto in Argentina e Brasile. Negli ultimi tempi il gruppo guidato da Antonio Filosa ha ritoccato i suoi piani, pur di recuperare terreno. L'ultimo taglio c'è stato proprio settimana scorsa con l'interruzione del programma di sviluppo della tecnologia a celle a combustibile alimentate a idrogeno. L'obiettivo era quello di riuscire a produrre in serie una nuova linea di furgoni “Pro One” a zero emissioni negli stabilimenti di Hordain, Francia, e Gliwice, Polonia. Buoni propositi che si scontrano con la realtà: "Il mercato dell’idrogeno rimane un segmento di nicchia, senza prospettive di sostenibilità economica a medio termine – ha affermato in una nota Jean-Philippe Imparato, chief operating officer per l’Europa allargata – dobbiamo fare scelte chiare e responsabili per garantire la nostra competitività e soddisfare le aspettative dei nostri clienti con la nostra offensiva di veicoli elettrici e ibridi per passeggeri e veicoli commerciali leggeri”. Come prevedibile, il mercato ha reagito male: questa mattina il titolo di Stellantis ha perso il 2,97 per cento a Piazza Affari. Ma adesso si puntano gli occhi al 29 luglio, in cui saranno resi noti i risultati finanziari del primo semestre durante una call del ceo Filosa e del cfo Doug Ostermann. Il 2024 è stato un anno particolarmente complesso per il gruppo, e quello attualmente in corso potrebbe presentare altre batoste, ma è ancora tutto da vedere.
CONTINUA A LEGGERE
2
0
0
Guarda anche
Quotidiano.net

Tesla, le consegne calano del 14% nel secondo trimestre
Wall Street Italia
Tesla, calo del 13% nelle consegne del primo trimestre 2025
Corriere dello Sport
