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Estero
Un treno sequestrato in Balochistan e un governo che guarda altrove, come sempre
Ieri 12-03-25, 18:49
New Delhi. Il treno Jaffar Express, che viaggiava da Quetta a Peshawar con a bordo circa quattrocento passeggeri, è stato sequestrato dal Balochistan Liberation Army (Bla). Il Bla ha fatto saltare i binari dentro una galleria nella zona di Sibi e, nello scontro a fuoco che è seguito all'assalto, ha ammazzato circa undici persone, ferito il conducente e abbattuto un drone inviato sul luogo dall'esercito pakistano. Secondo quanto dichiarato dal gruppo (e confermato in seguito dagli stessi passeggeri) tutti i civili sono stati subito rilasciati e sul treno, come ostaggi del gruppo di guerriglia, sono rimasti circa duecento tra membri dell'esercito e dell'intelligence pachistana che viaggiavano (come ormai di consueto nella regione) in abiti civili. Nomi e grado degli appartenenti alle Forze armate e all'intelligence sono stati pubblicati dal Bla e confermati sotto condizione di anonimità da fonti dell'esercito. Nelle stesse ore, sempre a opera del Balochistan Liberation Army, ci sono stati attacchi a postazioni dell'esercito pachistano nelle provincie di Khuzdar, Mastung, e Ormara. Il gruppo ha intimato all'esercito di cessare bombardamenti e operazioni militari minacciando di uccidere i prigionieri, e chiede al governo il rilascio entro 48 ore dei prigionieri politici Baloch e di tutti gli “scomparsi” dalla regione a opera della polizia, dell'esercito e dell'intelligence pachistana. Il Balochistan Liberation Army, guidato da Bashir Zeb, è il meglio armato e il più attivo dei gruppi che lottano, sotto un comando coordinato che prende il nome di Bras, per l'indipendenza della regione. Comprende molte donne combattenti, brigate suicide e un dipartimento di intelligence. E' bene armato e negli ultimi anni pare abbia stretto rapporti con il Ttp (i cosiddetti Taliban pachistani che lottano contro Islamabad), beneficiato delle armi abbandonate dagli americani in Afghanistan e, dicono alcuni, del sostegno dell'Iran. Il dipartimento di stato americano ha incluso nel 2019 il Bla nella lista dei gruppi terroristici internazionali, anche con l'obiettivo di compiacere il Pakistan, che ai tempi era fondamentale per portare a casa lo sciagurato accordo di Doha che ha di fatto riconsegnato l'Afghanistan ai talebani. Riassumendo: in Balochistan, regione illegalmente occupata dal Pakistan nel 1948, è in corso un genocidio culturale e fisico. Ogni anno scompaiono migliaia di persone: prese dall'esercito, dalle forze dell'ordine o dalle death squad, squadre di criminali al soldo dell'intelligence, e mai più riviste. I loro corpi vengono ritrovati ogni tanto in fosse comuni o ai bordi delle strade con segni di tortura: attivisti, intellettuali, politici, donne, vecchi e bambini. Nella regione il Pakistan effettua i suoi esperimenti nucleari, nella regione ci sono più basi militari che ospedali o scuole, nella regione i cinesi hanno costruito prigioni a cielo aperto per i Baloch in nome dello sviluppo e del progresso portato dal China-Pakistan Economic Corridor. Le proteste pacifiche dei cittadini, guidate dalla dottoressa Maharang Baloch appena candidata al Nobel per la pace, vengono represse in modo più o meno violento in un assordante silenzio sia del governo sia della stampa locale. Così come vengono passati sotto silenzio i bombardamenti indiscriminati sui civili un po' in tutta la regione: l'ultimo a Dera Bugti, due giorni fa. E mentre è ancora in corso il braccio di ferro tra il Balochistan Liberation Army e Islamabad, l'esercito e il governo pachistano, abituati a brutalizzare i loro cittadini più che a combattere contro un esercito a quanto pare più organizzato di quello regolare, reagiscono come da copione: imponendo ai giornali locali di diffondere bugie (i civili sono stati liberati dall'esercito, il Bla è in rotta) a cui nessuno crede più e accusando la solita “mano straniera” (leggi: India) che vuole destabilizzare il Pakistan. E il premier pachistano Shahbaz Sharif ricorre alla sua infallibile ricetta in tempi di sommosse nel paese: un bel post su X per accusare Israele di repressione brutale e genocidio a Gaza.
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