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Estero
Zelensky lavora su due piani: i colloqui per la pace e la difesa contro gli attacchi russi incessanti
Oggi 29-12-25, 17:24
Kyiv. In un briefing congiunto con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il 28 dicembre, dopo i colloqui a Mar-a-Lago, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato che la Russia vuole vedere l’Ucraina prospera. Questa affermazione ha provocato una forte reazione da parte degli ucraini, che vivono una guerra totale e sanguinosa da quasi quattro anni. Alla vigilia dell’incontro, la notte di sabato 27 dicembre, la Russia ha lanciato un massiccio attacco missilistico e con droni contro Kyiv. A seguito dell’attacco, un terzo della città è rimasto senza riscaldamento e acqua calda e sono state imposte interruzioni di corrente di emergenza. “La Russia vuole vedere l’Ucraina sia prospera e di successo... come parte della Federazione russa”, ha osservato con amarezza e sarcasmo Oleksandr Krayev, analista dell’Ukrainian Prism Center. Oltre alle parole di Trump, gli ucraini sui social media stanno pubblicando foto e video di città completamente distrutte dall’esercito russo: Avdiivka, Maryinka, Bakhmut e Pokrovsk. Rimangono solo le rovine. Ma nonostante la dura reazione pubblica ad alcune dichiarazioni di Trump, il lato positivo è che i colloqui in Florida non si sono conclusi con uno scandalo. Prima del suo incontro con Zelensky, il presidente degli Stati Uniti ha parlato a lungo al telefono con Vladimir Putin, ma in seguito si è mostrato accogliente anche con il leader ucraino. “L’assenza di cattive notizie in questo momento è una buona notizia”, afferma Valeriy Chaly, ex ambasciatore ucraino negli Stati Uniti. Secondo Chaly, l’unica cosa che è emersa chiaramente dalla conferenza stampa è che gli americani sono soddisfatti dell’attuale accordo minerario con l’Ucraina. Per quanto riguarda il piano di pace in 20 punti, due questioni rimangono controverse: la gestione della centrale nucleare di Zaporizhzhia e i territori. Durante il suo viaggio di ritorno in Ucraina, Volodymyr Zelensky ha risposto alle domande dei giornalisti su un gruppo WhatsApp, fornendo maggiori dettagli sui colloqui di Mar-a-Lago. Ha affermato che Trump ha confermato che gli Stati Uniti sono pronti a fornire garanzie di sicurezza all’Ucraina per 15 anni. Zelensky vorrebbe vedere la possibilità di estendere queste garanzie. “Ho detto che ci piacerebbe molto avere questa opportunità, per 30, 40, 50 anni, e poi sarà una decisione storica del Presidente Trump”, ha dichiarato Zelensky. Il principale risultato di questo round di negoziati, secondo il politologo ucraino Vadym Denisenko, è che le garanzie di sicurezza americane saranno probabilmente ratificate dal Congresso. Ciò significa che, a differenza del Memorandum di Budapest del 1994, quando l’Ucraina cedette le sue armi nucleari ma non ricevette mai in cambio le garanzie di sicurezza promesse, questo sarà un trattato internazionale vincolante: “Se così fosse, per noi sarebbe davvero un grande vantaggio”. Rispondendo alla domanda del Foglio su cosa Trump abbia discusso al telefono con Putin, Zelensky ha affermato che Donald Trump ha discusso tutti i 20 punti del piano di pace con il presidente russo, punto per punto. “Lo ringrazio per questo. E’ importante che siamo tutti sulla stessa lunghezza d’onda e che abbiano discusso proprio di questo documento”, ha osservato il presidente ucraino. Trump lo ha informato in via confidenziale della disponibilità di Putin. Zelensky, a sua volta, ha ricordato che questa non è la prima volta che Putin dice qualcosa e poi agisce in modo completamente diverso. E’ importante che le sue parole ora siano coerenti con le sue azioni. Secondo il presidente ucraino, i prossimi passi del processo negoziale sono i seguenti: nei prossimi giorni si terrà in Ucraina un incontro tra consiglieri americani, europei e ucraini, dove verranno preparati tutti i documenti; seguirà un incontro fra i leader europei e l’Ucraina; successivamente, è previsto un vertice con il presidente Trump, i leader europei e gli ucraini. “Siamo tutti determinati a tenere tutti questi incontri a gennaio”, spiega il presidente. Seguirà un incontro con i russi, in un formato o nell’altro. Tuttavia, finora, non sembra esserci molto interesse da parte di Mosca per questa linea d’azione. La Russia non accetterà un’operazione di mantenimento della pace o un cessate il fuoco durante un referendum, se alla fine verrà concordato (Zelensky ritiene che l’Ucraina ha bisogno di almeno 60 giorni per prepararsi al voto). Inoltre, il Cremlino ha ignorato l’idea di una tregua di Natale e il giorno dopo i colloqui con gli americani, il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha ribadito che l’Ucraina deve ritirare le sue truppe dal Donbas per porre fine alla guerra. I negoziati proseguiranno nei prossimi mesi, ma data la posizione della Russia, si tratterà di un’estenuante “montagna russa emotiva”, prevede Viktor Shlynchak, presidente del consiglio di amministrazione dell’Istituto ucraino di politica mondiale: “Sembrerà di essere a tre passi dalla pace, poi tutto tornerà indietro e sembrerà tutto perduto”. Pertanto, oltre alla diplomazia, l’Ucraina deve rimanere concentrata sulla sua missione principale: la difesa. “Per mantenere la posizione ‘siamo dove siamo’, abbiamo bisogno di forza, risorse, persone e armi”, conclude Shlynchak.
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