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A Roma è caos Tari, accolto il 70% dei ricorsi. E il Comune ci mette una pezza
01-02-2025, 10:32
Avevano ragione in sette casi su dieci i romani che, quando si sono visti recapitare un avviso di accertamento per presunta evasione della Tari, hanno subito contattato Ama per contestare il bollettino. Ben il 69% delle istanze di autotutela analizzate sono state accolte o con l'annullamento totale della richiesta o con una rettifica dell'avviso, che quindi presentava errori. Come nel caso dell'ingegnere 78enne Emanuele D'Andria, che ha ricevuto una cartella da 35 mila euro da pagare entro il 17 dicembre. Una richiesta errata, secondo l'ingegnere, che ha raccontato la storia a Il Tempo e a cui Ama (tre giorni dopo l'articolo) ha comunicato l'annullamento parziale dell'avviso. Ma non è l'unico caso. A fronte di 145.019 bollettini inviati tra ottobre e novembre a cittadini che risultavano evasori, in 28 mila hanno contestato subito la richiesta. Non solo: 2.600 si sono già rivolti alla Corte di giustizia tributaria. A fronte del 31% di istanze rigettate da Ama, il 25% ha visto l'accoglimento parziale; il 28% l'annullamento della cartella, che però è stata «dirottata» su un altro contribuente, e il 16% invece la cancellazione totale. I romani però quest'anno possono consolarsi con una lieve riduzione della Tari, di circa l'1% per le utenze domestiche e del 2% per le non domestiche. «Tutto ciò - scrive il Campidoglio - è stato possibile in gran parte grazie ai risultati della lotta all'evasione fiscale, che nel 2024 ha consentito di recuperare oltre 50 milioni». I dati sugli accertamenti errati sono emersi ieri, durante una commissione congiunta Ambiente e Bilancio, ma secondo Comune e Ama si tratta di errori fisiologici, perché l'azienda sta bonificando le banche dati da cui attinge per emettere le bollette. Su 1,5 milioni di utenze «ne sono state bonificate 450mila», ha spiegato Nicola Mattera, del dipartimento Risorse economiche, mentre «abbiamo sistemato 35 mila posizioni» di persone decedute. E comunque, ha aggiunto, «non si supera un 5% tra accoglimento totale e parziale in relazione agli atti emessi». Hanno già pagato 43.622 persone (circa 46milioni incassati) e 8.913 hanno chiesto la rateizzazione. Altri 47 milioni dovrebbero entrare dai 218 mila atti emessi per il recupero della morosità. Dato, questo, che però comprende anche gli avvisi bonari. Nel 2024 comunque -affermano i presidenti di commissione Giulia Tempesta e Giammarco Palmieri- sono stati incassati «642,8 milioni, cifra che corrisponde al 53% in più degli incassi registrati dal 2021 al 2024». L'opposizione però non è convinta: i consiglieri Fabrizio Santori e Maurizio Politi della Lega sostengono che i mancati introiti, a conti fatti, sarebbero di ben 200 milioni e annunciano un accesso agli atti.
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