s
Accanimento infinito delle toghe rosse contro Berlusconi. Vogliono un nuovo processo
06-06-2024, 07:42
L'accanimento delle toghe contro Silvio Berlusconi e il tentativo trasversale di perseguitarlo anche da morto. C'è stato un colpo di scena nel processo Ruby Ter, che per il Paese era bello che chiuso con l'assoluzione. Perché il messaggio di un Berlusconi usato per fini politici era passato forte e chiaro. L'ultimo atto si era consumato il 15 febbraio 2023, quando il Tribunale di Milano aveva assolto 25 imputati. Tra questi il Cavaliere, dichiarato non colpevole con formula piena, perché il fatto non sussiste. E se non sussiste, vuol dire che non è mai accaduto, vuol dire che migliaia di pagine con cui i magistrati hanno tentato in questi anni di affossare il fondatore di Forza Italia sono frutto di una macchinazione, di un tentativo di eliminare per via giudiziaria un avversario politico. Eppure ieri il procuratore generale della Cassazione, Roberto Aniello, ha chiesto ai supremi giudici della sesta sezione di annullare le assoluzioni e disporre un nuovo processo di primo grado per 23 degli imputati. E ricominciare daccapo con la solita storia. A pochi giorni dall'anniversario della scomparsa di Silvio Berlusconi. Sembra quasi dirci che la profezia del Cavaliere trova sulla Terra attori in grado di metterla in scena. Quel Berlusconi che disse ai suoi più cari che dopo di lui, quando gli sarebbe stato negato anche il diritto di difendersi, qualcuno avrebbe lavorato alla sua damnatio memoriae. E sembra proprio che questo qualcuno abbia inteso provare, con la famosa questione di merito, a riportare l'Italia in quegli anni. Quelli in cui Berlusconi si è visto al centro di ogni possibile accusa. La questione sarebbe di merito, visto che i giudici del capoluogo lombardo avevano fatto cadere le accuse sulla base del fatto che le ragazze furono sentite, nei due processi Ruby, in veste di testimoni e non già da indagate. Si trattava insomma di un'interpretazione giuridica e, per questo motivo, i magistrati milanesi si sono rivolti direttamente alla Cassazione, con un ricorso «per saltum», che bypassa appunto il secondo grado. E il pg ha sposato la linea dell'accusa, chiedendo agli Ermellini l'annullamento delle assoluzioni e un nuovo processo per corruzione in atti giudiziari, oltre all'annullamento senza rinvio per l'accusa di falsa testimonianza perché il fatto non è punibile. Il procuratore ha motivato le sue richieste sottolineando che l'audizione degli imputati «allorché illegittima non incide sulla qualità dell'esercizio di fatto della pubblica funzione e li rende punibili per l'accusa di corruzione in atti giudiziari». La Cassazione ha rinviato la sentenza al prossimo 10 luglio. E seppure Berlusconi non è più imputato, in quanto non c'è più, quello che aspetta gli italiani è un deja vu su cui la giustizia si era già espressa. Lo raccontava ormai lui con un sorriso rassegnato. Nei trent'anni della sua discesa in campo, avvenuta nel 1994, il leader azzurro è stato imputato in più di novanta processi. Una lunga sfilza di reati, contestati nei fascicoli sparsi tra le procure di tutto il Paese. Le udienze contro Silvio hanno superato la cifra astronomica di oltre 3.800, nonostante i tentativi di quello che Berlusconi ha sempre definito il partito delle toghe, una strumento per eliminare per via giudiziaria l'avversario imbattibile alle elezioni, tutti i procedimenti contro il Cav sono finiti in nulla. Era tornato in Senato e fra pochi giorni ricorre il primo anniversario della sua scomparsa.
CONTINUA A LEGGERE
11
0
0
Guarda anche
Il Tempo
Ieri, 22:50
Prima vittoria del Monza, Verona al tappeto per 3-0
Il Tempo
Ieri, 22:11
Meloni non molla e il Cdm dà l'ok al dl Paesi sicuri. Nordio gela le toghe rosse
Il Tempo
Ieri, 22:03