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Albanese alla Camera col filo-Hamas, il caso sollevato da Il Tempo finisce in Parlamento
Ieri 31-07-25, 13:46
Il caso sollevato da Il Tempo finisce in Parlamento: dopo l'interrogazione di FI al Senato ecco che anche FDI fa un'interrogazione parlamentare al ministro dell'Interno Matteo Piantedosi a firma di Sarah Kelany con il capogruppo Galeazzo Bignami e il collega Francesco Filini. Il motivo? La presenza alla Camera di Suleiman Hijazi durante l'evento organizzato dal Movimento 5 Stelle e Avs in cui Francesca Albanese, Relatrice speciale dell'Onu sulla situazione dei diritti umani nei Territori Palestinesi occupati, ha presentato il suo rapporto “Dall'economia dell'occupazione all'economia di genocidio”. Ma Suleiman è ritenuto da molti un personaggio vicino ad Hamas. Era proprio lui nel 2015 a scrivere sul proprio profilo Facebook che «il nostro movimento della resistenza che ha combattuto e continua a combattere in Palestina (Hamas) viene considerato in Egitto come un movimento terroristico, così come lo è per Israele. Questi atti contro la resistenza continuano a dimostrare che Gaza è l'unica nostra strada per arrivare alla libertà». Quando gli abbiamo chiesto come la pensasse a distanza di 10 anni, però, sembra non aver cambiato idea. Non ha risposto quando gli abbiamo chiesto del 7 ottobre, né quando gli abbiamo chiesto di discostarsi dalla natura terroristica di Hamas, né su fatti storicamente riconosciuti come la minaccia che subisce Israele da sempre. Ed è per questo che, nella dichiarazione congiunta, questo viene ritenuto «un fatto gravissimo, in un clima di crescente odio e antisemitismo, che non possiamo tollerare. Il fondamentalismo islamico in Italia sta crescendo. Lo provano i sempre più frequenti episodi di antisemitismo, l'ultimo dei quali registrato domenica scorsa quando un uomo e suo figlio di sei anni, francesi di religione ebraica, sono stati insultati nell'area di sosta di Lainate al grido di “assassini” e “Palestina libera”. Chi ha un ruolo in Parlamento ha il dovere morale di arginarlo e non di fomentarlo sfruttando perfino sedi istituzionali». Gli organizzatori sapevano chi è Suleiman Hijazi? E, qualora la risposta fosse un no, perché non ne stanno prendendo le distanze?
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